COMUNICATO
STAMPA DELL'ON. SALVATORE FERRIGNO, COORDINATORE INTERCOMITES USA
Italiani all'estero, Ferrigno (Coordinatore
Intercomites Usa): Il Cgie scavalca i Comites e ne annulla il ruolo
Tue
11/10/2009 - Il Segretario Generale del Cgie, Elio Carozza, ha manifestato
la volontà di chiedere al Comitato di presidenza del Cgie la possibilità
di fare intervenire 22 Giovani italiani nel mondo alla prossima Assemblea
Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all'estero.
Carozza, però, si è
rivolto direttamente ai consiglieri locali del Cgie per la scelta dei giovani,
escludendo da tale scelta - di fatto - i Comites. Cosa che nel mondo, e
in Nord America in particolare, ha suscitato forti proteste da parte dei
Comitati.
"I giovani fanno parte delle commissioni
giovani dei Comites. Sarebbe quindi stato opportuno che il Cgie avesse
avvisato i Comites dell'intenzione di invitare i Giovani. E invece ha invitato
direttamente i giovani, coordinati dai consiglieri Cgie locali, e questo
ha fatto scattare grandi proteste da parte dei Comites degli Stati Uniti".
Solo parole di Salvatore Ferrigno, deputato di Forza Italia nella scorsa
legislatura, oggi Coordinatore dell'Intercomites degli Stati Uniti, che
in questo modo presenta la situazione che si è venuta a creare dopo
la decisione di Carozza di "scavalcare" i Comites sul tema giovani e plenaria.
"Tutto questo - continua Ferrigno
- è accaduto perchè il Cgie sta andando alla deriva: di fatto,
è un carrozzone ormai in fin di vita, arrivato al capolinea. Per
questo cerca di annullare il ruolo dei Comites, scavalcandoli senza pudore".
"Dopo aver sentito le proteste di
tutti i Comites degli Stati Uniti, ho deciso di denunciare quanto sta accadendo:
il Cgie, in maniera arrogante e prevaricando la legge istitutiva dei Comites,
dimentica che ad eleggerlo sono stati i Comites stessi, che però
adesso non vengono nemmeno consultati quando si tratta di prendere decisioni
importanti, come quella della partecipazione dei Giovani alla prossima
Plenaria".
Salvatore Ferrigno ci tiene anche
a sottolineare la situazione paradossale che - secondo lui - vive oggi
il Cgie: "Gli ultimi eletti del Cgie sono stati eletti prima che fossero
stati eletti i primi rappresentanti in Parlamento degli italiani nel mondo.
Per cui oggi abbiamo membri del Cgie che rappresentano in molti casi realtà
di ieri. Soprattutto, una realtà diversa da quella che poi è
diventata quella legata ai parlamentari eletti all'estero".
Ferrigno, quindi, in qualità
di Coordinatore Intercomites Usa, esprime "la protesta a nome di tutti
i Comites degli Stati Uniti". E sulla riforma del Cgie, tanto attesa e
auspicata: "La riforma che va nella direzione espressa dal sottosegretario
agli Esteri con delega agli Italiani nel Mondo, Alfredo Mantica, potrebbe
andare bene: si parla di un organismo nuovo che non sia più il Cgie,
ma un coordinamento dei Comites all'estero; è un modo per avere
un rapporo più diretto con gli elettori e con le comunità
italiane residenti sul territorio".
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