Giovedì 10 Maggio 2007- Anno XII – Numero 20 - Direttore Isabella Liberatori
Questo
notiziario viene inviato a tutti gli utenti indicati dalla DGIEPM del Ministero
degli Esteri,
quale servizio
informativo offerto ai media in lingua italiana operanti all’estero.
Speciale Cgie
Cgie, approvato a larghissima maggioranza il
documento di riforma
(9colonne Atg) ROMA - E’ stato approvato
dall’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero il
documento di riforma del Cgie. Il documento, presentato nella mattinata del 9
maggio da Mario Tommasi, presidente della commissione Diritti civili, politici
e partecipazione, e modificato in seguito al dibattito, è stato votato a larghissima
maggioranza da parte del Consiglio, che si espresso favorevolmente quasi
all’unanimità, con l’eccezione di quattro consiglieri che si sono astenuti e un
contrario.
Altrettanto
importante nel corso della seconda giornata di lavori è stato un altro punto
dell’ordine del giorno riguardante il rapporto con Stato e Regioni, con
particolare riferimento ai seminari a cui dovrebbero partecipare il Cgie al
completo, rappresentanti delle Regioni e del governo, da lungo tempo teorizzati
e discussi ma mai messi veramente in pratica. “E’ come un tavolo con tre gambe
– ha spiegato Silvana Mangione – di cui una siamo noi, la seconda è lo Stato e
la terza le istituzioni regionali. Se manca una di queste tre componenti il
tavolo non si regge in piedi”. Un parere recepito dall’assemblea, dalla quale è
emersa la necessità di stabilire se i due partner siano effettivamente
interessati a portare avanti un pensiero comune, o se la loro “latitanza” sia
sintomo di un disinteresse di fondo. Il terzo nodo che i consiglieri hanno
cercato di sciogliere, mirava a una modifica del regolamento interno, per ciò
che riguarda il trasferimento dei membri del Cgie da una commissione a
un’altra. Una pratica permessa dalle norme vigenti, ma che, osserva la Presidenza, ha creato
negli ultimi tempi qualche problema, visto che alcune commissioni si sono
ritrovate con un numero di componenti inferiore al minimo consentito.
“Permettere il libero passaggio dei consiglieri nelle varie commissioni
garantisce la libertà personale, ma può andare a discapito del corretto
funzionamento delle commissioni stesse: per questo abbiamo ritenuto opportuno
sollevare la questione”. Tuttavia il dibattito su questo punto, svoltosi in una
sala ormai vuota per metà, è stato aggiornato a data futura.
Il viceministro Danieli presenta la relazione di
governo
(9colonne Atg) ROMA - Sentenza del Tar del Lazio,
riforma del Cgie, conferenza dei giovani italiani nel mondo, istruzione,
cittadinanza, pensioni e Rai International. Sono questi alcuni dei punti
toccati dal viceministro degli Esteri Franco Danieli, che ha presentato la
relazione di governo all’Assemblea plenaria del Consiglio generale degli
italiani all’estero, apertosi quest’oggi alla Farnesina. La prima questione
affrontata da Danieli è quella, spinosa, della sentenza del Tar del Lazio che
ha annullato il decreto del presidente del Consiglio relativo ai 29 membri di
nomina governativa. “Senza voler entrare nel merito di una pronuncia della
magistratura amministrativa – ha sottolineato il viceministro - mi limito ad
osservare che essa rischia di aprire un dilemma di non facile soluzione stante
l’impossibilità, con soli nove posti a disposizione, di attribuire, cito
testualmente dalla sentenza, quella ‘rappresentatività più ampia possibile di
interessi diversificati con riguardo non solo alla composizione numerica, ma
anche al tipo di interesse coinvolto’. Queste questioni comunque potranno
essere approfondite e compiutamente affrontate in occasione della
predisposizione della proposta di riforma del Cgie”. Proprio in merito alla
riforma, Danieli ha ribadito che il governo nella sua proposta terrà conto
delle indicazioni raccolte all’interno del Consiglio stesso e nelle comunità
italiane, sottolineando comunque che dovranno essere “salvaguardate le
principali funzioni del Consiglio: quella consultiva e quella di rappresentanza
delle collettività da coniugare con le funzioni di raccordo con i Comites e il
tessuto associativo di base, con la delegazione parlamentare e con le
istituzioni regionali e locali”. Danieli ha quindi elencato tutte quelle
iniziative che sono state varate “a costo zero o molto ridotto”, e che “possono
migliorare la qualità del rapporto tra italiani all’estero e il nostro Paese”.
Fra
di esse, il viceministro ha ricordato le polizze assicurative in campo
sanitario stipulate in Venezuela, che presto potrebbero essere estese al
Messico e, forse, ad Argentina e Brasile. “Inoltre – ha aggiunto - abbiamo
aumentato il limite del sussidio ordinario per tenerlo al passo con
l’evoluzione del costo della vita in numerosi Paesi, passando da 1.032 a 1.500
euro. Infine abbiamo ottenuto la possibilità di offrire, attraverso un più
ampio ricorso ai prestiti consolari, un’assistenza più efficace in favore dei
connazionali che si trovano all’estero per turismo o comunque temporaneamente,
ma che talora non dispongono delle risorse sufficienti a far fronte a spese
impreviste a seguito di incidenti o malattie”. Per quanto riguarda il
finanziamento dei Comites, il senatore Danieli ha sottolineato che il punto
essenziale è quello di liberare i comitati sempre più “dai condizionamenti che
ne limitano l’autonomia”, non escludendo anche qualche opportuno intervento
normativo. A proposito della prima “Conferenza dei giovani italiani nel mondo”,
in programma a Roma nel 2008, il viceministro ha annunciato che sta per
presentare in Parlamento il provvedimento legislativo “che permetterà di
sostenere lo sforzo organizzativo che occorrerà affrontare per rispondere alle
attese maturate da tempo in molte parti del mondo”. Quindi il viceministro ha
toccato il tema della diffusione della lingua e della cultura italiana,
“insistendo per inserire i nostri corsi nei curriculum scolastici ordinari e
per ridurre gli indici di insuccesso scolastico ancora troppo elevati in alcuni
Paesi europei, come ho constatato di persona nelle recenti missioni in
Germania”. “Il rafforzamento dell’insegnamento dell’italiano all’estero – ha
proseguito Danieli - richiede però la revisione della normativa vigente, ancora
legata a schemi del passato e a strumenti oramai superati. Per questo è mia
intenzione promuovere per il prossimo mese di giugno una giornata di
riflessione sulla riforma della Legge 153 che vedrà riunite le categorie di
operatori del settore, i funzionari delle amministrazioni interessate, i rappresentanti
parlamentari”.
Il
senatore è poi passato a parlare della riforma della legge sulla cittadinanza:
“Il Parlamento – ha detto - ha avviato la discussione del provvedimento di
riforma che prevede, in primo luogo, la riapertura dei termini per il riacquisto
della cittadinanza e, in secondo luogo, la completa equiparazione della
discendenza anche per linea materna prima del 1948 ai fini del riconoscimento
della cittadinanza”. Un provvedimento che “comporterà un ulteriore aggravio del
carico di lavoro per le sedi consolari”, e richiederà quindi anche la
necessaria riorganizzazione funzionale e l’aumento degli organici, a contratto
e di ruolo pari almeno al 50 per cento della situazione attuale, “per cui
abbiamo già avanzato la richiesta per la relativa copertura finanziaria”. Al
fine di migliorare i servizi consolari, Danieli ha spiegato che è stato
istituito un gruppo di lavoro delegato ad individuare meccanismi che consentano
ai connazionali di poter svolgere alcune pratiche senza doversi recare in consolato,
fra i quali la possibilità di scaricare dai siti web degli uffici consolari
modelli e formulari, da spedire poi per posta, e presto di poter ottenere i
servizi consolari anche per via telematica. Danieli ha quindi riferito in
merito al suo incontro dei giorni scorsi con il responsabile dell’Inps, nel
corso del quale si è parlato delle difficoltà insorte in materia di pagamento
delle pensioni all’estero. “Sono stato informato – ha detto Danieli - che il
ritardo nella comunicazione delle nuove procedure agli uffici consolari e ai
patronati sarebbe dipeso dalla pendenza di un ricorso innanzi al Tar da parte
di un Istituto di credito. Abbiamo comunque concordato l’istituzione di un
tavolo tecnico Mae- Inps nel quale discuteremo criticità e problemi. Comunque
il nuovo sistema consentirà di gestire con più efficacia e trasparenza le
pensioni pagate annualmente dall’Inps in 134 Stati per un ammontare di 1
miliardo e 300 mila euro”.
Il
viceministro ha poi annunciato che a partire da giugno sarà disponibile (inizialmente
solo in Europa) il servizio di rilascio delle carte d’identità per i residenti
all’estero, mentre proprio in questi giorni è in fase di completamento
un’iniziativa sul rilascio di carte di sconto, le “It.card”, che consentiranno
ai nostri connazionali in visita in Italia di usufruire di una serie di sconti
e benefici per alberghi, viaggi ferroviari, cinema e teatri, noleggio di
vetture, tour cittadini, biglietti aerei e musei. Danieli ha successivamente
illustrato le iniziative in programma per commemorare il centenario della
tragedia mineraria di Monongah, nella quale persero la vita ufficialmente 171
italiani, di fatto molti di più a causa della consuetudine dei minatori di
farsi accompagnare dai propri familiari. “Infine – ha aggiunto Danieli - è mio
compito riferirvi sul progetto di ristrutturazione della rete diplomatico
consolare e degli Istituti di cultura, prevista dalla Finanziaria 2007”.
L’amministrazione, ha sottolineato il viceministro, ha predisposto uno schema
di provvedimento che stabilisce le modalità tecniche con cui si intende operare
privilegiando misure di razionalizzazione delle strutture esistenti attraverso
l’accorpamento di rappresentanze permanenti presso Organizzazioni
Internazionali aventi sede nella stessa città, l’istituzione di cancellerie
consolari in ambasciate, in alcune capitali in cui operano anche uffici
consolari, l’assegnazione di addetti culturali ad ambasciate e a uffici
consolari in alcune località oggi sede anche di Istituti di cultura. “Nei
prossimi giorni – ha concluso Danieli - sarà finalmente firmata la nuova
convenzione tra il governo e la
Rai per quanto riguarda Rai International con un budget di 70
milioni di euro l’anno divise a metà tra azienda e Stato. Per quanto riguarda
il governo nella convenzione vi è la previsione della diffusione di Rai
International anche in Italia e in Europa, la revisione dei meccanismi di
distribuzione del segnale e palinsesti rispettosi dei diversi fusi orari.
Contestualmente accanto al canale generalista di Rai International vi saranno
altri due canali, uno riservato allo sport ed un altro “all news” da realizzare
in sinergia con Rai News 24”.
Carozza: “Riportiamo serenità in seno al Consiglio”
(9colonne Atg) ROMA – “Il comitato di Presidenza,
sicuro d’interpretare il sentimento di tutte e tutti i consiglieri del Cgie, ha
esteso l’invito a tutti i parlamentari eletti all’estero, andando oltre la
procedura formale indicata dalla legge che vuole una partecipazione ai lavori
dell’assemblea di una delegazione del Senato e una dei deputati indicati dai
presidenti delle rispettive Camere su invito del presidente del Cgie, il
ministro degli Affari Esteri”. Con un saluto ai parlamentari eletti all’estero
Elio Carozza, segretario generale del Cgie, ha aperto il suo intervento in occasione
dell’assemblea generale, alla presenza dei rappresentanti del Senato e della
Camera eletti all’estero, e che proseguirà nei prossimi giorni presso la sede
del ministero degli Affari Esteri. Il segretario generale si è soffermato poi
sulla precedente assemblea plenaria, svoltasi sempre a Roma lo scorso dicembre:
“Un’assemblea – ha detto - che ha visto per la prima volta una diretta
partecipazione dei giovani, i quali hanno dimostrato interesse e hanno dato
forti segnali di attenzione e volontà di essere parte attiva in seno alle
nostre comunità e alla sua rappresentanza”. Riguardo all’ordine del giorno
presentato durante la scorsa assemblea dal gruppo dei giovani rappresentanti
che hanno preso parte alle giornate del Cgie, Carozza ha aggiunto: “Dobbiamo e
abbiamo il dovere di dare forma e anima all’ordine del giorno, approvato in
quell’occasione, che definiva quattro obiettivi programmatici. Per rispondere
concretamente a quelle indicazioni il comitato di Presidenza ha ritenuto
necessario la convocazione di una riunione straordinaria della commissione
tematica competente assegnando ad essa il compito di predisporre una
documentazione destinata ad aprire un dibattito sulla questione giovanile in
ogni Paese e in ogni continente”. La presenza e il coinvolgimento di quei
giovani è, secondo Carozza, fondamentale anche in vista della prima Conferenza
dei giovani italiani e di origine italiana nel mondo che si svolgerà entro
l’anno prossimo.
Carozza
ha poi introdotto l’altro punto importante della scorsa assemblea plenaria
riguardante le polemiche nate in seguito al rinnovo delle cariche vacanti a
seguito delle dimissioni di alcuni parlamentari eletti all’estero:
“Quell’elezione – ha detto – ha comportato una discussione tra molti di noi,
sfociata spesso in polemiche che hanno influenzato ingiustamente e
negativamente, in alcuni Paesi il dibattito aperto sulla riforma del Cgie, sul
suo futuro, sul suo ruolo e sulla sua utilità”. “Bisogna necessariamente
riportare la serenità in seno al Consiglio – ha proseguito – e riaffermare il
valore del rispetto reciproco. Il dibattito deve spostarsi sulle cose da fare,
coscienti in ogni caso che la ricerca del consenso più largo, rimane
l’obiettivo principale. Abbiamo tutti la responsabilità della credibilità del
Cgie”. Carozza ha inoltre messo in evidenza la partecipazione, per la prima
volta, dei presidenti degli Intercomites e dei Comites alle commissioni
tematiche svoltesi nei vari Paesi e il nuovo piano operativo per le commissioni
del Cgie: “I documenti prodotti dalle commissioni tematiche saranno inviati a
tutti i consiglieri e ognuno di loro cercherà di promuovere nel suo Paese una
più ampia partecipazione alla riflessione, all’analisi e alla proposta, in
particolare attraverso la consultazione dei Comites, degli Intercomites e delle
associazioni. Ogni consigliere del Cgie arriverà alla riunione della propria
continentale sicuramente più preparato, sostenuto e con un sentimento di
partecipazione più attiva”.
Tra
le tematiche riguardanti gli italiani all’estero affrontate nel suo intervento
- Rai International, editoria, Finanziaria 2007 – Carozza si è soffermato anche
sulla scottante questione delle pensioni degli italiani nel mondo: “Migliaia di
pensionati italiani nel mondo si stanno in questi giorni vedendo negare il diritto
di riscuotere la loro pensione italiana o perlomeno di riscuoterla nel giusto
importo e alla giusta scadenza. L’Italia infatti sembra essere l’unico Paese al
mondo dove l’Inps, dovendo periodicamente cambiare la banca che gestisce i
servizi di pagamento, non è in grado di gestire i propri archivi in modo da
mantenere le esatte coordinate anagrafiche e bancarie dei propri clienti, né
impone alle banche di trasmettere la propria massa di dati alla nuova banca
aggiudicataria”, chiedendo a tutti i pensionati “per l’ennesima volta dal mese
di aprile” di comunicare entro il 9 maggio le proprie coordinate bancarie, pena
la sospensione dei pagamenti. Tale operazione non solo “sta mettendo in
difficoltà sia gli aventi diritto sia gli istituti di patronato”, ma comporta
anche “un danno economico vero e proprio per tutti i concittadini pensionati”,
che non ricevono il solito accredito diretto su conto corrente, ma sotto forma
di assegno bancario italiano.
Narducci: “Importante che la riforma non sia al
ribasso”
(9colonne Atg) ROMA - La mattinata della seconda
giornata di lavori del Consiglio generale degli italiani all’estero, in corso
di svolgimento alla Farnesina, è stata dedicata alla discussione del documento
di riforma del Cgie. Nel corso del dibattito è intervenuto anche Franco
Narducci, deputato eletto nella circoscrizione Estero ed ex segretario generale
del Consiglio stesso. “Credo – ha esordito l’onorevole - che in questi mesi ci
sia stata una grande attenzione incentrata sugli italiani nel mondo, un’attenzione
che da parte nostra è stata rivolta a contrastare attacchi anche provenienti
dalla stampa, come quello pubblicato ieri dal Corriere della Sera”. Il
quotidiano milanese ha infatti pubblicato un servizio nel quale si sottolinea
il cospicuo numero di ultracentenari fra i residenti all’estero che beneficiano
di una pensione italiana. Un articolo che evidentemente non è andato giù al
deputato: “Bisogna aprire una riflessione in merito – ha sottolineato – perché
c’è un preciso sistema di regole e norme, per cui un pensionato che per due o
tre volte non si reca a ritirare la pensione perde il beneficio della
riscossione. Dovremmo credere dunque che ci sono banche che si sono
approfittate dei pensionati italiani all’estero?”. Parlando del ruolo del Consiglio,
Narducci ha evidenziato che “bisogna ribadire l’importanza del Cgie, che è un
organo straordinario quando è messo in condizione di lavorare”.
Poi
il deputato ha illustrato i rapporti fra il Cgie e i parlamentari eletti
all’estero, sottolineando che “non è facile far arrivare in Aula le nostre
istanze, ma bisogna anche smetterla di dire che i parlamentari esteri non fanno
nulla, perché i nostri compiti, ai quali non ci siamo mai sottratti, sono
quelli di votare i provvedimenti e di produrre proposte di legge e
interrogazioni”. “Forse – ha aggiunto Narducci – l’unico rilievo che ci può
essere mosso è che dovremmo essere più coordinati nelle azioni che riguardano
le comunità italiane nel mondo. In tal senso è apprezzabile lo sforzo
costantemente compiuto dal viceministro Danieli, che invita sempre al dialogo
tutti i parlamentari eletti all’estero, in ogni questione che viene
affrontata”. In merito alla riforma del Cgie, secondo Narducci è essenziale che
“se verrà presentata da deputati e senatori una proposta di legge che è frutto
di una riflessione ormai decennale, il governo non dovrà presentare un’altra
proposta distinta, ma cercare un dialogo e un confronto sulla base di ciò che è
stato discusso in seno al Consiglio”. “Comunque – ha aggiunto – è essenziale
che la riforma non sia una riforma al ribasso. Condivido il metodo scelto, che
è quello dell’approvazione di un documento di indirizzo, che apre al
confronto”. L’onorevole ha chiuso facendo i complimenti ad Elio Carozza, che ha
ricevuto il testimone dallo stesso Narducci nel ruolo di segretario generale:
“Ho molto apprezzato il fatto che non si è lasciato trascinare in polemiche che
se portate avanti avrebbero solo fatto il male del Consiglio. E’ riuscito a
tenere saldo il timone mentre portava avanti tutto il lavoro che c’era da
fare”.
Bafile: “Nel Consiglio quote riservate a giovani e
donne”
(9colonne Atg) ROMA - Coinvolgere le donne e rendere
protagonisti i giovani. Queste le due direttrici principali proposte dalla
deputata eletta all’estero Marisa Bafile per la riforma del Consiglio generale
degli italiani all’estero, riunito in Assemblea plenaria alla Farnesina.
Durante il suo intervento, la
Bafile ha osservato che il documento proposto “è in grado di
dare una svolta al Consiglio, che in questo modo può realizzare al meglio la
sua funzione di raccordo e di strumento di informazione per le comunità”. In
questa ottica, spiega la Bafile,
“serve una quota nel numero di consiglieri da riservare alle donne e ai
giovani”. “Non è un discorso femminista – aggiunge la deputata – ma
un’argomentazione che corrisponde alla realtà concreta”. Inoltre, “per
coinvolgere le nuove generazioni, è necessario smettere di dire loro cosa
devono fare o cosa devono pensare: ciò significa dare ai giovani spazi di
potere e renderli protagonisti delle decisioni”. Il consigliere sottolinea che
sarebbe un errore delegittimare il Cgie: “Oggi, con la presenza dei
parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere – spiega la Bafile - il ruolo del
Consiglio e dei Comites è ancora più importante, visto che con i nostri impegni
diventa difficile seguire tutti i problemi che riguardano i nostri connazionali
all’estero”. “E’ noto – riferisce l’onorevole - che il nostro lavoro si deve
svolgere in Italia e che la nostra presenza in Parlamento è necessaria. Ci
accusano di tutto e di più, soprattutto di non fare il nostro lavoro. Con la
nostra presenza a Roma e con la nostra attività – conclude la Bafile - dobbiamo invece
dimostrare il contrario”.
Romagnoli: “Bene la riforma, ma serve un ritocco”
(9colonne Atg) ROMA - “Ero in contrasto con il Cgie e
sono quindi contento che oggi si parli di riforma”. Sono le parole di Massimo
Romagnoli, deputato eletto nella circoscrizione Estero, pronunciate durante il
suo intervento nell’assemblea del Consiglio generale degli Italiani all’estero,
riunita fino a domani alla Farnesina. “Sono d’accordo con la maggior parte del
documento proposto, anche se – precisa Romagnoli – rimangono alcuni dubbi”. In
particolare secondo l’onorevole, il sistema con cui vengono eletti i
consiglieri “deve essere indiretto, a differenza di quello dei Comites in cui
invece c’è un’elezione diretta”. Per quanto riguarda l’ingresso delle nuove
generazioni nel Consiglio, Romagnoli si dice “contrario a un Cgie dei giovani”,
ma “favorevole all’istituzione di quote riservate ai giovani e alle donne, come
proposto dalla Bafile”. Infine, anche all’interno del nuovo Consiglio, rimane
“necessaria e utile la presenza dei parlamentari eletti all’estero, seppur
privi del diritto di voto”.
Fedi: “Più autonomie locali e giovani generazioni,
meno governo”
(9colonne Atg) ROMA - “Riforme, innovazione, capacità
di collegamento e di fare sistema”. C’è il rilancio del Consiglio generale
degli italiani all’estero al centro dell’intervento di Marco Fedi, deputato
dell’Ulivo eletto nella circoscrizione estero, intervistato da 9colonne durante l’assemblea plenaria del Cgie. Fedi
ha ribadito innanzitutto che il Consiglio stesso “è uno strumento
indispensabile di collegamento con le comunità italiane nel mondo, di
conoscenza ed approfondimento di un patrimonio di umanità e civiltà che la
nostra penisola ha nel mondo”. “La rappresentanza parlamentare per gli italiani
all’estero (12 deputati e 6 senatori) – ha continuato - da sola non basta ad
assolvere ogni compito, pur essendo un momento importante”: occorrono, alle sue
spalle, “l’approfondimento, l’analisi, la competenza, la voglia di scegliere e
di fare” e una classe dirigente adeguata. Fondamentale è il ruolo del Cgie, che
va potenziato. Altrimenti, avverte il deputato dell’Ulivo, “il rischio è quello
di lasciare dietro di noi solo macerie. Per questa ragione è opportuno che
questo Cgie trovi subito, al proprio interno, le ragioni di un lavoro comune,
ristabilendo un giusto equilibrio politico. E trovi le ragioni, prima che la
direzione, di una necessaria riforma”. Fedi ha invitato a non scindere in
compartimenti stagni l’emigrazione tradizionale dai nuovi movimenti di giovani,
ricercatori, scienziati, “come se questi non fossero aspetti della stessa
dimensione”. Sarebbe un errore imperdonabile – spiega – proprio perché “i figli
degli immigrati italiani nati all’estero e i nostri connazionali che oggi si
spostano per la prima volta nel mondo trovano un atteggiamento diverso nei loro
confronti grazie ai sacrifici dell’emigrazione, alle radici culturali di tante
donne e uomini che hanno costruito il loro futuro in un nuovo Paese, che hanno
costruito opportunità per l’Italia”.
Il
monito lanciato dal deputato diessino è di evitare di “commettere in patria gli
stessi errori che hanno allontanato ed ostacolato il processo d’integrazione
delle nostre comunità nel mondo: chiusura al nuovo, alle altre identità, alla
costruzione di una realtà multiculturale, allontanando il diritto alla
partecipazione e alla cittadinanza, scommettendo sul senso di paura, sulle
preoccupazioni, evocando tutto ciò che di negativo è possibile evocare”.
Perciò, riguardo agli immigrati presenti oggi in Italia, Fedi ha sostenuto che
“chi vive in questo grande Paese ed in questa grande Europa – ed ha un regolare
permesso di soggiorno – ci raggiunge con lo stesso spirito, con gli stessi
sogni e le stesse aspirazioni che avevamo noi quando, in diverse epoche,
abbiamo lasciato l’Italia. Vuole quindi apprendere l’italiano – non è saggio
metterlo in dubbio – ed è anche utile che mantenga un legame culturale con la
propria terra di origine; vuole partecipare alla vita politica, sociale e
culturale; vuole poter diventare un cittadino italiano ed europeo in tempi
ragionevoli”. Proprio per questo è imprescindibile “un’ampia e serena
discussione” sul tema della cittadinanza, tendendo tuttavia conto “dell’urgenza
di intervenire a fronte dei cambiamenti che stanno avvenendo nella società
italiana: affiancando al principio dello jus sanguinis quello dello jus soli –
ha sottolineato - diamo una risposta normativa ad una direttiva comunitaria ma
anche ad un principio di civiltà. Riapriamo i termini per il riacquisto della
cittadinanza, saniamo tante situazioni di vera e propria disparità e di
ingiustizia, consolidiamo anche il principio rendendolo applicabile non oltre
una specifica fascia cronologica”.
Tornando
sulla riforma del Cgie, che deve essere “profonda”, Fedi ha lanciato una serie
di proposte concrete. In primo luogo essa va legata al rapporto con le
autonomie locali, “senza rinunciare alla Conferenza permanente
Stato-Regioni-PA-Cgie, ma trasformando questa nel Consiglio”. Occorre inoltre
creare “uno spazio alla rappresentanza diretta delle nuove generazioni.
Aumentare il numero di componenti eletti, eliminare una rappresentanza
governativa che non ha ragione di essere, ridurre il numero di plenarie dando
spazio alle Continentali che devono avere forme di collegamento con i Comites e
con le rappresentanze regionali”. Quanto alla Conferenza dei giovani italiani all’estero,
essa può essere “un momento per costruire una presenza organizzata e collegata
alla riforma del Cgie”. Non è mancato quindi un accenno alla riforma
elettorale, tema al centro del dibattito politico attuale. “Credo – ha spiegato
Fedi – che debba attivarsi un tavolo di concertazione tra maggioranza ed
opposizione per arrivare, se possibile, ad una proposta seria, condivisa. E’
mia opinione che la 459/2001 possa essere modifica mantenendo saldi alcuni
principi: il voto per corrispondenza (alcune importanti soluzioni tecniche
potrebbero renderlo maggiormente rispondente ai criteri di segretezza e
personalità), l’anagrafe volontaria oppure una seria operazione di
sistemazione, le operazioni di scrutinio”. Fedi ha concluso il suo intervento
rivolgendosi poi sia ai membri del CGIE vicini alla maggioranza dell’Unione,
che a quelli legati all’opposizione. Ha invitato questi ultimi ad avanzare le
loro valutazioni “a bocce ferme e non mentre la partita è in gioco”. Quindi ha
spronato la maggioranza di governo. “Non possiamo rischiare di disperdere
questa ricchezza – ha detto - e non è vero che abbiamo superato la fase storica
dell’emigrazione: possiamo trasformarla, far nascere nuove forme di
collegamento e rapporto con l’Italia. Ma alcune riforme fondamentali vanno
fatte, ora, in questa legislatura, insieme, con il contributo costruttivo
dell’opposizione”. “La classe dirigente di questo Paese – ha concluso – non può
sottrarsi a questo compito e non può deludere le comunità italiane nel mondo”.
Pallaro: “I consolati sono un investimento, non una
spesa”
(9colonne Atg) ROMA - L’italianità all’estero, “tema
ancora troppo poco conosciuto dall’Italia”, è stato il primo punto
dell’intervento del senatore Luigi Pallaro, intervenuto all’interno della prima
giornata di lavori del Cgie. Nemmeno il sistema consolare – ha aggiunto Pallaro
– è all’altezza delle richieste della nuova emigrazione, finché non verranno
investiti più fondi per la sua modernizzazione e il suo adeguamento alla
crescente domanda dei connazionali all’estero: “la rete consolare non è una
spesa, ma un investimento, perché sono i consolati e le ambasciate a dare la
nostra immagine all’estero e a rispondere alle richieste degli italiani nel
mondo”. Riguardo alla questione riportata dal Corriere della sera dei numerosi
pensionati ultracentenari che riscuotono la pensione in Argentina, Pallaro ha
aggiunto: “Non è un problema degli italiani all’estero, ma delle strutture
italiane che non verificano e non controllano i dati dei pensionati”. “Il Cgie
– ha detto il senatore - va rinnovato e messo all’altezza della realtà attuale
per poter portare avanti una politica per gli italiani nel mondo. Infatti, gli
italiani non sono più gli emigrati di un tempo, ma sono un mondo di cittadini
italiani o di origine italiana residenti in altri Paesi e, in questo senso, il
Cgie e i Comites sono ancora importanti per mantenere insieme gli italiani in
Italia con gli italiani nel mondo”.
Micheloni: “Sulla riforma la presidenza coinvolga
il Parlamento”
(9colonne Atg) ROMA - “Se il documento di riforma del
Cgie non sarà indirizzato alle Camere ci sarà il forte rischio di una
bocciatura”: è quanto osserva il senatore eletto nella circoscrizione Estero
Claudio Micheloni, intervenuto durante i lavori dell’assemblea plenaria del
Cgie. “Qualsiasi proposta di legge presentata dal governo – spiega il diessino
– arriva ‘morta’ alle Camere, persino se gode di un precedente accordo
trasversale”. Quindi Micheloni suggerisce di “far nascere il documento dal
Parlamento e non dal governo: in questo modo si avrà un disegno di legge di
ampio respiro, non limitato al Cgie ma comprendente anche argomenti correlati,
come quello della cittadinanza”. “Coinvolgere il Parlamento – aggiunge
Micheloni – vorrebbe dire inoltre accorciare di molto i tempi di approvazione”.
Il senatore risponde anche a quanti accusano i parlamentari eletti all’estero
di una certa assenza dal Consiglio: “Dobbiamo essere presenti nelle Camere e
occuparci anche dei problemi generali dell’Italia – spiega il senatore –. In
caso contrario, renderemmo il terreno fertile a coloro che cercano di
delegittimare la nostra carica”.
Cassola: “Regolamenti prendano atto della nuova
realtà del Parlamento”
(9colonne Atg) ROMA - Arnold Cassola, deputato Verde
eletto in Europa, ha sottolineato, con una lettera a Fausto Bertinotti, il suo
malcontento "per il rifiuto delle istituzioni ad accettare la nuova realtà
nel Parlamento italiano dove, dall'anno scorso, sono presenti 12 deputati
eletti dagli italiani all'estero". Cassola spiega che le sue osservazioni
nascono "in seguito al rifiuto da parte della Camera dei Deputati di
accogliere la sua richiesta di partecipazione ai lavori del Cgie".
Infatti, secondo il presidente della Camera Fausto Bertinotti, il numero limite
dei rappresentanti, eletti in Italia ed all'estero, che potrebbero partecipare
ai lavori è pari a sette e limitato esclusivamente ad alcune Commissioni.
"Sembra assurdo - dice Cassola - non essere considerati 'competenti in
materia' e dunque esclusi dai lavori del Cgie solo per l'appartenenza ad una
Commissione diversa da quelle designate. Soprattutto, tenuto conto che il
regolamento si riferisce ad alcune leggi emanate antecedentemente alle presenza
dei Deputati eletti all'estero e che quindi non prende in considerazione la
nuova realtà del Parlamento italiano".
Badaloni: “Per il progresso di Rai International
serve la disponibilità dell’azienda”
(9colonne Atg) ROMA - Senza un’effettiva
disponibilità della Rai, non potrà essere raggiunto un vero progresso di Rai International.
Lo sostiene il direttore Piero Badaloni, intervenuto all’assemblea plenaria del
Cgie. “A parte la preziosa adesione dimostrata dai singoli direttori di
telegiornali – spiega Badaloni - bisognerà verificare l’effettiva disponibilità
dell’azienda Rai”. In particolare l’interesse di Saxa Rubra sarà indispensabile
se si vuole dar seguito al progetto di “incremento del numero dei canali
dell’emittente”. In ballo, sottolinea il direttore, c’è una proposta per la
creazione “di un canale completamente dedicato allo sport, che potrebbe partire
in concomitanza con l’inizio del prossimo campionato di serie A e un canale
interamente dedicato all’informazione, la cui creazione però comporterebbe un
riassetto di tutta la programmazione e quindi necessiterebbe di tempi più
lunghi”. Invece gli sforzi che verranno effettuati entro l’estate, rivela
Badaloni, “andranno nella direzione del rafforzamento del segnale e di una
maggiore razionalizzazione dei costi che devono essere sostenuti nei diversi
continenti”. Importante inoltre, aggiunge il direttore, sarà compiere uno
sforzo “per una più corretta differenziazione della programmazione in relazione
al fuso orario”. Badaloni si riferisce in particolar modo al caso dell’area
africana, “che, per via della grande differenza nel fuso orario, verrà
distaccato da quella asiatica per essere accorpata a quella europea”. Per
quanto riguarda la programmazione invece, Badaloni annuncia che “tra giugno e
luglio verrà concluso un accordo con RaiSat per l’utilizzo di materiale audiovisivo,
in particolare artistico, di cinema e per ragazzi”. Infine, in risposta alle
polemiche sugli eventi sportivi criptati, Badaloni ha osservato che ciò
“dipende dai diritti sportivi e dagli accordi siglati dalle emittenti dei vari
Paesi”.
Marino: “Per un rilancio duraturo necessario
coinvolgere i giovani”
(9colonne Atg) ROMA - “L’elemento chiave per un
rilancio vero e duraturo del Cgie è quello di un coinvolgimento serio dei
giovani italiani all’estero, anche quelli che vi risiedono temporalmente“. Ad
affermarlo a margine della seconda giornata dell’assemblea plenaria del
Consiglio generale degli Italiani all’estero è Eugenio Marino, viceresponsabile
Ds Italiani nel mondo. “Si è aperta una fase nuova – continua Marino – e
andranno rimodulate funzioni e obiettivi del Consiglio. La relazione di ieri
del segretario generale Carozza fa efficacemente il punto sulle indicazioni e
proposte emerse negli ultimi mesi nei dibattiti, che per la prima volta hanno
visto coinvolti nelle Commissioni Continentali anche Comites e Intercomites“.
“Sono assolutamente convinto – prosegue l’esponente Ds - che il Cgie dovrà
svolgere una efficace funzione di raccordo con i parlamentari, i Comites, le
istituzioni, gli enti e le associazioni che, sia in Italia che all’estero, si
occupano della comunità italiana nel mondo. A questa funzione consegue
necessariamente che il Consiglio venga eletto indirettamente, lasciando ai
parlamentari e ai Comites la funzione di rappresentanza diretta”. “E’ infine
vitale – conclude Marino – che la collocazione del Cgie rimanga all’interno del
Mae, mentre può essere utile ripensare quella della Conferenza permamente
Stato-Regioni-Province autonome-Cgie, nell’ottica di una riorganizzazione
autonoma e svincolata, ma in più stretto contatto con la Conferenza Stato-Regioni”.
Tremaglia: “Una riforma che va nella giusta
direzione”
(9colonne Atg) ROMA - “Sono rimasto molto
soddisfatto”: questo il commento dell’ex ministro per gli Italiani nel mondo
Mirko Tremaglia in merito al documento di riforma del Cgie. Tremaglia è
intervenuto oggi alla seconda giornata di lavori dell’assemblea plenaria del
Consiglio generale degli italiani all’estero, in corso di svolgimento nella
sede del ministero degli Esteri. “Ho preso la parola lo scorso 19 novembre alla
Camera – ha ricordato l’onorevole – mentre si discuteva della Finanziaria,
sottolineando che era la prima volta che si dibatteva della manovra alla
presenza di 18 parlamentari eletti dagli italiani nel mondo. Personaggi che
molti in quell’Aula ignoravano, ma che sono invece uomini e donne di
grandissima importanza per i milioni di nostri connazionali residenti
all’estero”. A proposito della riforma del Cgie, Tremaglia esprime un giudizio
positivo per il fatto che questa viene proposta “da chi rappresenta l’Italia
nel mondo”. “Dovete essere partecipi – ha detto l’ex ministro rivolto ai
consiglieri – dell’importanza e della responsabilità di quest’organo
istituzionale, perché con questa riforma il Cgie diventa una parte viva e
incisiva, un’espressione che non può più essere ignorata dalle forze
politiche”. Secondo l’esponente di Alleanza Nazionale però è necessario che il
presidente del Cgie “non sia più un membro dell’esecutivo (attualmente la
carica è ricoperta dal ministro degli Esteri, ndr), perché ciò non è concepibile.
E’ come se assegnassimo la presidenza della Camera a un membro del Parlamento”.
Tremaglia
batte ancora sul tasto della sensibilizzazione nei confronti della politica
italiana sull’importanza delle comunità italiane nel mondo: “Non dobbiamo far
dimenticare al Parlamento quanto siete importanti – dice – Perché altrimenti
leggiamo articoli come quello degli ultracentenari sul Corriere della Sera. Ma
perché il Corriere oltre a ricordare quanti ultracentenari italiani ci sono
all’estero, non racconta anche quanti sono gli italiani che hanno avuto
successo, innalzando il nome dell’Italia nel mondo?” Tremaglia torna poi a
rivolgersi ai parlamentari esteri, esortandoli a “far conoscere e diffondere
tutto il lavoro” che svolgono alla Camera e al Senato. L’ex ministro ha
concluso rilanciando la proposta di una commissione bicamerale degli Italiani
nel mondo, uno strumento necessario “per difendere il voto degli italiani
all’estero”. “Un voto – ha sottolineato - che è sotto attacco da più fronti. Da
chi ad esempio dice che chi non paga le tasse non può votare, dimenticando
l’enorme indotto generato dagli italiani nel mondo e dimenticando che questi in
passato con le rimesse hanno salvato l’Italia. Ma bisogna difendere il voto
anche da chi sostiene che all’estero possa votare solo chi lo richiede o da chi
vuole eliminare il requisito della residenza all’estero per i candidati,
svuotando così di significato un traguardo al quale abbiamo dedicato tanti anni
della nostra vita”.
Lombardi: “Donne e giovani forze della futura
emigrazione”
(9colonne Atg) ROMA - Il bilancio dei lavori svolti
fina ad ora dall’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani
all’estero “è sicuramente positivo”. Questo il giudizio del consigliere
Norberto Lombardi, coordinatore del Forum per gli Italiani nel mondo ed
esponente dei Ds all’estero, durante il secondo giorno di lavori del Cgie.
“Ieri – spiega - il viceministro Franco Danieli ha espresso, con il suo solito
pragmatismo e concretezza, una proposta ricca di riferimenti concreti, nella
quale si possono riscontrare temi che riguardano proprio la vita delle nostre
comunità all’estero”. Secondo Lombardi, un ulteriore aspetto che ha contribuito
a dare validità al lavoro del consiglio è stata la relazione del segretario
generale, Elio Carozza. “Ci siamo inoltre trovati davanti a una robusta
relazione del segretario generale che non si è limitato soltanto a fornire
alcune indicazioni di lavoro, come la riforma del Cgie, dell’editoria e
dell’informazione, ma costruisce intorno ad esse un impianto convincente,
cercando di promuovere gli italiani all’estero come una risorsa che deve essere
giocata sia sul piano dell’internazionalizzazione che delle relazioni
interculturali nei paesi di residenza”. L’esponente dei Ds passa poi ad analizzare
in particolare la riforma del Consiglio, che definisce “convincente”,
precisando però che “verrà migliorata”. “A me sembra – osserva Lombardi – che
la proposta di riforma aggiunga alle funzione consultiva e di rappresentanza
del Cgie una ormai indifferibile funzione di raccordo: da un lato con i Comites
e dell’altro con la delegazione parlamentare. Oltre a ciò però – aggiunge il
consigliere - si deve fare un ulteriore sforzo coraggioso per orientare al
futuro questa assemblea e collocarla nelle dinamiche delle nostre comunità, che
saranno sempre più comunità di origine e sempre meno comunità di cittadini in
senso stretto”. “In particolare – conclude l’esponente dei Ds - bisogna dare
maggiore spazio e attenzione alle donne e ai giovani, forze nuove che potranno
consolidare e sviluppare i rapporti tra le comunità di origine e l’Italia”.
Longo (Uil Scuola): “Positivo l’impegno di Danieli
sull’istruzione”
(9colonne Atg) ROMA - “Certamente positivo l’impegno manifestato
all’assemblea del Cgie dal viceministro degli Esteri, Franco Danieli, di
presentare al più presto una iniziativa legislativa per riformare i corsi di
lingua italiana all’estero”. Lo ha dichiarato Angelo Luongo, responsabile del
dipartimento estero della Uil scuola, in merito alla relazione di governo
presentata ieri da Danieli al Consiglio generale degli italiani all’estero. “Se
la riforma della legge 153 – aggiunge Luongo - ormai ineludibile, a sostegno di
una politica attiva di diffusione della lingua e della cultura italiana
all’estero prenderà l’avvio, come annuncia il viceministro, dalla consultazione
degli operatori del settore e di tutti i soggetti interessati, potrà davvero
segnare quella inversione di tendenza, che arresti finalmente il processo di
privatizzazione in corso dell’intervento scolastico e culturale italiano
all’estero, che da anni il sindacato denuncia”. “Infatti – prosegue - a oltre
trent’anni dall’emanazione della legge 153/71, il mancato superamento del
carattere assistenziale della politica scolastica e gli indici di insuccesso
scolastico denunciati dal viceministro sono proprio da ricondurre alla
consistente riduzione dell’intervento diretto dello Stato in materia scolastica
a partire dal 1993, espressa in primo luogo dalla soppressione dei posti di
docenti di ruolo con l’avvio di un processo che ha condotto alla situazione
attuale, caratterizzata da una più marcata separazione tra il settore pubblico
e gli Enti gestori”. “Si tratta quindi di una occasione davvero irripetibile -
ha aggiunto Luongo - per riformare l’attuale assetto settoriale dei vari
interventi, sulla base di un articolato monitoraggio di tutte le risorse
utilizzate, dalla promozione culturale agli istituti italiani di cultura, dai
corsi di lingua italiana alle nostre scuole statali e alle centinaia di
lettorati di lingua italiana presenti nelle università all’estero”. “La Uil scuola – ha concluso il
responsabile del dipartimento estero - propone una vera e propria cabina di
regia che coordini il lavoro di tutte componenti interessate, composta dai
diversi ministeri, Mpi e Mae, e che garantisca le necessarie sinergie, evitando
sovrapposizioni e sprechi di risorse. Una riforma che si avvalga dei nostri
migliori docenti statali, adeguatamente preparati e selezionati
professionalmente a rappresentarci nel mondo”.
Cgie, presto on-line il sito internet del Consiglio
(9colonne Atg) ROMA - Sarà presto on-line il sito
internet del Consiglio generale degli italiani all’estero. Il sito,
raggiungibile all’indirizzo www.cgie.it, è al momento ancora in fase di
costruzione ma presto, come sottolineato dal segretario generale Elio Carozza
nel corso dei lavori dell’assemblea plenaria in corso di svolgimento alla
Farnesina, conterrà tutti i documenti relativi al Consiglio e ai suoi membri,
alle Commissioni e ai Comites. Saranno inoltre presenti approfondimenti e uno
spazio destinato ai sondaggi sulle tematiche che più da vicino riguardano le
comunità italiane nel mondo.