Chi
sono i Comites:
I COMITES
sono organi elettivi che rappresentano le esigenze dei cittadini
italiani
residenti all'estero nei rapporti con gli Uffici consolari, con i quali
collaborano per individuare le necessità di natura sociale,
culturale
e civile della collettività italiana. |
I COMITES,
in collaborazione, oltre che con le Autorità consolari, anche
con
le Regioni e le autonomie locali nonchè con Enti e Associazioni
operanti nella circoscrizione consolare, promuovono, nell'interesse
della
collettività italiana, tutte quelle iniziative ritenute
opportune
in materia di vita sociale e culturale, assistenza sociale e
scolastica,
formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero. |
I COMITES,
d'intesa con le Autorità consolari, possono rappresentare le
istanze
della collettività italiana residente nella circoscrizione alle
Autorità e alle Istituzioni locali. |
I COMITES
sono composti da 12 o 18 membri, a seconda del numero dei connazionali
residenti in ciascuna circoscrizione consolare e durano in carica
cinque
anni. |
Legge:
LEGGE 23
ottobre 2003, n. 286
Norme relative
alla disciplina dei
Comitati degli italiani all'estero. (G.U. 250 del 27.10.2003)
La Camera dei
deputati ed il Senato
della Repubblica hanno approvato;
IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga...
LEGGE
|
Schema:
Schema
di decreto
del Presidente
della Repubblica
recante regolamento di attuazione della legge 23 ottobre 2003, n. 286,
recante Norme relative alla disciplina dei Comitati degli italiani
all’estero.
(Approvato dal Consiglio dei Ministri il 27.11.2003)
IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Emana...
SCHEMA
|
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ELEZIONI
POLITICHE ITALIANE - 25 SETTEMBRE 2022
|
Sapevi che l’ultimo
Presidente del Consiglio legittimamente eletto dal popolo fu Silvio
Berlusconi, nel lontano 2008? Sapevi che da allora ci sono stati
ben sette
Governi, guidati successivamente da Monti (16 mesi), Letta
(10
mesi), Renzi (34 mesi), Gentiloni (18 mesi), Conte 1
e Conte
2 (32 mesi complessivi), Draghi
(18 mesi fin adesso). Sette
governi e sette presidenti, nessuno eletto dal popolo e per lo
più
allineati con la Sinistra. Perciò è importante che questa
volta più che
mai
eserciti il tuo diritto e dovere di voto nelle Elezioni Politiche del
25
settembre 2022. Metti fine a questo scempio di Governi di palazzo e
coalizioni
assurde mirate unicamente a mantenere poltrone. Vota il Centro
Destra unito,
la Trinità della politica italiana. Non mancare, segui
attentamente le
istruzioni su http://www.italiausa.com
dove troverai anche altre
informazioni
pertinenti. IMPORTANTE:
Il tuo voto deve arrivare al Consolato entro le ore 16.00 del 22
settembre 2022.
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CONGRATULAZIONI ITALIA
VINCE LA DEMOCRAZIA
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La
Riforma Costituzionale proposta dal Governo, che è sottoposta a
Referendum confermativo, incide fortemente - e negativamente - sulla
rappresentanza parlamentare dei cittadini italiani all’estero. |
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Referendum
costituzionale, tutte le falle della riforma pasticciata
Possibile
che per abolire il Senato e semplificare la vita istituzionale del
Parlamento italiano sia stato deciso di riscrivere ben 47 articoli
della nostra Carta Costituzionale con il rischio concreto di produrre
solo caos e approssimazione? La riforma Renzi-Boschi per cui gli
italiani saranno chiamati alle urne referendarie il 4 dicembre...
LEGGI
|
LA
SEMPLIFICAZIONE (?) DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE: |
Articolo
70 - oggi
“La
funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due
Camere. “ |
Articolo
70 – domani (se vince il "SI")
“La
funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due
Camere per le leggi
di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e
soltanto per
le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la
tutela
delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di
consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano
l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le
funzioni
fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le
disposizioni di
principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che
stabilisce le
norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia
alla formazione
e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea,
per
quella che determina i casi di ineleggibilità e di
incompatibilità con
l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le
leggi di
cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo
comma, 116,
terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo
comma,
122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con
oggetto
proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma
espressa
e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono
approvate
dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera
dei
deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica
che, entro dieci
giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può
disporre di
esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica
può
deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera
dei
deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della
Repubblica non
disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine
per
deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in
via
definitiva, la legge può essere promulgata. L’esame del Senato
della Repubblica
per le leggi che danno attuazione all’articolo 117, quarto comma,
è disposto
nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi
disegni
di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle
modificazioni proposte
dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti,
solo
pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri
componenti. I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma,
approvati
dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica,
che può
deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data
della
trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d’intesa tra loro, le
eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei
rispettivi
regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto
previsto dal
proprio regolamento, svolgere attività conoscitive,
nonché formulare
osservazioni su atti o documenti all’esame della Camera dei
deputati». |
CI
CAPITE QUALCOSA?
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Notiziario 2016
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LE
COMMISSIONI DI LAVORO DEI COMITES
Capita di
sentire le chiacchere più strane riguardo ai Comites,
prevalentemente inventate da chi non conosce questa istituzione,
né tantomeno le leggi che la governano.
I Comites
sono organi elettivi che rappresentano le esigenze dei cittadini
italiani residenti all’estero nei rapporti con gli uffici consolari,
con i quali collaborano per individuare le necessità della
collettività italiana, di natura sociale, culturale e civile.
In teoria i
Comites, in collaborazione, con le autorità consolari, con le
Regioni, con le autonomie locali, con Enti e Associazioni operanti
nella circoscrizione consolare, dovrebbero promuovere, nell’interesse
della collettività italiana residente nella circoscrizione,
tutte quelle iniziative ritenute opportune in materia di vita sociale,
culturale, scolastica, professionale e ricreativa.
In pratica
le attività principali dei COMITES sono due:
1)
Emettere dei pareri obbligatori, ma non vincolanti, su argomenti
specifici, quando espressamente richiesti dal consolato generale di
riferimento.
2)
Organizzare le attività delle commissioni di lavoro,
singolarmente specializzate in aspetti specifici, nell’interesse
generale degli italiani residenti nella circoscrizione consolare.
Nella prima
attività tutti i membri eletti si devono esprimere, coadiuvati
anche dalle informazioni fornite dall’apposita commissione delegata.
Nella
seconda attività, ogni singola commissione procede con la
massima autonomia, gestita sotto la responsabilità di un
presidente eletto dal Comitato, ma allargata ai cittadini che
volontariamente vogliono entrare a far parte della commissione.
Il
Presidente di ogni commissione deve essere in grado di ricercare e di
selezionare elementi attivi e preparati che si possano riunire
periodicamente per discutere i temi più importanti, che possano
proporre delle soluzioni reali alle autorità competenti e
soprattutto che possano dar luogo a eventi rilevanti, rispettando gli
obiettivi del mandato.
La gestione
della commissione non è un compito facile, perché
rappresenta il vero punto d’incontro costruttivo tra la comunità
italiana e le istituzioni presenti in loco.
Una
commissione senza la partecipazione numerosa, qualificata e motivata
dei concittadini residenti, non può dare dei grandi risultati.
Un Comites
senza le commissioni di lavoro attive, che portano delle proposte e dei
risultati tangibili, non ha motivo di esistere.
Tutti i
nostri concittadini, che potrebbero portare delle nuove idee, sono
pertanto invitati a far parte delle commissioni di lavoro e portare in
quella sede i loro suggerimenti e le loro proposte, sempre
nell’interesse generale dei connazionali residenti all’estero.
Cesare Sassi
www.comites-miami-2015.com
|
Notiziario 2015
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CGIE -
OBIETTIVO: AIUTARE GLI ITALIANI ALL'ESTERO
Cari Connazionali,
con la legge
del 6 Novembre 1989 n.368 e` stato istituito il Consiglio Generale
degli Italiani all’Estero, come organismo di rappresentanza delle
comunita` italiane all’estero.
Il C.G.I.E.
e` stato recentemente ridotto a sessantatre membri, dei quali
quarantatre in rappresentanza delle comunita` italiane all’estero e
venti nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
I
quarantatre componenti vengono eletti sia dai membri dei Comites delle
circoscrizioni consolari nel mondo, sia dai rappresentanti designati
dalle associazioni delle comunita` italiane, ufficialmente registrate
nei consolati.
I membri dei
C.G.I.E. pertanto non sono un’emanazione diretta dell’elettorato dei
connazionali all’estero, ma sono una rappresentanza parziale dei
delegati, pure inficiata dalle nomine governative (partiti,
confederazioni sindacali, stampa, etc.).
Quindi, pur
riconoscendo un ottima preparazione ed un’instancabile attivita` ad
alcuni dei suoi Consiglieri, il C.G.I.E. in venticinque anni di
esistenza ha combinato ben poco ed e` invece costato molto ai
contribuenti italiani.
Dal Maggio
2006 abbiamo avuto 6 senatori e 12 deputati a rappresentare gli
italiani all’estero, eletti con suffragio universale e dedicati a tempo
pieno a risolvere le varie problematiche, quindi sarebbe stato logico
che la legge istitutiva del CGIE fosse riformata o che magari lo stesso
C.G.I.E. venisse addirittura abolito.
Attualmente
le forze politiche dell’opposizione hanno delegittimato questa
istituzione perche` non rappresentativa dell’elettorato; viceversa il
Segretario Generale del C.G.I.E. ha recentemente promosso delle
riunioni straordinarie per definire le linee guida per una
eventuale riforma.
Come
ha giustamente dichiarato il Consigliere uscente Della Nebbia, fino a
quando nel CGIE saranno presenti i professionisti della politica
(patronati, enti gestori, persone senza un lavoro all’estero) ossia
coloro il cui “pane quotidiano” arriva dall'Italia e dipendono dalle
strutture politiche italiane, gli italiani all'estero in generale ed il
CGIE in particolare saranno un oggetto politico (da usare ai fini della
politica Italiana) non un soggetto politico capace d'aiutare l'Italia a
crescere.
Ci auguriamo
quindi che, dopo queste elezioni, i nuovi Consiglieri facciano ricorso
alla forza irresistibile degli argomenti validi invece che a quella
poco convincente della polemica partitica e che dunque questo Ente
venga completamente riorganizzato e finalizzato per migliorare
l’attivita` dei Comites e dei Patronati, con il concreto obiettivo di
voler aiutare gli italiani residenti all’estero.
Cesare Sassi
(14
Settembre 2015)
|
COMITES E CGIE: ECCO COSA NON VA E COME
CAMBIARE
di Valter Della Nebbia
22
SETTEMBRE 2015 - Una vita non esaminata non è degna di essere
vissuta. Questa (o qualcosa di simile) è una affermazione
attribuita a Socrate. Non credo di tradire il pensiero del filosofo
pensando che anche la vita politica di un uomo debba essere analizzata.
Personalmente ho avuto l’onore e l’onere di servire “politicamente” gli
Italiani all’estero nella doppia funzione di consigliere Comites e
consigliere CGIE sin dal lontano 2004. Esaminando le due esperienze
trovo da una parte la soddisfazione per il lavoro svolto e gli
obiettivi raggiunti lavorando nel Comites di Houston sotto la direzione
dell’abile Arcobelli. E dall’altra le frustrazioni, le delusioni e le
amarezze scaturite dal mio impegno nel CGIE. Queste sensazioni,
diametralmente opposte, a prima vista sembrano illogiche. Entrambi
(Comites e CGIE) sono organi composti da volontari che si raccordano
con il MAECI per rappresentare gli italiani residenti all’estero ed
aiutare l’Italia ad utilizzare quell’enorme risorsa economica e di
competenze quali sono gli emigrati. Ma allora perché alla fine
di ogni riunione del CGIE esco incazzato nero e guardo al futuro con lo
stesso atteggiamento con il quale si pensa alla prossima visita dal
dentista, mentre invece alla fine degli incontri del Comites sono
soddisfatto ed insieme agli altri consiglieri ci ritroviamo contenti ed
in armonia al ristorante?...
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ELEZIONI
CGIE - NORD AMERICA
A
tutti gli elettori del CGIE della circoscrizione Nord America-Stati
Uniti .
Cari Amici,
ormai ci avviciniamo
alla data del 26 Settembre dove in quasi tutte le circoscrizioni di
Ambasciate Italiane nel mondo si svolgeranno le elezioni per il rinnovo
dei cons. CGIE. Purtroppo i cons da eleggere passano da 5 a 2 negli USA
, dal CTIM all ultima elezione furono eletti 2 consiglieri . Adesso con
la nuova composizione , con i 2 posti a disposizione si potrà
dare solo
1 preferenza . Situazione ben diversa rispetto a 11 anni fa,oggi
è più
difficile per chiunque si volesse presentare. I Membri eletti ai
Comites con liste CTIM o Liste civiche dovranno fare confluire le
preferenze sui nostri candidati che hanno le migliori possibilita' di
vincere.
Non credo
di sbagliare nel dare
un'indicazione, pur da lontano, a favore di un italiano che
potrà ben
rappresentare i connazionali degli Stati Uniti d'America in seno
al
prossimo CGIE. Io proporrei Vincenzo
Arcobelli, il quale non
si candiderebbe per spirito di parte nè per ricerca di prestigio
personale: lo farebbe con quel disinteresse che è proprio degli
uomini
onesti e con quello spirito altruistico con cui si è fatto
conoscere da
anni in tutto il continente americano, promuovendo iniziative di
solidarietà, volontariato, beneficienza, sostegno a
organizzazioni ed
iniziative religiose, storiche,patriottiche, civiche, sportive ed
accademiche, tradizionali ,del mondo dell'emigrazione e della
Rappresentanza,con estrema serietà e professionalità .
Né
si può dimenticare la sua guida
illuminata del Comites del Texas, l'annuale promozione della conferenza
dei ricercatori e scienziati italiani nel mondo, la celebrazione del
Columbus day come atto di orgoglio italo americano, la Madonna
della
Sfida, l'omaggio ai Caduti e prigionieri di Hereford nel solco di una
rinnovata amicizia tra Italia e Usa e tante altre ancora, come
l'accordo bilaterale tra le università italiane e texane e per
la
promozione della lingua e della cultura italiana .
Ma
soprattutto l'impegno diuturno e generoso verso gli italiani, vecchi e
giovani, in ogni luogo d'America.
Chi ha la
possibilità di sostenerlo
al nuovo CGIE lo faccia e senza timori. Non sarà uno in
più a scaldare
una sedia, ma uno di quelli che scalda i cuori.
Cordialmente
Roberto
Menia
Segretario
Generale CTIM
|
VERGOGNA di Cesare Sassi
E’
veramente una vergogna che gli italiani residenti all’estero siano
ancora considerati dei cittadini di serie B e che siano presi in giro
in tutte le occasioni!
Il
Consiglio dei Ministri dell’11 Novembre ha approvato un “provvedimento
urgente che posticipa la data di voto per l’elezione dei componenti dei
comitati degli italiani all’estero (Comites) che si è reso
necessario per favorire una maggiore affluenza al voto, visto che la
nuova procedura di registrazione introdotta per la prima volta richiede
tempi ulteriori per raccogliere una più vasta partecipazione”.
Bisogna ricordare che i precedenti Comites sono stati eletti nel 2004 e
che ai sensi dell’art. 8 della legge 286, del 23 Ottobre 2003, dovevano
restare in carica solo cinque anni e precisamente fino al 2009. Invece
sono stati prorogati diverse volte, con la scusa di rivedere la legge
che li governava e di valutare le varie richieste pervenute dai Comites
stessi, che si rendevano conto di essere poco utili alla
comunità e poco tutelati dallo Stato italiano.
Finalmente nel 2014 sono state indette le nuove elezioni che, pur
mantenendo la legge 286 oramai obsoleta, hanno adottato una nuova
procedura, troppo complicata, di registrazione anticipata negli elenchi
elettorali dei Consolati.
Risultato: Gli iscritti a livello mondiale sono solo il 2% e in molte
circoscrizioni consolari non si è presentata neanche una lista
di candidati (Atene, Bangkok, Barcellona, Bucarest, Chicago, Detroit,
Dublino, Edimburgo, Lisbona, Nizza, Oslo, Perth, Praga, Stoccolma,
Vienna, etc.).
Solo
dopo la data di chiusura della presentazione delle liste, il Consiglio
dei Ministri, senza nemmeno avvertire i parlamentari eletti nelle
circoscrizioni estere, approva un decreto di rinvio, dimostrando che
siamo davvero in mano a degli improvvisatori pressapochisti, ben
lontani dal voler realizzare una riforma totale, ponderata e definitiva
dei nostri organi di rappresentanza all’estero.
Il
problema della scarsa partecipazione è generato dalla scarsa
fiducia verso la politica e verso le istituzioni e non può
essere risolto semplicemente posticipando la procedura d’iscrizione ai
Consolati.
La vera causa di
questa decisione potrebbe invece essere molto più triste, stando
alle dichiarazioni dei parlamentari PD eletti all’estero e dal
Segretario generale del CTIM, i quali ringraziano pubblicamente il
ministro Gentiloni per “la riapertura dei termini di presentazione
delle liste” e di fatto ammettono che, essendo poche le liste legate ai
loro partiti, hanno bisogno di tempo per crearne altre.
Allora una lista di un Comites deve fare riferimento a un partito
italiano?
I
Comites devono esistere solo per collaborare con i Consolati
nell’assistere gli italiani residenti all’estero e non devono fare
politica nel modo più assoluto; ecco un altro motivo per la
scarsa fiducia nelle istituzioni all’estero.
Il
rinvio della data delle elezioni dei COMITES, inoltre, comporta
automaticamente il prolungamento per un altro anno di questo inutile
CGIE e lo spostamento dell’entrata a regime della nuova legge relativa
alla sua composizione.
Anche se tutto questo potrebbe sembrare una barzelletta, faremo finta
di credere a Gentiloni e manterremo il nostro impegno a far sì
che il numero d’italiani all'estero, che parteciperanno a queste
elezioni, sia il più alto possibile, onde poter dimostrare
l’esistenza attiva del nostro elettorato e sperare in una maggior
considerazione per i nostri residenti all’estero.
|
Notiziario 2014
|
TUTTI I CONNAZIONALI SONO INVITATI
A DALLAS...
Domenica
12 ottobre per
la prima celebrazione del Columbus Day Parade in Texas. In calce
trovate l'invito e tutte le informazioni.
Il fatto
più significativo è la
proclamazione da parte del Governatore del Texas per il Mese di Ottobre
dedicato al Patrimonio Culturale Italo Americano. (In calce il
documento ufficiale)
I
riconoscimenti e gli
apprezzamenti bipartisan di Senatori e Rappresentanti del Congresso
Americano, mentre è in corso una risoluzione governativa per
l'evento
descritto sopra.
Ne
approfitto per comunicare a
tutti coloro che non lo sapessero, della cancellazione del Columbus Day
a Seattle. Per incoraggiare non solo i connazionali del Texas,
Arkansas, Oklahoma e Louisiana, ma di tutti gli Stati Uniti a difendere
fortemente la nostra identità Nazionale, la nostra cultura, la
nostra
storia e le nostre tradizioni.
Ringrazio
inoltre tutti coloro che
in questo momento in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia
a Houston, per tutto il mese di Ottobre e non solo si stanno
adoperando nelle varie città della nostra circoscrizione
consolare nel
promuovere la settimana della lingua italiana nel mondo e attraverso i
Festival Italiani.
Happy
Columbus DAY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie e
Saluti
Vincenzo
Arcobelli
Presidente
del Comites di Houston
Leggi e scarica:
- Invitation
- Program
Sponsors
- Proclamations from:
- Texas
Governor Rick Perry
- US
Senator John Cornin
- US
Representative Pete Sessions
- News Articles:
- Gente
d'Italia (Pag 5)
|
Di Biagio (Pi): questo voto uccide i
Comites, ostacoleremo elezioni
ItaliaChiamaItalia
- Aldo Di Biagio, eletto nella ripartizione estera Europa,
vicecapogruppo Per l'Italia in Senato
‘Queste
elezioni dei Comites non sono una conquista.Il risultato che
emergerà non sarà frutto di un processo democratico ma
sarà un esito di parte, con pochi partecipanti’
|
ELEZIONE
COMITES PER LE LISTE DEL COMITATO TRICOLORE PER GLI ITALIANI NEL MONDO
(CTIM)
Cari Delegati di Circoscrizione, Rappresentanti e Iscritti,
Come ben
sapete, sono state indette
le elezioni per il rinnovo dei Comites per il 19 Dicembre prossimo
venturo. Sappiamo tutti delle problematiche in corso e non mi voglio
piu' soffermare perche' non abbiamo piu' tempo di argomentare. Chi
crede, deve andare avanti e procedere nel seguire le istruzioni e le
indicazioni da parte del Nostro Segretario Generale e del Direttivo
CTIM, come da lettera in allegato e cioe' dove e' possibile creare
liste CTIM.
Ritengo
necessario che i futuri
candidati devono aderire al CTIM, compliare i criteri di candidabilita'
nella lista CTIM e poi a seguire tutto il resto. Per agevolarvi il
compito in allegato troverete i moduli per accettare la candidatura, il
contrassegno da utilizzare con precisa dicitura e logo aggiornato come
Sito web Nazionale, la dichiarazione di sottoscrizione per la lista. Si
potranno utilizzare i Notai pubblici richiedendo le apostille come
previsto dalla legge, qualora non si riuscisse, visti i tempi ristretissimi
di presentarsi al consolato per le autentiche delle firme. Io rimango a
vostra completa disposizione cosi come la Segreteria del
coordinamento
nazionale. Ne approffitto per ringraziare tuti i consiglieri uscenti
dei Comites per il mandato portato a termine e a tale proposito vi
segnalo sul sito del www.comitatotricolore.org
un saluto ed una lettera di apprezzamento da parte di Roberto Menia,
nostro Segretario Generale.
Vi
raccomando, non scoraggiatevi come diceva sempre il nostro Mirko: Vince sempre chi piu' crede!
Grazie per
la cortese attenzione e cerchiamo di fare la nostra parte anche
questa volta!
Vincenzo Arcobelli
Coordinatore
CTIM
Nord
America
www.ctimusa.org
twitter@VinceArcobelli
https://www.facebook.com/pages/CTIM-Nord-America/429217323803083
Tel.
972-365-9310
Apri e scarica:
1. CIRCOLARE
DEL SEGRETARIO GENERALE PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA CTIM
La documentazione necessaria:
2. RICHIESTA
DI ADESIONE - COORDINAMENTO NORD AMERICA
3. CRITERI
DI CANDIDABILITA`
4. DICHIARAZIONE
DI ACCETTAZIONE DI CANDIDATURA
5. MODULISTICA
PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA CTIM
6. DICHIARAZIONE
DI SOTTOSCRIZIONE DI LISTA
|
Comites? Mi tiro fuori da questa farsa –
di Aldo Di Biagio
Aldo
Di Biagio, senatore di Per l’Italia, sceglie Italiachiamaitalia.it per
intervenire ancora una volta sul tema che riguarda il rinnovo dei
Comites. Fin dall’inizio l’eletto all’estero è stato critico su
modi e
tempi con cui sono state studiate queste elezioni. Ora Di Biagio si
schiera nettamente con quelli che credono – e non sono pochi - che
queste elezioni siano solo un bluff: ‘non posso che tirarmi fuori da
questa farsa, astenendomi dal partecipare a questo teatrino e invito i
nostri connazionali a fare altrettanto’
|
Occhio a chi fornite i vostri dati
più sensibili
ItaliaChiamaItalia
- Comites, sito
web (promosso dall'ex M5S Tacconi) promette di aiutarti ma è una
fregatura. A promuoverlo è Alessio Tacconi, deputato ex M5S.
Occhio
alle fregature, non compilate alcun modulo online. Scaricate il vostro
modulo di iscrizione visitando il sito web del proprio Consolato di
riferimento oppure richiedetene uno stampato allo sportello della sede
diplomatica più vicina a voi. |
Notiziario 2012
|
Ottava Conferenza
Ricercatori Italiani nel Mondo
Il
primo Dicembre 2012 si è svolta nell’Auditorium del
Consolato generale
d’Italia sito in 1330 Post Oak Boulevard, Houston Texas l’ Ottava
Conferenza
dei Ricercatori Italiani nel Mondo, organizzata dal Comitato per gli
Italiani
all’estero (COMITES) della circoscrizione consolare
di Houston,
comprendente gli Stati del Texas, dell’Oklahoma,
della Louisiana e
dell’Arkansas, in collaborazione con il CTIM ed il Consolato
Generale
d’Italia a Houston. La Conferenza ha ricevuto l’Alto Patronato del
Presidente
della Repubblica, e i patrocini della presidenza del Senato e
della
Camera, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero
degli Affari Esteri, del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e
della Ricerca, dell'Istituto Superiore di Sanità e
dall’Ufficio del
Governatore dello Stato del Texas.
I
lavori sono stati aperti dagli inni
nazionali e dal messaggio
di benvenuto del Comandante Vincenzo Arcobelli,
Presidente
del Comites di Houston, il quale ha sottolineato come nel corso degli
anni
questa conferenza sia cresciuta notevolmente diventando non solo un
appuntamento atteso dalla comunità e specifico per la ricerca e
per i loro
addetti ai lavori, ma anche un momento di autentica
condivisione di
quei valori che esaltano l’italianità nel campo scientifico,
sociale e
culturale e in quello delle innovazioni tecnologiche.... LEGGI
LIBRO
DELLA CONFERENZA RICERCATORI ITALIANI
FOTO
GRUPPO CONCLUSIONE LAVORI
FOTO
GRUPPO GIOVANI STUDENTI
|
Il COMITES incontra a Los Angeles con un
saluto di benvenuto il Sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Los
Angeles, 9 agosto 2012 - Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno in visita
ufficiale a Los Angeles in California per il "the Dream of Rome"
programma di promozione culturale e collaborazione tra la
sovraintendenza di Roma Capitale e i maggiori musei statunitensi, dopo
aver incontrato il primo cittadino della metropoli californiana, i vari
rappresentanti istituzionali, del corpo diplomatico, del Comites, della
società civile e culturale, il 9 Agosto ha ricevuto il benvenuto
ed il
saluto dal Coordinatore del Ctim Nord America Com.te Vincenzo Arcobelli
ed il Dr. Valerio Chiarotti, Presidente del Comites di Los Angeles,
nonché delegato di circoscrizione dell'organizzazione fondata da
Mirko
Tremaglia.
|
VALERIO
CHIAROTTI E' IL NUOVO PRESIDENTE DEL COMITES DI LOS ANGELES
Febbraio
2012 - Valerio Chiarotti,
gia' consigliere e segretario del Comites di Los Angeles, e' stato
eletto
presidente di tale Comites. Al neo eletto inviamo
congratulazioni
e auguri di buon lavoro. |
Notiziario 2011
|
SI
DIMETTE L’ESECUTIVO DEI COMITES DI OTTAWA
Martedì
27 Settembre 2011
- OTTAWA\ aise\ - Con sorpresa è arrivata la notizia che il
direttivo
dei Comites di Ottawa, ad eccezione del Presidente, ha dato le proprie
dimissioni. Lasciano il loro incarico la Vice Presidente, il Tesoriere
ed il Segretario; a queste si aggiunge anche quella di un direttore.
La notizia
è giunta inaspettata
ed ha causato una certa sorpresa in seno alla nostra comunità.
L’organico
dei Comites di Ottawa, che dovrebbe essere di 14 persone, era
già
ridotto da tempo a 12 elementi ed ora, con le nuove dimissioni è
sceso a 9 persone, poiché, dei 4 dimissionari, uno rimane,
mentre
gli altri tre se ne sono andati definitivamente.
Il
Presidente Marco Pagani che dal
2002 guida il Comites di Ottawa, pur dichiarandosi dispiaciuto per
l’accaduto,
non ne è rimasto sorpreso più di tanto; secondo lui le
dimissioni
sono dovute al fatto che queste persone, che per lunghi anni hanno dato
il loro apporto, hanno perso le motivazioni per restare. Tra le varie
cause
che Marco Pagani indica vi è quella economica; il Governo
Italiano
ha tagliato in maniera drastica i contributi ai vari Comites sparsi nel
Mondo e ciò sta mettendo in seria difficoltà tutto
l’apparato.
Il Comites
di Ottawa riceveva circa
$ 20.000 l’anno per potere operare, mantenere un ufficio ed una persona
che ne curasse i rapporti con la comunità. Oggi la somma
derogata
dal Governo per Ottawa è stata tagliata della metà; va da
sé che, una volta pagato l’affitto dell’ufficio a Villa Marconi,
rimane ben poco, se non nulla, per potere operare in favore della
comunità
di Ottawa.
Il Comites
d Ottawa vide la luce
nel 2002 ed alle elezioni del Direttivo parteciparono più di 900
persone che si recarono a Villa Marconi a depositare il loro voto. Si
disse
allora che la nostra comunità aveva dato una grande prova di
democrazia
ed aveva partecipato in maniera attiva alla costituzione dei Comites di
Ottawa, Comites che già da un anno esistevano nelle altre
città
del Canada.
Dicevo che
la notizia delle dimissioni
ad Ottawa ha destato solamente una certa sorpresa, e ne ha interessati
solamente pochi. La ragione di tutto ciò va ricercata nel fatto
che la popolarità del Comites di Ottawa, in tutti questi anni,
è
andata calando di molto. Le cause possono essere ricercate nel fatto
che
il Comites, tranne qualche sporadico intervento ad alcune
manifestazioni
comunitarie, negli ultimi anni si è fatto notare ben poco.
Era stato
detto, qualche anno fa,
che avrebbe dovuto tenere almeno due assemblee pubbliche in modo da
informare
la comunità sul suo operato e sulle sue intenzioni. Dobbiamo
purtroppo
far notare che l’ultima fu tenuta tre anni fa, a Villa Marconi, alla
quale
parteciparono solamente 12 persone. Il tema di quella sera riguardava
Rai
International e la formazione di un gruppo giovanile. Da allora non si
è saputo più nulla.
Sappiamo
che regolarmente si son
tenute le annuali riunione degli Intercomites ma il Comites di Ottawa
non
ha mai inviato nessun comunicato per fare conoscere alla nostra gente
quanto
era stato discusso o deciso.
Ho parlato
con molti esponenti della
nostra comunità e quasi tutti si chiedono e si son chiesti quale
sia il compito ed il valore del Comites e del Cgie visto che chi
dovrebbe
sostenerli, cioè il Governo Italiano, li sta invece dimenticando
ed abbandonando. (luciano gonella\aise) |
RIFORMA
COMITES E CGIE/ FEDI (PD): LA SINTESI NON RENDE BENE IL SENSO DEL
DIBATTITO
Giovedì
22 Settembre 2011
- ROMA\ aise\ - "In Commissione Affari Esteri ho parlato di "senso di
responsabilità"
nell’assolvere il nostro compito di parlamentari. Ho ribadito che
sentiamo
la necessità di una riforma degli organismi di rappresentanza ma
che questa non è certamente prioritaria, in particolar modo in
questo
momento di tagli e riduzioni di bilancio in cui le riforme vere, di cui
avremmo bisogno, vengono accantonate.
Ho parlato
di proposta arrivata dal
Senato largamente insufficiente. Ho ricordato che dobbiamo avere ampi
spazi
di dibattito per garantire, anche alla Camera, i necessari
approfondimenti
e che dobbiamo seguire l’evoluzione della riforma costituzionale e
della
legge ordinaria che regola l’esercizio in loco del diritto di voto
perché
entrambe sono alla base dell’impianto complessivo della proposta di
riforma
di Comites e Cgie approvata dal Senato". È quanto riassume
l’onorevole
Marco Fedi (Pd) all’indomani del suo intervento in Commissione durante
il dibattito sulla riforma di Comites e Cgie.
"Nello
sforzo di sintesi spesso si
perde il senso politico delle cose dette", osserva ancora il deputato
eletto
in Australia. "Il Governo, ad esempio, attraverso le parole del
sottosegretario
Mantica, ha detto alcune cose che sono fondamentali per capire dove
siamo
collocati in rapporto alla riforma degli organismi di rappresentanza e
che non sono riportate nella sintesi. Ha indicato dei tempi, entro la
metà
del 2012 per completare l’iter, ha parlato di "soluzione di scorta",
che,
in assenza di una interpretazione autentica delle intenzioni del
Governo,
potrebbe essere l’eventuale ricorso da parte del Governo a un
"decreto",
ove l’iter incontrasse ostacoli alla Camera – soluzione che avrebbe
comunque
almeno il pregio di fare chiarezza – ed ha parlato di "possibili altri
tagli a seguito dell’approvazione della manovra economica" non
escludendo
l’ipotesi che i tagli possano riguardare anche Comites e Cgie".
Per Fedi,
dunque, "occorre tener
conto di tutti questi elementi che non abbiamo potuto porre
direttamente
all’attenzione del sottosegretario Mantica, assente in sede di seguito
del dibattito in Commissione. Credo sia utile, in questa condizione
complessiva
chiedere al CGIE, che si riunisce dal 12 al 14 ottobre, una riflessione
anche su elementi che non appaiono nelle sintesi dei lavori
parlamentari".
(aise) |
RIFORMA
COMITES CGIE: ALLA CAMERA PROSEGUE LA DISCUSSIONE IN COMMISSIONE ESTERI
Giovedì
22 Settembre 2011
- ROMA\ aise\ - Nella seduta di ieri pomeriggio, la Commissione Affari
Esteri della Camera ha proseguito l’esame della riforma di Comites e
Cgie
iniziata la settimana scorsa con le relazioni introduttive degli
onorevoli Stefani
(Lega) e Narducci (Pd). Sono intervenuti gli
onorevoli
Fabio Porta (Pd), Marco Zacchera (Pdl), Marco Fedi (Pd),
Guglielmo
Picchi (PdL), Francesco Tempestini (Pd) e Roberto Antonione
(PdL).
Assente il sottosegretario Mantica. LEGGI
l'articolo integrale. |
A
HOUSTON COMITES E CONSOLATO PROMUOVONO UN CONCORSO LETTERARIO PER GLI
STUDENTI
DI ITALIANO
Mercoledì
14 Settembre 2011
- HOUSTON\ aise\ - In occasione dell’XI Settimana della Lingua nel
Mondo,
il Comites di Houston, in cooperazione con il Consolato generale
d’Italia,
promuove un concorso letterario rivolto agli studenti iscritti ai corsi
di italiano delle High Schools della Circoscrizione Consolare (Stati
del
Texas, Louisiana, Oklahoma ed Arkansas).
Obiettivo
dell’iniziativa, spiega
il presidente Vincenzo Arcobelli, quello di divulgare la cultura e la
lingua
italiana tra i giovani ed invogliarli a partecipare agli eventi
culturali
proposti, promuovendo, allo stesso tempo, il programma AP.
Tre le
categorie individuate: elementare/intermedio,
avanzato di madre lingua italiana ed avanzato non di madre lingua.
Coloro che
desiderano partecipare
al concorso dovranno registrarsi entro il 30 settembre 2011 compilando
il modulo di iscrizione ed inviandolo all’indirizzo di posta
elettronica:
culturale.houston@esteri.itQuesto indirizzo e-mail è protetto
dallo
spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Ai
partecipanti viene richiesto di
eseguire un elaborato, attraverso il genere letterario a loro
più
congeniale: saggio breve, racconto breve o poesia, sviluppando uno dei
seguenti temi: La moda italiana durante il Risorgimento; I film
italiani
sul Risorgimento; Giuseppe Verdi ed il Risorgimento; Giuseppe
Garibaldi;
Le donne italiane del Risorgimento; Musica e patriottismo: le canzoni
italiani
che “fecero” l’Italia; Gli scrittori italiani del Risorgimento.
Tutti gli
elaborati dovranno devono
pervenire entro e non oltre il 20 ottobre 2011 al Consolato Generale
d’Italia
(1300 Post Oak Boulevard Suite 660 Houston Tx 77056) e per posta
elettronica
all’indirizzo: culturale.houston@esteri.itQuesto indirizzo e-mail
è
protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Gli
elaborati saranno valutati da
una Commissione composta da cinque membri in rappresentanza di Comites,
Consolato, Ente Gestore Scuola d’Italiano/Fiao e University of Houston.
La
commissione comunicherà
i nomi dei primi classificati entro il 20 novembre 2011. Per i
vincitori
premi sino a mille dollari. (aise) |
BERARDI
(PDL) INCONTRA ERMANNO FILOSA (COMITES RD) A SANTO DOMINGO
Lunedì
01 Agosto 2011 19:31
- SANTO DOMINGO\ aise\ - Sabato scorso, 30 luglio, il deputato
del
PdL eletto nella ripartizione estera Nord e Centro America Amato
Berardi
ha incontrato a Santo Domingo il presidente del Comites e responsabile
PdL per Repubblica Dominicana e Caraibi, Ermanno Filosa.
"Un
incontro cordiale", riferisce
Filosa, "durante il quale l'on. Berardi ed io abbiamo potuto affrontare
diversi temi: dalla politica italiana a quella che riguarda gli
italiani
all'estero. In particolare, con Berardi abbiamo parlato del PdL nel
Mondo,
del PdL nel Nord e Centro America: il partito va rilanciato e
organizzato
come si deve, su questo l'eletto all'estero ed io siamo in perfetta
sintonia".
L'incontro
fra Filosa e Berardi,
al quale era presente anche il segretario del Comites Franco Gussio,
si è tenuto all'Hotel Hilton di Santo Domingo.
Gussio ha
illustrato a Berardi l'attività
del Comites svolta durante gli ultimi anni.
"Ho
apprezzato l'approccio diretto
di Amato Berardi nell'affrontare le questioni legate agli italiani nel
mondo e al partito", racconta ancora Filosa. "Gli ho presentato la
situazione
della comunita' italiana residente nell'isola caraibica e ho cercato di
dargli una fotografia della situazione che in questo periodo la
Repubblica
Dominicana si trova ad affrontare, a livello economico, sociale e
politico".
"Posso
certamente dichiararmi soddisfatto
dell'incontro e sono certo che con l'on. Berardi continueremo a stare
in
contatto per lavorare insieme ad un vero rilancio del partito nel
Centro
America".
Berardi ha
espresso a Filosa l'intenzione
di voler tornare a Santo Domingo dopo la pausa estiva, per approfondire
il tema legato al PdL nel Mondo e, insieme, coordinare iniziative sul
territorio.
(aise) |
COMITES
E TANTA SICILIA A DETROIT PER LE CELEBRAZIONI DEL 150°
DELL’UNITÀ
D’ITALIA
DETROIT\
aise\ - Mercoledì
13 Luglio 2011 - La Federazione Siciliana del Michigan ha avuto un
ruolo
di primo piano nelle celebrazioni del 150° dell'Unità
d’Italia,
organizzate nella Circoscrizione di Detroit da un Comitato presieduto
dal
console generale d’Italia Marco Nobili e dai Comites, con il pieno
sostegno
e la partecipazione della Dante Alighieri e della numerosa
comunità
italo-americana, con le sue associazioni, i club e i comitati.
È
stato un evento straordinario,
ha riferito Rosolino Lo Duca, coordinatore della Federazione Siciliana
del Michigan e delegato di Sicilia Mondo. Sono state tre le
manifestazioni
dedicate ai 150 anni d’Italia, a partire dal 25 marzo con una
manifestazione
su "Garibaldi, Mito e Paradigma". Ospite d’onore Francesco
Garibaldi-Hibbert,
discendente del Generale Giuseppe Garibaldi. Nel corso della giornata
è
stato poi un susseguirsi di spettacoli con cori, musiche e una mostra
fotografica
sulla storia dell’Unificazione d’Italia.
Il 3 aprile
le celebrazioni sono
proseguite con la presentazione dello spettacolo teatrale "L’Opera e
l’Unità
d’Italia", durante il quale la storia del Risorgimento è stata
narrata
da John Zanetti e dal soprano Angela Papale, accompagnata al piano da
Fabio
Marra.
Infine il 5
giugno si è tenuta
la manifestazione "L’Unità della Repubblica Italiana" con la
presentazione
di video sugli eventi salienti dell’Unificazione d’Italia, evento
celebrato
in concomitanza con i festeggiamenti del 65° anniversario della
Repubblica
Italiana.
La
Federazione Siciliana del Michigan
ha partecipato compatta ai tre eventi con i rappresentanti di numerose
associazioni siciliane ad essa aderenti: Lodge Digli della Sicilia,
Downrivers
Sicilia Club, Conca D’oro Club, Montelepre Club, Associazione San Vito
Lo Capo, Terrasini Club, Marsala Club, Balestrate Club, Grammichele
Club,
Società Santa Fara di Cinisi, Trappeto Club, Associazione San
Giuseppe
di Cinisi, Associazione Maria SS Custonaci, Mazzara del Vallo Club e
Associazione
Madonna del Ponte.
"La
celebrazione dei 150 dell’Unità
d’Italia", scrive oggi Rosolino Lo Duca, "è stato un evento
straordinario
che ha coinvolto in pieno l’intera comunità italo-americana, al
di là di ogni previsione. La storia d’Italia è stata
rivendicata
come motivo di orgoglio per la sua storia, il suo patrimonio culturale,
la prestigiosa posizione italiana nel contesto internazionale".
"L’italianità
coinvolge ancora
e riaggrega l’intera comunità. In modo particolare le persone
anziane",
conclude Lo Duca. "Commozione ha creato l’inno nazionale di Mameli.
Anche
nei giovani è scattata la molla dell’identità italiana in
un società plurale dove non tutti hanno la storia, le tradizioni
e la cultura italiana". |
ABOLIRE
IL CGIE: PEDICA CI RIPROVA/ ALLA COMMISSIONE ESTERI IL NUOVO DDL DEL
SENATORE
IDV
ROMA\ aise\
- Giovedì 16 Giugno
2011 12:20 - "Nuove norme in materia di disciplina dei Comitati degli
italiani
all'estero": questo il nuovo ddl presentato dal senatore Idv Stefano
Pedica
che ieri è stato assegnato alla Commissione Affari Esteri di
Palazzo
Madama.
Obiettivo
del provvedimento, valorizzare
i Comites e abolire il Cgie: le stesse richieste avanzate da Pedica
durante
l’esame della riforma ma non recepite nel testo unificato poi approvato
dal Senato.
Questo
nuovo ddl, una volta calendarizzato,
inizierà l’esame dalla sede referente per poi essere sottoposto
ai pareri Commissioni Affari Costituzionali, Bilancio, Istruzione
pubblica,
beni culturali, Industria e Lavoro.
"Il
presente disegno di legge, dopo
il precedente disegno di legge n. 1557, la sua discussione in
commissione
e la stesura di un testo unificato che però non ne recepisce le
parti essenziali e innovative, - scrive Pedica nella presentazione –
è
volto a ribadire la ferma volontà di riformare la disciplina
degli
italiani residenti all’estero, semplificando e rendendo efficiente il
panorama
generale delle forme e degli istituti di rappresentanza degli stessi e
promuovendo una più efficace tutela dei loro interessi e dei
loro
diritti. Si ritiene quindi opportuno e necessario ripresentare un nuovo
disegno di legge apportando alcune modifiche".
Tre gli
articoli che compongono il
testo.
"Art. 1.
(Modifiche alla legge 23
ottobre 2003, n. 286)
1.
L’articolo 1 della legge 23 ottobre
2003, n. 286, è sostituito dal seguente:
"Art.
1. – (Istituzione dei Comitati
degli italiani all’estero). –
1. In
ogni circoscrizione consolare ove
risiedono almeno ventimila cittadini italiani iscritti nell’elenco
aggiornato
di cui all’articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459,
è
istituito, con decreto del Ministro degli affari esteri, un Comitato
degli
italiani all’estero (COMITES), di seguito denominato
«Comitato».
2.
In
casi particolari, tenuto conto
delle dimensioni della circoscrizione consolare e della presenza di
consistenti
nuclei di cittadini italiani, con decreto del Ministro degli affari
esteri,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono
istituiti
più Comitati all’interno della medesima circoscrizione
consolare.
Il decreto ministeriale, istitutivo di più Comitati, delimita
anche
i rispettivi ambiti territoriali di competenza.
3.
In
aree geografiche particolari, caratterizzate
da presenza di cittadini italiani distribuita su un territorio molto
ampio,
può essere istituito, con decreto del Ministro degli affari
esteri,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, un Comitato
che faccia riferimento a più circoscrizioni consolari, anche in
deroga alla soglia di cui al comma 1. In ogni caso, anche nel caso
descritto
al periodo precedente, al fine di garantire l’adeguata rappresentanza
delle
comunità di minore entità, è istituito un Comitato
in ciascun Paese nel quale risiedono almeno cinquemila cittadini
italiani.
Il Comitato ha sede nella circoscrizione consolare nella quale risiede
la comunità italiana più numerosa».
2.
L’articolo 2 della legge 23 ottobre
2003, n. 286, è sostituito dal seguente: «Art.
2. - (Compiti e funzioni
del Comitato). –
1. I
Comitati sono organi di rappresentanza
delle comunità italiane all’estero presso tutti gli organismi
che
determinano politiche idonee ad interessare le comunità medesime.
2.
I
Comitati, in aderenza ai princìpi
affermati dagli articoli 3 e 35 della Costituzione, hanno il fine di
promuovere
e agevolare lo sviluppo delle condizioni di vita delle comunità
italiane all’estero e dei loro singoli componenti, di rafforzare il
collegamento
di tali comunità con la vita politica, culturale, economica e
sociale
dell’Italia, di assicurare la più efficace tutela dei diritti
degli
italiani all’estero e di facilitarne il mantenimento
dell’identità
culturale e linguistica, l’integrazione nelle società di
accoglimento
e la partecipazione alla vita delle comunità locali,
nonché
di facilitare il coinvolgimento delle comunità italiane
residenti
nei Paesi in via di sviluppo nelle attività di cooperazione allo
sviluppo e di collaborazione nello svolgimento delle iniziative
commerciali
aventi come parte principale l’Istituto nazionale per il commercio
estero,
le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e le altre
forme associative dell’imprenditoria italiana.
3.
La
rappresentanza diplomatico – consolare
italiana informa le autorità locali dell’istituzione del
Comitato
e del tipo di attività svolta. Il Comitato, previa intesa con le
autorità consolari, può rappresentare istanze della
collettività
italiana residente nella circoscrizione consolare alle autorità
e alle istituzioni locali, con esclusione delle questioni che attengono
ai rapporti tra Stati.
4.
La
rappresentanza diplomatico – consolare
rende partecipe il Comitato degli incontri ufficiali con le
autorità
locali sulle questioni di interesse della comunità
rappresentata,
con esclusione di quelle che attengono ai rapporti tra Stati.
5.
Per
l’attuazione dei fini di cui ai
commi 1, 2, 3 e 4 ciascun Comitato provvede a:
a)
esaminare, in armonia con lo sviluppo
politico, culturale, economico e sociale dell’Italia, i problemi delle
comunità italiane all’estero, in particolare per quanto attiene
alle condizioni di vita e di lavoro dei singoli e delle comunità
medesime nel loro insieme, alla formazione scolastica e professionale,
al reinserimento in attività produttive ed alle altre esigenze
di
coloro che decidono di rimpatriare;
b)
formulare, su richiesta del Ministro
degli affari esteri, pareri e, di propria iniziativa, proposte e
raccomandazioni,
in materia di iniziative legislative o amministrative dello Stato o
delle
regioni, accordi internazionali e normative comunitarie concernenti le
comunità italiane all’estero;
c)
promuovere studi e ricerche su materie
riguardanti le comunità italiane nel mondo, collaborando alla
organizzazione
e alla elaborazione degli stessi;
d)
verificare e promuovere i processi
di integrazione delle comunità italiane nelle strutture sociali
ed economico-produttive del Paese ospitante e di valorizzazione
dell’identità
nazionale delle comunità italiane all’estero;
e)
elaborare una relazione annuale contenente
una valutazione generale degli eventi occorsi nell’anno precedente,
della
situazione e dei bisogni della comunità italiana di riferimento.
Il Comitato, inoltre, presenta nella predetta relazione un rapporto con
riferimento alla propria situazione generale, ai propri bisogni, alle
attività
svolte ed al rapporto con la rappresentanza consolare nonché un
rapporto programmatico, con proiezione triennale, delle iniziative che
lo stesso intende attuare, comprensivo di osservazioni e proposte per
migliorare
il funzionamento delle strutture dei servizi consolari e degli altri
enti
italiani eventualmente presenti nel territorio di riferimento. Alla
relazione
sono allegati il rendiconto consuntivo ed il bilancio preventivo di cui
all’articolo 3. Le relazioni ed i bilanci dei singoli Comitati, inviate
ogni anno al Ministero degli affari esteri, sono raccolte in un unico
documento,
che il Ministro degli affari esteri presenta al Parlamento, nel quale
si
valutano gli eventi dell’anno precedente e si tracciano prospettive ed
indirizzi per il triennio successivo;
f)
contribuire all’elaborazione della
legislazione economica e sociale idonea a produrre effetti su
problematiche
relative all’emigrazione.
6.
Ciascun Comitato, anche attraverso
studi e ricerche, contribuisce ad individuare le esigenze di sviluppo
sociale,
culturale e civile della propria comunità di riferimento e
può
presentare alla rappresentanza diplomatico-consolare contributi utili
alla
definizione del quadro programmatico degli interventi nel Paese in cui
opera. A tale fine ciascun Comitato promuove, in collaborazione con
l’autorità
consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con
enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della circoscrizione
consolare, opportune iniziative nelle materie attinenti alla vita
sociale
e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani,
alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla
formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo
libero della comunità italiana residente nella circoscrizione.
Ciascun
Comitato opera per la realizzazione di tali iniziative.
7.
Ai
componenti dei Comitati non è,
in alcun caso, attribuita la qualifica di pubblici ufficiali.
8.
Nell’ambito delle materie di cui ai
commi 1 e 2, l’autorità consolare e il Comitato assicurano un
regolare
flusso di informazioni circa le attività promosse nell’ambito
della
circoscrizione consolare dallo Stato italiano, dalle regioni, dalle
province
autonome e dagli altri enti territoriali italiani, nonché da
altre
istituzioni e organismi.
9.
L’autorità consolare e il Comitato
indicono riunioni congiunte per l’esame di iniziative e progetti
specifici
ritenuti di particolare importanza per la comunità italiana.
10.
Nel
rispetto delle norme previste
dagli ordinamenti locali e delle norme di diritto internazionale e
comunitario,
al fine di favorire l’integrazione dei cittadini italiani nella
società
locale e di mantenere i loro legami con la realtà politica e
culturale
italiana, nonché per promuovere la diffusione della storia,
della
tradizione e della lingua italiana, il Comitato:
a)
coopera con l’autorità consolare
nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani
residenti
nella circoscrizione consolare, con particolare riguardo alla difesa
dei
diritti civili garantiti ai lavoratori italiani dalle disposizioni
legislative
vigenti nei singoli Paesi;
b)
collabora con l’autorità consolare
ai fini dell’osservanza dei contratti di lavoro e dell’erogazione delle
provvidenze accordate dai Paesi ove il Comitato ha sede a favore dei
cittadini
italiani;
c)
segnala all’autorità consolare
del Paese ove il Comitato ha sede le eventuali violazioni di norme
dell’ordinamento
locale, internazionale e comunitario che danneggiano cittadini
italiani,
eventualmente assumendo, nei limiti consentiti dallo stesso
ordinamento,
autonome iniziative nei confronti delle parti sociali.
L’autorità
consolare riferisce al Comitato la natura e l’esito degli interventi
esperiti
a seguito di tali segnalazioni;
d)
esprime pareri sulle iniziative che
l’autorità consolare intende intraprendere in relazione alle
materie
di cui al comma 6;
e)
formula proposte all’autorità
consolare nell’ambito delle materie di cui al comma 6, sia in fase di
delibera
di impegno di spesa che di programmazione annuale;
f)
esprime parere obbligatorio, entro
un mese dalla data della richiesta, sulle documentate richieste di
contributo
che enti e organismi associativi, che svolgono attività sociali,
assistenziali, culturali e ricreative a favore della
collettività
italiana, presentano al Governo, alle regioni ed alle province autonome;
g)
esprime parere obbligatorio, entro
un mese dalla data della richiesta, sui contributi accordati dalle
amministrazioni
dello Stato ai locali mezzi di informazione;
h)
esprime parere obbligatorio circa
le somme stanziate sui capitoli del bilancio dello Stato in favore
delle
comunità italiane all’estero;
i)
esprime parere sulle proposte del
Governo in materia di riforma dei servizi consolari, scolastici e
sociali;
l)
esprime parere obbligatorio sulle
questioni concernenti le comunità italiane all’estero affrontate
dal Governo e dalle regioni.
11.
L’autorità consolare e il
Comitato ricevono periodicamente informazioni sulle linee generali
dell’attività
svolta nella circoscrizione consolare dai patronati di cui alla legge
30
marzo 2001, n. 152, nel rispetto della normativa nazionale e locale.
12.
Il
Comitato adotta un regolamento
interno che disciplina la propria organizzazione e le modalità
di
funzionamento.
13.
Il
Comitato è composto dal
presidente e:
a)
da nove membri per le comunità
fino a cinquantamila residenti;
b)
da
dodici membri per le comunità
composte da un numero di residenti compreso tra cinquantamila e
centomila;
c)
da
diciotto membri per le comunità
composte da un numero di residenti superiore a centomila.
14.
Ai
fini della determinazione del
numero dei membri del Comitato, la consistenza delle comunità
è
quella risultante alla data del 31 dicembre dell’anno precedente le
elezioni
dall’elenco dei cittadini residenti di cui all’articolo 5, comma 1,
della
legge 27 dicembre 2001, n. 459.
15.
Sono eleggibili a membri del Comitato
i cittadini italiani residenti nella circoscrizione elettorale e
candidati
in una delle liste presentate, purché iscritti nell’elenco
aggiornato
di cui all’articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, e
in possesso dei requisiti per essere candidati alle consultazioni
elettorali
amministrative. La candidatura è ammessa soltanto in una
circoscrizione
e per una sola lista. Nel caso di candidatura in più
circoscrizioni
o in più liste, il candidato non è eleggibile. Chi ha
ricoperto
per due mandati la carica di membro del Comitato non è
rieleggibile
alla medesima carica.
16.
Hanno diritto di voto per l’elezione
dei Comitati i cittadini italiani iscritti nell’elenco aggiornato di
cui
all’articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, che sono
residenti da almeno un anno nella circoscrizione elettorale e che sono
elettori ai sensi del testo unico delle leggi per la disciplina
dell’elettorato
attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223».
3.
Entro
tre mesi dalla data di entrata
in vigore della presente legge, al fine di garantire una equa
distribuzione
territoriale dei Comitati degli italiani all’estero di cui all’articolo
1 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, come sostituito dal comma 1 del
presente articolo, il Ministro degli affari esteri, sentiti gli stessi
Comitati ed i parlamentari eletti nella circoscrizione Estero,
ridetermina,
con proprio decreto, ai sensi del citato articolo 1 della legge n. 286
del 2003, il numero e le sedi dei Comitati medesimi.
Art. 2.
(Abrogazione)
1. La
legge 6 novembre 1989, n. 368,
è abrogata.
Art. 3.
(Disposizioni finanziarie)
1. Le
somme di cui all’articolo 16 della
legge 6 novembre 1989, n. 368, e successive modificazioni, sono versate
all’entrata del bilancio dello Stato e sono riassegnate ai capitoli
3081
e 3103.
2. Il
Ministro dell’economia e delle
finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le
occorrenti
variazioni di bilancio". (aise)
|
LA RIFORMA GARANTISCE
LA RINASCITA DI COMITES E CGIE – DI RAFFAELE FANTETTI
ROMA\
aise\Lunedì 30 Maggio
2011 - Il 25 maggio scorso, l'Assemblea del Senato della
Repubblica
ha approvato con i 123 voti espressi a favore dalla maggioranza (PDL,
LEGA,
Coesione Nazionale) rispetto ai 102 voti contrari espressi dalle
opposizioni
(PD, IDV, Terzo Polo) ed 1 astenuto (Randazzo), la riforma dei COMITES
(Comitati degli italiani all'estero) e del CGIE (Consiglio Generale
degli
italiani all'estero). Il provvedimento ora passerà all'esame
della
Camera, prima in Commissione Affari Esteri e poi nell’Aula di
Montecitorio.
Diverse
le novità introdotte
dall'Atto Senato n. 1460 “Nuove norme in materia di rappresentanza
degli
italiani all’estero” nella normativa di settore con l'obiettivo di
rivedere
il ruolo degli organismi di rappresentanza (anche alla luce della
creazione
dei parlamentari eletti all’estero ex successiva legge 459/2001),
introdurre
semplificazioni e risparmi, rendere il CGIE espressione diretta dei
Comites
e disciplinare la materia in un’unica legge.
Per
quanto riguarda il CGIE, mentre
la legge vigente prevede due terzi dei membri eletti dalle
collettività
all’estero ed un terzo, di nomina governativa (espressione di
associazioni,
partiti, sindacati, patronati e altri enti), la riforma elimina
quest'ultima
componente ed -in linea con la più generale riforma federalista
dello Stato- introduce la presenza degli assessori regionali
all’emigrazione
nonché dei presidenti dell’Associazione Nazionale Comuni
italiani
(ANCI) e dell’Unione delle Province italiane (UPI). La riforma
approvata
dal Senato stabilisce inoltre che del CGIE sono membri di diritto i
Presidenti
Intercomites (i Comitati che in ogni Stato riuniscono i Presidenti dei
vari Comites) ed i rimanenti membri vengono eletti dai rappresentanti
Comites
di ogni Paese (e solo da loro) al proprio interno: il Consiglio diventa
quindi una sintesi dei Comites e un trait d’union tra questi e le
istituzioni.
I membri scendono da 94 a 82, l’ufficio di presidenza da 17 a 5. Le
assemblee
plenarie da due ad una, quelle continentali da quattro a due. Prima, ai
lavori partecipavano (senza voto) i rappresentanti di un folto gruppo
di
amministrazioni ed enti previsti per legge insieme ad altre, fino a 20,
ulteriori personalità (queste ultime con rimborso di viaggio e
soggiorno).
Con la riforma, del primo gruppo resta solo il responsabile della
Direzione
Generale degli Italiani all'estero (MAE DGIT), mentre il numero delle
personalità
invitabili - ma solo alla plenaria - viene dimezzato.
Per
quanto riguarda i Comites, il
numero si riduce da 124 a poco più di 80 con un solo Comites per
circoscrizione consolare e soglie innalzate, oltre che differenziate
per
area geografica (dai 20 mila necessari in Europa ai 5 mila in Africa).
Tali misure sono accompagnate da due novità tese ad assicurare
un’adeguata
rappresentanza: a) la soglia Paese (per garantire anche le
collettività
di minore entità, viene comunque istituito un Comitato se nel
Paese
ci sono almeno 5 mila italiani); b) i Comitati non elettivi (istituiti
nei Paesi in cui non si possa votare, con decreto del MAE ed in misura
non superiore al 10% dei Comitati elettivi). Con la riforma, il numero
dei membri - che non sono pubblici ufficiali - resta di 18 in caso di
circoscrizioni
contenenti più di 100 mila italiani, ma si riduce a 9 sotto i 50
mila residenti e 12 solo per i Comitati rappresentanti
collettività
tra 50 mila e 100 mila connazionali.
Il
Comites non è più
chiamato ad esprimere pareri sulle richieste di contributo di Media
locali
e vari enti/associazioni a Stato e Regioni. Redige invece una relazione
annuale sugli interventi delle autorità ed enti italiani a
favore
della collettività (con apposito capitolo sul funzionamento del
Consolato) e la trasmette anche ai parlamentari eletti all’estero.
Infine,
viene ridotto il numero di firme necessarie per presentare le liste,
vengono
stabilite quote per donne e giovani (un terzo dei candidati) ed
è
attribuito un premio di maggioranza per la lista che ottiene più
voti. Il presidente non è più eletto all’interno del
Comites
ma è il candidato presidente collegato alla lista vincente.
Come
detto in Aula, anche in dichiarazione
di voto, la riforma di COMITES e CGIE - due dei tre istituti con base
legislativa
dedicati agli Italiani all'estero - costituisce un passaggio di
importanza
strategica per la c.d. "Altra Italia".
Diversi
gli effetti positivi che si
intendono finalmente produrre.
In
primis, sbloccare il rinnovo dei
COMITES le cui elezioni, tramite un veloce passaggio alla Camera dei
Deputati,
potrebbero essere indette già prima della fine del 2011. Nessun
organismo rappresentativo può utilmente protrarsi oltre il
proprio
mandato naturale, come purtroppo è successo per gli attuali
COMITES,
in quanto rischia proprio di perdere sempre più di
rappresentatività.
D'altra parte, Noi siamo stati eletti in base ad un programma di
riforme
e, dunque, non potevamo non onorare il nostro impegno con gli elettori.
Il dibattito è stato intenso e prolungato, con decine di
sessioni
ed audizioni della Commissione Affari Esteri e del Comitato per le
questioni
degli Italiani all'estero e ben due passaggi in Assemblea. Alla fine,
come
previsto nei sistemi democratici, la maggioranza ha portato ad
approvazione
un testo di riforma che garantisce la rinascita sia dei COMITES che del
CGIE.
Quello
che a noi appare particolarmente
benemerito è l’aver posto come discrimine generale della nuova
normativa
il criterio della selezione democratica. Nella nuova composizione del
CGIE,
quindi, saranno presenti solo gli eletti dalla base che -in quanto
tali-
saranno rappresentativi. Così funziona la democrazia e Noi
Italiani
all'estero dovremmo solo esserne fieri perché con questa riforma
siamo riusciti a raggiungere il risultato assoluto ed esclusivo di NON
avere "nominati" in nessuno dei livelli delle nostre rappresentanze!
Secondo,
si garantisce un maggiore
livello di sicurezza di voto che – ahimè - prima mancava nelle
procedure
elettorali degli Italiani all'estero. Inutile ribadire l'importanza
degli
effetti estremamente negativi che i brogli elettorali verificatisi in
passato
hanno avuto su di Noi e sull'immagine complessiva degli Italiani
all'estero,
così come percepita dall'opinione pubblica italiana. Con la
riforma,
si introducono importanti correttivi come i 6 mesi di previa iscrizione
all'AIRE per l'esercizio dell'elettorato sia passivo che attivo (art.
7,
comma 3 e art. 8, comma 1) e l'obbligo di sottoscrizione e di
inserimento
di una fotocopia del proprio documento d'identità nel plico
contenente
la scheda votata (art. 14, comma 6). Se questi accorgimenti daranno
buona
prova di sè, potranno essere inseriti -unitamente ad altri
già
pubblicamente da me proposti (stampa / invio centralizzato del
materiale
elettorale)- nella prossima riforma della legge 459/2001.
Terzo,
la riforma sancisce l'istituzionalizzazione
dei "Comitati degli Italiani all'estero" come vere e proprie nostre
"Rappresentanze"
presso tutti gli organismi che determinano politiche idonee ad
interessare
le comunità medesime. Con l'art. 4, se ne ampliano notevolmente
le funzioni, li si qualificano ufficialmente - da parte del Governo,
tramite
le Ambasciate - nei loro territori all'estero, e si prevede (comma 12)
che il Ministero degli Affari Esteri debba rispondere entro massimo 180
giorni alle proposte formulate da ciascun Comitato. Questa è una
novità assoluta.
In Aula,
ho anche ribadito - de iure
condendo - un concetto giuridico relativo ai limiti della proiezione
del
vigore legislativo italiano in territori non sottoposti alla nostra
sovranità
(ovvero tutta la Circoscrizione Estero): ne consegue, a mio avviso, che
l'eventuale riconoscimento locale dei COMITES - in base alla coerente
accettazione
e condivisione della loro natura democratica - vale a qualificarli
anche
oltre i nostri confini giuridici ed a farne un qualcosa di veramente
unico
ed importante.
In
conclusione, la riforma finalmente
è stata varata. Ancora una volta, essa è il frutto
dell'azione
politica del centro-destra italiano: il raggruppamento politico che da
sempre - al di là di tanto demagogico vociare - ha saputo
tramutare
in leggi dello Stato (rendendoli istituzionalmente vincolanti erga
omnes)
gli interessi legittimi dei cittadini residenti all'estero. (raffaele
fantetti*\aise)
*
senatore Pdl
|
SI
APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL PRIMO NOTIZIARIO DEL
2011 DEL COMITES DI HOUSTON - LEGGI
Il
presidente Arcoberlli elenca le
molteplici attivita svolte dal suo Comites. Segue il messaggioo del
nuovo
Console Generale Fabrizio Nava e vari comunicati riguardanti la
circoscrizione. |
“La
riforma di COMITES e CGIE va profondamente cambiata”
I
deputati del PD all’estero confermano
l’opposizione già espressa dal gruppo del Senato.
Non sono
bastate le voci di dissenso
provenienti da tutto il mondo dell’emigrazione e gli appelli al dialogo
reiterati fino alle ultime ore per indurre la maggioranza al Senato e
il
governo a desistere dall’approvazione della cosiddetta riforma della
rappresentanza
degli italiani all’estero. La minaccia che ne deriva per il sistema di
rappresentanza costruito nel corso di decenni di impegno democratico
è
seria, ma la ricomposizione unitaria delle forze di minoranza, che
hanno
espresso concordemente il loro no al provvedimento, rappresenta un
elemento
da non sottovalutare per il percorso futuro del provvedimento.
La nostra
posizione è stata
chiara fin dal primo momento. Siamo contrari a questa legge
perché
riduce il numero dei COMITES sul territorio mentre vengono
contemporaneamente
tagliati i servizi consolari, non consente un’articolazione della
rappresentanza
nelle circoscrizioni maggiori, introduce il maggioritario che consegna
la vita delle comunità in mano a pochi detentori di risorse e di
potere, colpisce il mondo associativo e penalizza i patronati con
l’introduzione
di incompatibilità mirate, apre la porta alla frammentazione con
l’abbassamento del numero delle firme richieste per la presentazione
delle
liste, affossa la positiva esperienza dei “Piani Paese”, trasforma il
CGIE
da organismo di rappresentanza nei confronti delle istituzioni italiane
a organismo di coordinamento dell’intervento pubblico all’estero,
esclude
totalmente la rappresentanza sociale dall’assemblea generale
interrompendo
traumaticamente la funzione storica di ponte con le comunità che
l’associazionismo nazionale e il mondo sindacale ha svolto e continua a
svolgere.
A causa di
queste scelte e per l’atteggiamento
di totale chiusura che Governo e maggioranza hanno ostentatamente
tenuto,
per la prima volta una legge di riforma della rappresentanza passa
senza
un ampio sostegno, anzi con una maggioranza di una ventina di voti,
inferiore
allo stesso schieramento maggioritario. Da questo atteggiamento
politico
e dalla coerenza di queste soluzioni con la devastazione del sistema di
intervento pubblico verso le nostre comunità che si sta
realizzando
negli ultimi anni, appare evidente la volontà di emarginare e di
isolare la comunità italiana nel mondo, che si tenta di ridurre
a puro mercato commerciale di prodotti nazionali.
Alla Camera
il nostro impegno sarà
fermissimo nel cercare di assicurare una duplice condizione: prestare
ascolto
sulle scelte di riforma alla voce e alle richieste dei COMITES, del
CGIE
e del mondo associativo e sindacale; fare in modo che il segno
controriformistico
della legge appena approvata al Senato sia profondamente cambiato e si
arrivi a soluzioni costruttive e ampiamente condivise.
Gino
Bucchino, Gianni Farina, Marco
Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci, Fabio Porta |
RIFORMA
COMITES-CGIE: UNA LEGGE SUBITA DAI DIRETTI INTERESSATI! – DI DINO NARDI
Giovedì
31 Marzo 2011 18:42
ZURIGO\ aise\ - Qualcuno nella Camera Alta del Parlamento italiano, il
Senato, da un paio di anni si è stranamente intestardito nel
voler
riformare l’attuale legge sui Comites ed il Cgie. Non solo il relatore
del provvedimento, senatore Oreste Tofani del Pdl e qualche suo collega
della maggioranza di governo, ma anche qualche senatore
dell’opposizione.
Proprio
così: intestardito!
Innanzitutto
perché, attualmente,
i problemi delle comunità italiane all’estero in attesa di
soluzione,
come noto, sono ben altri (l’assistenza agli indigenti, la lingua e la
cultura italiana, i servizi consolari, gli oneri fiscali
sull’abitazione
in Italia, ecc.) e non certamente quello di riformare con un’unica
norma
sia i Comites (la cui legge è del 2003!) che il Cgie.
In secondo
luogo, perché non
si spiega altrimenti il motivo per cui, prima da parte del Comitato per
le questioni degli italiani all’estero del Senato, poi della stessa
Commissione
Esteri del Senato ed infine del Comitato ristretto da essa costituito
all’uopo,
si voglia portare avanti in Parlamento una riforma che nessuno, tra gli
italiani all’estero ed i loro rappresentanti (Comites e Cgie), tranne
pochissime
eccezioni, ritiene necessaria ed abbia richiesto.
Come
è, d’altra parte, emerso
in più occasioni nel Consiglio Generale degli Italiani
all’Estero
ed anche nella recente riunione della Commissione Continentale
Europa/Africa
del Nord tenutasi a Monaco di Baviera e ribadito nel documento finale
approvato
in cui si "dissente dalla proposta Tofani", sostenendo la
necessità
di un suo rinvio in Commissione Esteri "affinché vengano
individuate
le modalità per un maggiore consenso tra maggioranza ed
opposizione
e si tengano conto delle considerazioni e delle proposte avanzate dai
Comites
e dal Cgie".
Pertanto,
come consigliere del Cgie,
non posso non essere che soddisfatto che il Senato della Repubblica,
nella
sua seduta di mercoledì 30 marzo, abbia rinviato il
provvedimento
alla Commissione Esteri per un più approfondito esame del testo
e dei numerosi emendamenti presentati, riaprendo, di fatto, un
confronto
più costruttivo come, peraltro auspicato in una loro
dichiarazione
alle agenzie di stampa anche dai deputati del PD Gino Bucchino, Gianni
Farina, Marco Fedi, Laura Garavini e Fabio Porta nonché
dall’on.le
Aldo Di Biagio del FLI, tutti parlamentari eletti nella Circoscrizione
Estero. (dino nardi*\aise)
*
Consigliere Cgie, membro del CdP |
COMITES-CGIE,
DEPUTATI ESTERO: RIAPRIRE IL CONFRONTO IN MODO COSTRUTTIVO
(NoveColonne
ATG) - 24 marzo 2011
- Roma - Senato, dopo una prolungata pausa di
riflessione
che sembrava preludere ad un responsabile ripensamento, è stata
ripresa la discussione sulla legge di riorganizzazione degli istituti
di
rappresentanza (COMITES e CGIE) dei cittadini italiani residenti
all’estero,
e subito dopo rinviata in Commissione. Nel ribadire la nostra
posizione
a favore della riforma di tali organismi, prendiamo atto che si
presenta
una nuova occasione per modificare in senso positivo un atto che, se
adottato
nel testo giunto in Aula, entrerebbe in collisione con l’orientamento
della
grande maggioranza del CGIE e della quasi totalità dei COMITES e
accentuerebbe, in modo forse irreversibile, il distacco già
evidente
verso gli istituti di rappresentanza e le nostre collettività
all’estero”.
A sottolinearlo i deputati eletti all’estero Bucchino, Di Biagio,
Farina, Fedi, Garavini e Porta. “Nel momento in cui si assiste
alla
chiusura di diecine di consolati, in forza di quel ‘piano di
razionalizzazione’
la cui piena applicazione ancora qualche giorno fa il sottosegretario
Mantica
ha ribadito, si rischia di ritagliare anche la rete della
rappresentanza
sul territorio diminuendo il numero dei COMITES e svuotandoli
seriamente
di funzioni. Nello stesso tempo, di fronte alle pesanti
incertezze
relative al voto all’estero e all’annuncio che subito dopo il
Federalismo
si dovrebbe mettere mano al Senato delle Regioni, che comporterà
una sostanziale modifica dell’assetto della rappresentanza parlamentare
dei cittadini italiani all’estero, si decide praticamente di superare
il
CGIE come organismo di rappresentanza, nonostante il ruolo di
mediazione
degli interessi delle nostre comunità che esso ha storicamente
assolto.
Un salto nel buio – si legge ancora nel comunicato dei deputati
Bucchino,
Di Biagio, Farina, Fedi, Garavini, Porta - che si realizza in una fase
di smantellamento dell’intervento pubblico per gli italiani all’estero,
che va avanti da alcuni anni, e che per questo priverà le nostre
comunità degli unici strumenti di difesa diretta di cui possono
servirsi. Quello che non si capisce, o non si vuol capire, è che
in questo modo si allenta il rapporto di partecipazione che si è
già gravemente diluito e che la stessa presenza dell’Italia nel
mondo ne subirà ripercussioni negative. L’invito
sereno
e pressante che rivolgiamo ai colleghi del Senato – concludono i
deputati
eletti all’estro - è quello di riflettere in modo più
approfondito
su questa situazione e cercare di ricomporre con i rappresentanti reali
delle nostre comunità una prospettiva condivisa. In sostanza,
prima
che sia troppo tardi, chiediamo non una rinuncia, ma un atto di
responsabilità
e di incontro di tutte le forze vive dell’emigrazione”. |
COMITES,
MICHELONI (PD): NO A SOGLIE MINIME E RIDUZIONE POTERI
(NoveColonne
ATG) Martedì 29 Marzo 2011 - Roma - Soglia minima di
cittadini
residenti nelle circoscrizioni necessari per costituire i Comites
(Comitato
degli italiani all’estero), valenza delle relazioni di quest’ultimi
sulla
rete e i servizi consolari, composizione del Cgie (Consiglio generale
degli
italiani all’estero). Sono questi, secondo il senatore del Pd Claudio
Micheloni,
i principali nodi da sciogliere rispetto alla riforma della
rappresentanza
istituzionale locale degli italiani residenti all'estero che
affronterà
l’esame dell’aula di Palazzo madama. “Nel testo approvato in
commissione
Esteri – spiega Micheloni – si prevede che per eleggere un Comites sia
necessaria una soglia minima di cittadini residenti nelle
circoscrizioni
consolari di 20 mila in Europa, 15 mila nelle Americhe, 10 mila in Asia
e Oceania e 5 mila in Africa. Noi invece presenteremo degli emendamenti
per abbassare queste soglie il più possibile anche perché
non condividiamo il progetto di riforma della rete consolare: non si
possono
ridurre rappresentanze consolari e Comites allo stesso tempo”. Il testo
del ddl uscito dalla terza commissione, poi, prevede un netto
ridimensionamento
dei poteri dei Comites che, tra l’altro, non potranno più
esprimere
alcun parere riguardo alle iniziative delle autorità consolari,
mentre “il Partito democratico chiede che le relazioni dei Comites
diventino
uno dei parametri di valutazione della rappresentanza consolare”.
Infine
Micheloni esprime forti dubbi sull’impianto complessivo di riforma
della
composizione del Cgie, che prevede, ad esempio, oltre alla riduzione
del
numero dei componenti da 92 a 84, l’abolizione dei 29 membri di nomina
governativa che rappresentano le associazioni dell'emigrazione, i
partiti,
i sindacati, i patronati e la stampa.
NOTA
BENE (Nde)
Se la
soglia minima scende al livello
proposto i Comites negli Stati Uniti sarebbero solamente cinque:New
York, Newark, Chicago, Philadelphia e Los Angeles.
Non
rinnovati rimarebbero i Comites di Boston, Detroit, San Francisco,
Houston,
Miami e Washington DC.
Cosi, tre
dei cinque Comites USA |
PAOLO
RIBAUDO COORDINATORE DELL'INTERCOMITES USA
Paolo
Ribaudo presidente del Ctim
New Jersey e presidente del Comites della circoscrizione consolare del
New Jersey alla riunione dell'Intercomites USA svoltasi presso il
Consolato
Generale di New York il 12 Marzo è stato eletto nuovo
Coordinatore
del Comitato dei Presidenti Comites USA.
Le nostre
congratulazioni al neo
coordinatore. |
Sciolto
il Comites di Chicago - Elezioni per il rinnovo del Comites nella
circoscrizione
consolare di Chicago cancellate
Aggiornamento:
Poiché nessun candidato o lista sono stati presentati entro il
termine
utile, le elezioni per il rinnovo del Comites di Chicago che dovevano
tenersi
mercoledì 20 aprile 2011 sono state cancellate quindi questa
circoscrizione
consolare non avrà un Comitato per gli Italiani all'Estero come
previsto dalla legge. Siamo in attesa di ragguagli da parte del
Ministero
Affari Esteri. |
Una
scienziata italiana "Most Powerful Mom" in USA
L'Italiano
- Martedì 08 Marzo
2011 - Vincenzo Arcobelli - E' con grande orgoglio e soddisfazione
poter
comunicare nel giorno dedicato alla Festa delle Donne che la nostra
connazionale
residente nella circoscrizione consolare di Houston , partecipante e
collaboratrice
delle varie conferenze dei ricercatori Italiani nel mondo organizzato
dal
nostro Comites e' stata selezionata tra le piu`" potenti Mamme
d'America",
tra quelle donne che hanno una carriera di successo nelle
scienze,ingegneria
e business, ma non hanno rinunciato ai valori familiari e sono riuscite
a raggiungere altissimi risultati pur essendo mamme e prendendo cura
della
propria Famiglia.
L` anno
scorso tra le selezionate
c'era Michelle Obama U.S.A. First Lady.
Alla D.ssa
Cristiana Rastellini vanno
le piu sincere congratulazioni . E' un onore averla tra i membri della
comunita' degli italiani all'estero , di esempio per rilanciare anche
in
Italia questi valori.
Rastellini
Cristiana, MD
Direttore
della Ricerca sul trapianto
delle cellule del Centro Trapianti del Texas
Bambini:
Pietro Antonio, 17, Francesco,
10; Vittoria, 7; Alessandro, 4
Cristiana
Rastellini, che lavora
presso l'Università del Texas Medical Branch Transplant Center,
è una grande forza nel mondo dei trapianti. Ha guidato la
ricerca
sul trapianto pancreatico (salvavita per i pazienti diabetici), ed
è
attualmente uno dei pochi chirurghi di eseguire l'operazione in tutto
il
mondo. Sinora ha effettuato il 10 di questi interventi negli Stati
Uniti.
Sta inoltre lavorando per rivoluzionare organi bioartificiali (il suo
gruppo
presso l'Università del Texas ha sviluppato il primo intestino
artificiale).
Con quattro
figli, la dottoressa
Rastellini ha alcuni problemi a casa: "Come chirurgo e
scienziato,
e un marito con le stesse esigenze di carriera, la mia vita e il mio
calendario
sono complicati. Quando mi fermo a pensarci mi rendo conto di quanta
fatica
e tempo siano necessari per farli funzionare. Non solo per quanto
riguarda me, ma la mia intera famiglia”.
Ma
aggiunge: "Cerco anche di creare
momenti speciali. Per esempio, mia figlia mi chiede spesso di pranzare
con lei a scuola. Come lo sarebbe per molte mamme, di solito non
è
compatibile con il mio programma. Ma di recente sono stato in grado di
andare, le ho fatto una sorpresa e lei ha detto che era 'il giorno
migliore'
". |
8
MARZO/ CRISTIANA RASTELLINI È "MAMMA D'AMERICA": LE
CONGRATULAZIONI
DEL COMITES DI HOUSTON
HOUSTON\
aise\Martedì 08 Marzo
2011 - Cristiana Rastellini, italiana residente a Houston, partecipante
e collaboratrice alle numerose conferenze dei Ricercatori italiani nel
mondo, organizzate dal Comites di Houston, è stata selezionata
tra
le più potenti "Mamme d'America", nell’ambito dei festeggiamenti
della Festa della Donna.
Ne
dà notizia Vincenzo Arcobelli,
presidente del Comites di Houston, che "con grande orgoglio e
soddisfazione"
comunica il successo della connazionale, selezionata tra le donne in
carriera
di successo (nelle scienze, ingegneria e business), che non hanno
rinunciato
ai valori familiari, di mamme e mogli.
"Alla d.ssa
Cristiana Rastellini
vanno le più sincere congratulazioni", scrive Arcobelli,
ricordando
che l’anno scorso tra le selezionate c'era Michelle Obama, First Lady
Usa.
"È un onore - conclude - averla tra i membri della
comunità
degli italiani all'estero, di esempio per rilanciare anche in Italia
questi
valori. |
IL COMITES A MIAMI
Il
precedente Comites della circoscrizione
consolare di Miami, con la delibera del 20 Ottobre, aveva deciso di
concludere
la propria attivita` alla fine dell’anno 2010. Come si puo` vedere dal
sito www.comitesmiami.com le
motivazioni principali erano quattro:
1) I
membri del Comites considerano
esaurito il mandato quinquennale, ancorché prorogato per legge
da
oltre un anno e mezzo ed il loro impegno verso gli elettori.
2) La
ridotta disponibilità
dei fondi ministeriali per la gestione del Comitato e la
rigidità
nell’uso delle scarse risorse assegnate.
3) Lo
status di pubblico ufficiale
attribuito ai membri del Comites nell’esercizio di alcune
attività
istituzionali che li espone a possibili procedimenti giudiziari.
4)
L’impossibilità per
il Comites di sostenere le spese legali per la difesa, in caso di
procedimenti
giudiziari avviati contro il Comitato.
I membri
del precedente Comites di
Miami, seri professionisti, impegnati con moralita` e dedizione a
risolvere
i problemi degli italiani residenti nella propria giurisdizione
consolare,
credevano con le proprie dimissioni di aver promosso indirettamente una
revisione della legge e dei regolamenti che interessavano i Comites in
generale. Purtroppo i legislatori e lo stesso Ministero degli Esteri
non
hanno accolto questa protesta ed hanno indetto al contrario delle nuove
elezioni, confidando che altri potessero accettare l’attuale status quo.
La
comunita` italiana del South East
USA ha preferito, visto il panorama di riferimento, astenersi dal
presentare
proprie liste per le nuove elezioni, indette per il 16 aprile prossimo,
in attesa delle riforme a suo tempo auspicate ed in particolare quelle
che riguardano i Comites.
Abbiamo
pero` appreso che proprio
il patronato Enasco, gia` chiaccherato precedentemente per
l’incarcerazione
del suo presidente, ha deciso di attivarsi per la presentazione di una
propria lista, malgrado la discutibile compatibilita` dei patronati con
i Comites. Questa unica lista sembra sia stata organizzata senza
ottemperare
alla legge che regola i Comites e sembra essere composta anche da un
candidato
non iscritto all’A.I.R.E., sottoscritta da un numero di italiani
residenti
inferiore al numero minimo previsto dalla legge e con le autentiche
delle
firme in modo difforme da quanto richiesto dalla legge della Florida in
materia. Il Comitato Elettorale Circoscrizionale, in data 25 Febbraio,
ha deciso all’unanimita` di non ammettere la lista “Nuova Italia” alle
elezioni per il rinnovo del Comites.
Alla luce
di quanto accaduto, pur
ammirando la buona volonta` di questi connazionali, che molto
probabilmente
non erano consapevoli delle conseguenze del loro operato, ne` di come
avrebbero
dovuto operare dopo le loro eventuali elezioni, occorre sottolineare
ancora
una volta la vera problematica che riguarda buona parte degli italiani
all’estero: La scarsa conoscenza delle normative che li riguardano.
Questo
fattore, non conoscenza delle leggi, dei doveri e dei diritti, ha
generato
parecchi Comites inutili nel mondo e` lo stesso fattore ha fatto
eleggere
certi consiglieri altrettanto inutili al Consiglio Generale degli
Italiani
all’Estero ed ha permesso, infine, il commercio delle schede nelle
ultime
elezioni parlamentari.
In
conclusione non puo` essere un
solo Comites, ne` tantomeno una lista improvvisata, a risolvere gli
annosi
problemi che affliggono gli italiani all’estero. E` invece necessaria
la
partecipazione attenta ed attiva di tutti i nostri connazionali, i
quali
per non farsi prendere in giro da qualche personaggio meschino ed
ambizioso,
devono documentarsi meglio sulle leggi che li riguardano e sulle
possibilita`
di attivarsi nelle opportune sedi, sia negli Usa che in Italia, per
raggiungere
i risultati desiderati.
Tanti
auguri a tutti, soprattutto
agli italiani all’Estero!
(Cesare Sassi)
|
Indizione
delle elezioni per il Com.It.Es nella circoscrizione consolare di
Chicago
20/01/2011
Ai sensi
della Legge 23 ottobre 2003,
n. 286, “Norme relative alla disciplina dei Comitati degli italiani
all’Estero”,
e del relativo regolamento d’attuazione, DPR 29 dicembre 2003, n.395,
considerato
il Decreto del Ministro degli Affari Esteri n. 4500/57 del 21 dicembre
2010, con il quale e’ stato disposto lo scioglimento del Comites di
Chicago,
con Decreto emanato
in
data odierna, il Console Generale in Chicago ha indetto le elezioni
per il rinnovo dei componenti del Comitato degli Italiani all’Estero
della
stessa circoscrizione, che dovranno tenersi il prossimo mercoledi’ 20
aprile
2011. Con tale Decreto, e’ stato altresi’ istituito presso il
Consolato
Generale l’Ufficio Elettorale, che avra’ competenza per le operazioni
previste
dalle procedure elettorali. |
COMUNICATO STAMPA
DEL 14 GENNAIO 2011 DALL'EX COMITES DI MIAMI
Oggi il
tribunale di Roma ha assolto
con formula piena il Dott. Cesare Sassi e gli altri componenti del
Comites
di Miami, perché “il fatto denunciato non sussiste”.
Il
direttore del giornale Gente d’Italia,
Domenico Porpiglia, che aveva depositata e sostenuta la denuncia,
dovrà
invece presentarsi il 25 Gennaio al tribunale di Santa Maria Capua
Vetere,
per difendersi dall’accusa di diffamazione.
Seguiranno
altre notizie più
aggiornate e dettagliate. |
SCIOLTO
UFFICIALMENTE IL COMITES DI MIAMI: CARLO DE PAROLIS NOMINATO
COMMISSARIO
STRAORDINARIO
MIAMI\
aise\13/01/2011 - Con il decreto
consolare numero 17/2010 del 31 dicembre scorso, il Consolato di Miami
ha ufficialmente sciolto il Comites locale, dimessosi nell’ottobre 2010
(vedi Aise del 20 ottobre h.12.20).
Con lo
stesso Decreto, affisso all’albo
dell’Ufficio consolare, Carlo De Parolis è stato nominato
Commissario
straordinario. (aise) |
|
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