26/10/2006 ore 12.46
Italiani nel mondo
IL
CGIE SE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE INVENTARLO: DALLE PAGINE DE L’ITALIANO
FERRETTI (CGIE) RISPONDE A ZUCCARELLO (COMITES L.A)
ROMA\ aise\ - "Giovanni Zuccarello
è mio amico e mio sodale politico. Sul Cgie ha un’opinione diversa
dalla mia, cosa che dimostra come da questa parte non si sia soliti portare
il cervello all’ammasso e, rimanendo d’accordo sui valori e sui principi,
si possa pensarla legittimamente in maniera diversa su alcuni aspetti.
Anzi in questo caso pare proprio che abbiamo due posizioni contrapposte".
È Gina Luigi Ferretti, consigliere del Cgie e direttore del quotidiano
"L’italiano" che dalle pagine del suo giornale risponde a Giovanni Zuccarello,
Presidente del Comites di Los Angeles e convinto sostenitore dell’inutilità
del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Posizione che Zuccarello
ha di nuovo ribadito, dopo aver firmato, insieme ai suoi colleghi dei Comites
Usa, il "progetto Cicala" (vedi AISE del 25 ottobre h.12.53).
"Lui – riassume Ferretti - è
addirittura per abolire il Cgie, che ritiene inutile, mentre io ritengo
che sia un organismo indispensabile, anche se provo imbarazzo a sostenerlo
essendone membro. Credo sia lo stesso imbarazzo che prova Zuccarello a
manifestare la sua posizione ora che non ne fa più parte non essendo
stato rieletto".
"Certo – riconosce il consigliere
- il Cgie va riformato. L’ideale sarebbe renderlo simile ad un organo dello
Stato come il Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) dove
veri esperti possano svolgere la loro funzione consultiva. Come "testimone
a conoscenza dei fatti" non credo ad un mondo fatto esclusivamente di Comites
e parlamentari eletti. Troppi Comites conosco – spiega - che funzionano
(talvolta questo stesso verbo è un eufemismo) poco e male. Se vuoi
possiamo approfondire in altra occasione".
Quanto ai parlamentari, Ferretti richiamando
la polemica sulle dichiarazioni fatte in Canada da Bobo Craxi, scrive che
"pur difendendoli da chi si permette di dire che non contano un c…", ciò
non toglie che non mi accorga come pecchino ancora di inesperienza e come
siano costretti ad "inventare". In Parlamento il peso specifico uno deve
conquistarselo; occorre tempo, capacità, informazioni. Finora –
aggiunge - nessuno di loro ha potuto parlare in Parlamento per più
di un minuto. Passano il tempo a schiacciare bottoni per votare. Al massimo
presentano interrogazioni che hanno il valore dei famosi ordini del giorno
del Cgie".
A conferma di quanto sostenuto, Ferretti
porta ad esempio l’annuncio "trionfale" del Vice Ministro Danieli sui 14
milioni di euro che "per merito suo, nella Finanziaria saranno stanziati
per gli italiani nel mondo".
"Convoca tutti i parlamentari eletti
all’estero e tutti, di sinistra come di destra, se la bevono. Per sua sfortuna
– commenta il direttore de "L’italiano" - il giorno dopo c’era l’assemblea
del Cgie e il povero Danieli, incalzato da me, da Consiglio, da Santelloco
e da altri, deve ammettere a denti stretti che i 14 milioni andranno a
compensare tagli sui vari capitoli di circa pari importo. Ora mi sto accorgendo
che i tagli supereranno i 16 milioni, ma questo lo documenteremo nei prossimi
giorni".
"In questo caso – sottolinea Ferretti
- la funzione del Cgie mi pare obiettivamente indiscutibile. Ti do la mia
parola d’onore che non pochi deputati e senatori (anche di sinistra) mi
chiamano per chiedermi delucidazioni e consigli perchè stentano
ad orientarsi nella marea di carte che ricevono tutti i giorni. Non posso
ovviamente fare nomi se non costretto. Sai perché sono in grado
di dar loro delle risposte? Perché faccio parte attivamente del
Cgie e del suo Comitato di Presidenza e quindi conosco bene le varie problematiche.
Al Cgie tutto ciò che riguarda gli italiani all’estero viene registrato
e discusso da un punto di vista globale e non limitato ad un Paese o ad
una circoscrizione consolare e vengono cercate possibili soluzioni".
"Ci sarà pur un motivo – osserva
ancora il consigliere - perché TUTTI, ma proprio tutti, i parlamentari
eletti che hanno fatto parte del Cgie non vogliono neppur sentire parlare
di abolirlo. Quelli che non lo conoscono sono influenzati dai sentito dire,
da leggende metropolitane e da facili qualunquismi".
Rivolgendosi direttamente a Zuccarello,
Ferretti si dice "disposto a continuare quando vuoi e come vuoi questa
discussione. A patto che tu non faccia più una scivolata di stile
tanto agghiacciante come quando affermi che per preservare il Cgie bisogna
far stringere la cinghia ai pensionati, ai bambini delle scuole, agli ammalati.
Te lo dice uno – conclude - che fa parte, onestamente e senza guadagni
personali, di quello che chiami "sottobosco politico"". (aise)
Editrice SOGEDI s.r.l. - Reg. Trib.
Roma n°15771/75
|