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ARCHIVIO 2010

CG ALESSANDRO MOTTA CHIARISCE LA RAGIONE E L'ITER REGOLAMENTARE SEGUITO NEL RECENTE SCIOGLIMENTO DEL COMITES DI CHICAGO
"Ritengo quindi che tale vicenda non si debba prestare ad interpretazioni “dietrologiche” e spero che non sia ulteriormente strumentalizzata allo scopo di “tirare acqua al proprio mulino” in altri dibattiti."
L'Italiano, 29 dicembre 2010
Gentile redazione de “L’Italiano”,
Mi e’ stata segnalata la discussione sul vostro sito, riguardante il recentissimo scioglimento del Comites di Chicago. Al riguardo, visto che il “topic” (pubblicato lo scorso 27 dicembre) sembra suscitare varie reazioni, a volte fuori tema, in un auspicio di trasparenza vorrei fornire qualche spiegazione.
Lo scioglimento del Comites di Chicago si puo’ definire come un semplice “atto dovuto”. Questo comitato, infatti, non era piu’ - da tempo - in grado di assicurare il suo regolare funzionamento e presentava delle grandi lacune nella sua gestione amministrativa. In tali condizioni, esso non poteva garantire l’espletamento dei suoi compiti istituzionali (come noto a tutti gli "addetti ai lavori").
Pertanto, nel pieno rispetto della legge, delle competenze e a garanzia degli elettori, e’ stata avviata dal Consolato Generale in Chicago (nell’ottobre 2009) la procedura che prevede – a vari stadi successivi – il coinvolgimento dell’Ambasciata d’Italia in Washington, del Ministero degli Affari Esteri e del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE).
Esperite tutte le fasi di tale procedura, si e’ giunti (il 21 dicembre 2010) alla firma del decreto di scioglimento del comitato da parte dell’On. Ministro degli Esteri, che non sarebbe potuta intervenire se non fossero stati attentamente ed imparzialmente giudicati tutti gli aspetti della questione.
Ritengo quindi che tale vicenda non si debba prestare ad interpretazioni “dietrologiche” e spero che non sia ulteriormente strumentalizzata allo scopo di “tirare acqua al proprio mulino” in altri dibattiti.
Da parte nostra, rinnoviamo l’impegno affinche’ la comunita’ italiana di Chicago possa serenamente voltare pagina e tornare a darsi delle istituzioni di rappresentanza capaci di relazionarla adeguatamente con l’Italia e di accompagnare al meglio il suo processo di sviluppo sociale, economico e culturale negli Stati Uniti.
Auguri di buon anno
Alessandro Motta, Console Generale d'Italia in Chicago

SCIOLTO IL COMITES DI CHICAGO: GIOVANNI BUCOLO NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO
ChicagoROMA\ aise\27/12/2010 - Con una breve nota il Consolato Generale d’Italia a Chicago informa che, con decreto firmato dal Ministro degli Affari Esteri il 21 dicembre scorso, è stato disposto, con decorrenza immediata, lo scioglimento del Comites di Chicago. 
Nel decreto si cita il messaggio del Consolato del 14 ottobre 2009 con cui "viene fatto stato dell’impossibilità per il Comites di garantire il regolare espletamento delle sue funzioni e con il quale ne viene proposto lo scioglimento" e si ricorda che sono stati "esperiti i passi previsti dall’articolo 8 comma 4 della legge 286/2003, ossia l’acquisizione del parere obbligatorio non vincolante del Comitato di Presidenza del Cgie".
Il decreto si basa anche sulla "raccomandazione approvata dalla Commissione Continentale per il Paese anglofoni del Cgie il 12 giugno 2010 con la quale si chiedeva di esperire una "mediazione tra i componenti del Cgie e il Console generale Motta, alla presenza del Presidente del Comites Liberati e dell’Intercomites Tarantelli"".
Del 28 ottobre 2010 la "lettera dell’Ambasciatore d’Italia a Washington con la quale si informa degli esiti negativi della mediazione suddetta".
Quindi, "considerato che sussistono le condizioni previste dalla legge per sciogliere il Comites di Chicago"; visto l’articolo 10 del regolamento di attuazione della legge sui Comites che prevede "contestualmente allo scioglimento del Comites di cui all’articolo 8 comma 4 della legge, è nominato un Commissario straordinario che resta in carica fino al giorno della prima seduta del nuovo Comites; visto anche il messaggio del Consolato del 17 dicembre 2010 "con il quale viene indicato quale commissario straordinario per il Comites di Chicago Giovanni Bucolo", il decreto stabilisce lo "scioglimento immediato" del Comites e la nomina di Bucolo come commissario straordinario "fino all’insediamento del nuovo Comitato". 
Vedi decreto del 21 dicembre 2010

SI APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL TERZO NOTIZIARIO DEL 2010 DEL COMITES DI HOUSTON - LEGGI
Il presidente Arcoberlli elenca le molteplici attivita volte dal suo Comites dando anche ampio risalto alla Sesta Conferenza dei Ricercatori Italiani tenutasi a Houston. Segue il messaggioo del nuovo Console Generale Fabrizio Nava che in questi primi mesi del suo mandato ha gia visitato l'Arkansas, la Louisiana, l'Oklahoma e il Texas ricevendo una calorosa accoglienza dalla comunita italiana della circoscrizione. Spazio anche dedicato alla celebrazione del 4 novembre - Festa delle Forze Armate.alla Base Militare di Sheppard a Wichita Falls Texas. Vedi il filmato che segue:

E' in rete la 25.ma e ultima, purtroppo, edizione del notiziario della circoscrizione di Miami che spiega appunto la conclusione di questo eccellente Comites e le attivita` svolte recentemente. Ringraziamo il presidente dott. Cesare Sassi ed i suoi collaboratori per avere validamente contribuito a questo portale. 

Vincenzo Arcobelli e Marco Fedi, due esempi per gli italiani nel mondo
Litaliano.it, Mercoledì 15 Dicembre 2010 - Vincenzo Arcobelli, giovane comandante pilota di un'importante compagnia aerea statunitense è l'esempio vivente di un italiano all'estero impegnato in politica e nel sociale di tipo ben diverso da chi passa il tempo ad alimentare catene di mail polemiche su tutto e su tutti, denigratorie, inconcludenti.
Vive ad Huston che, in quanto a presenza di italiani, non è certo fra i primi posti nel mondo. Eppure è riuscito a fare diventare famoso ed esemplare il Comites di cui lui è presidente.
Alla faccia degli eterni piagnoni (“i soldi non ci bastano”) e degli inconcludenti (“non sappiamo cosa fare”), Arcobelli si è subito rimboccato le maniche, ha cercato collaboratori validi, ha reperito sponsor. Ed ha lanciato la Conferenza dei Ricercatori Italiani nel Mondo, giunta ormai alla sua sesta edizione e diventata un importantissimo appuntamento annuale patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero della Salute, dal Ministero della Gioventù e dall’Istituto Superiore della Sanità. La Conferenza è diventata l'occasione per incrementare il networking, per un scambio di idee e per proporre progetti ed ha lanciato l'idea della Legge istitutiva dell’Anagrafe dei Ricercatori Italiani all’Estero, attualmente all’esame del Parlamento.
Nel 2008 Arcobelli si è candidato nella ripartizione America settentrionale e centrale per il Pdl e solo per pochissimi voti non è diventato deputato. Il giorno dopo la delusione era giò al lavoro per il Comites, per il Comitato Tricolore, per la Confederazioni Siciliani Nordamerica, per attività culturali e benefiche.
Ecco, se in ogni circoscrizione consolare ci fosse un Vincenzo Arcobelli, gli italiani nel mondo avrebbero senza dubbio meno problemi e più considerazione. LEGGI

Da Napolitano e ministri italiani messaggi ad Arcobelli per la VI Conferenza Ricercatori Italiani nel Mondo
Italia chiama Italia, 7 Dec 2010 - Il Presidente della repubblica Napolitano, ma anche quelli di Camera e Senato, Fini e Schifani, i ministri Frattini, Fazio, Meloni e Gelmini: tutti hanno inviato un messaggio di auguri per il buon svolgimento della VI Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo organizzata dal Comites di Houston presieduto da Vincenzo Arcobelli.
Dal Quirinale scrive l’ambasciatore Stefano Stefanini che si fa portavoce del Capo dello Stato esprimendo "vivo apprezzamento per l’iniziativa assunta anche quest’anno dal vostro Comites. La realtà dei numerosi e qualificati ricercatori impegnati in importanti università e centri di ricerca in vari Paesi del mondo, ed in particolare negli Stati Uniti, merita la massima attenzione e sostegno ed è importante che essi siano incoraggiati a mantenere vivi i rapporti di collaborazione tra di loro e con l’Italia"...  LEGGI
Vai alla pagina della conferenza
Guarda il video della RAI:

CHIUDE IL COMITES DI MIAMI

COMUNICATO STAMPA DEL 19/10/2010

Nella riunione del 18 ottobre 2010 i sei membri del Comites di Miami, su mozione presentata dal presidente Dott. Cesare Sassi ed assecondata dalla Dott.ssa Ilaria Belloni, hanno deciso con voto all'unanimità di rassegnare irrevocabilmente le proprie dimissioni. Le medesime avranno decorrenza dal 31/12/2010 al fine di concludere le attivita' programmate fino alla fine del presente anno.

Le motivazioni delle dimissioni sono le seguenti:

1) I membri del Comites considerano esaurito il mandato quinquennale, ancorchè prorogato per legge da oltre un anno e mezzo ed il loro impegno verso gli elettori.

2) La ridotta disponibilità dei fondi ministeriali per la gestione del Comitato e la rigidità nell’uso delle scarse risorse assegnate.

3) Lo status di pubblico ufficiale attribuito ai membri del Comites nell’esercizio di alcune attività istituzionali li espone a possibili procedimenti giudiziari.

4) L’impossibilità per il Comites di sostenere le spese legali per la difesa in caso di procedimenti giudiziari avviati contro il comitato.

Il Comites di Miami 

SI APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL SECONDO NOTIZIARIO DEL 2010 DEL COMITES DI HOUSTON - LEGGI
HOUSTON\ aise\ 09/08/2010  - Nella sua ultima riunione, il Comites di Houston ha discusso e programmato diverse attività che interesseranno gli italiani all’estero nei prossimi mesi. A spiegare quanto emerso nel corso dei lavori è, nelle pagine della newsletter del Comites, il presidente Vincenzo Arcobelli.
"Tra le tematiche affrontate nel corso della riunione – si legge – abbiamo affrontato quella inerente alle proposte di riforma degli organismi di rappresentanza attualmente in discussione presso la commissione esteri Camera del Senato, con l’approvazione da parte di tutti i consiglieri presenti di continuare il mandato fino alle prossime elezioni, già posticipate Governo Italiano entro il 2012".
"Si è deciso, inoltre", annuncia Arcobelli, "di organizzare dei seminari informativi, possibilmente presso le sedi delle Associazioni ltalo-Americane, al fine diffondere tutte quelle procedure utili riguardanti la richiesta della cittadinanza, il rinnovo passaporti, le registrazioni all’Aire, gli atti notarili, l’assistenza sanitaria, le pensioni, le equipollenze dei titoli di studio e altre ancora". 
Il presidente Arcobelli nella newsletter ricorda anche che, grazie all’intervento del Comites e tramite la Csna, a giugno è stato avviato il percorso per un accordo di collaborazione tra l’Ersu di Palermo e alcune Università, tra le quali la Rice di Houston, per interscambi culturali, didattici, tra studenti, docenti con possibili assegnazioni di studio per gli studenti di origine italiana. "Ad un giovane studente residente nella nostra circoscrizione, tramite le nostre informative", aggiunge il presidente del Comites, "è stata assegnata una borsa di studio da parte del ministero degli Esteri".
Nella newsletter del Comites si legge poi che "nei prossimi mesi autunnali si svolgeranno diversi eventi sia a livello nazionale, con la tradizionale festa del Columbus Day, che a livello locale. Entro la fine dell'anno", fa quindi presente Arcobelli, "è prevista la conferenza dei ricercatori, la cui data e luogo sono ancora da stabilire".
Il presidente del Comites, infine, rende noto alla comunità italiana di Houston che, il 15 luglio scorso, Fabrizio Nava ha assunto la responsabilità del Consolato Generale di Houston. "A nome della comunità che rappresentiamo", conclude Arcobelli, "desidero rivolgergli il più caloroso benvenuto, auspicandogli una buona permanenza, un buon lavoro, assicurando la nostra più fattiva collaborazione". 

IL CORDOGLIO DEL COMITES DI WASHINGTON PER LA MORTE DEL CONSIGLIERE MADGA FERRETTI
WASHINGTON\ aise\ 11/05/2010 - "La sua disponibilità ed energia, la sua esperienza, il suo sorriso ed amicizia mancherà al Comites e a tutti coloro a cui è stata vicina". Così il Comites di Washington esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del consigliere Magda Ferretti, venuta a mancare il 6 maggio scorso dopo una lunga malattia. Inviando alla famiglia "le più sentite condoglianze", il presidente del Melo Cicala a nome di tutto il Comites ricorda come Magda Ferretti nella sua vita sia stata "rispettatissima negli ambienti accademici della capitale e della comunità italiana".
Il "memorial service" si terrà giovedì prossimo alla Pumphrey Bethesda-Chevy Chase Funeral home (7557 Wisconsin Avenue) alle ore 13, mentre la messa di resurrezione è programmata per venerdì 14, alle ore 11, alla St. Bartholomew Catholic Church (6900 River Road, Bethesda Md). 
Laureata in Chimica all'Univesità di Roma, la professoressa Ferretti, abilitata all'insegnamento nello Stato del Maryland, intraprende una nuova carriera alla George Washington University, creando ben 12 nuovi corsi in una facoltà d'italiano quasi inesistente, coronandosi con l'offerta di un "minor" ed un "major" in italiano. Pensionandosi per motivi di salute, l'università le conferisce il titolo di "Professor Emeritus".
Membro del Comitato Esecutivo per Promuovere l'insegnamento dell'italiano nelle scuole americane sin dalla sua fondazione, ha fatto anche parte del Consiglio Direttivo della Società Culturale Italiana, membro delle Donne Italiane che Vivono all'Estero (Dive), e dal 1997 al 2007 è stata direttrice del programma di italiano della George Washington University.
Per la sue continue attività per la promozione della lingua e della cultura, per il suo lavoro compiuto, nel giugno 2006, in una cerimonia presenziata dall'ambasciatore Castellaneta presso l'ambasciata di Washington, la Repubblica Italiana le conferisce il titolo di Commendatore O.S.S.I. (aise) 

Cgie all'attacco anticipa le Commissioni continentali 
L'Italiano, Lunedì 10 Maggio 2010 - Si chiudono numerose sedi consolari. Attraverso il taglio dei finanziamenti si impedisce lo svolgimento dei corsi di lingua e cultura italiana. Non si tutelano i cittadini disagiati, in particolare in America Latina.
Si dimezzano i fondi destinati alla stampa italiana all'estero. Si rinvia per la seconda volta, con un decreto, l'elezione dei COMITES e del CGIE, spostando complessivamente di tre anni la scadenza elettorale naturale.
Tutto il sistema di rappresentanza degli italiani che vivono e lavorano nel mondo è messo in discussione. La libertà di informazione viene limitata. L'assistenza ai connazionali bisognosi e alle imprese italiane è destinata a peggiorare. La cultura del nostro Paese è minacciata. LEGGI

PER IL RINNOVO DEI COMITES E CONTRO IL CGIE: CICALA (COMITES WASHINGTON) LANCIA UNA NUOVA PETIZIONE
WASHINGTON\ aise\ 07/05/2010  - Al grido "Tutti in piazza", Melo Cicala, presidente del Comites di Washington, chiama a raccolta i connazionali che, come lui, vogliono rinnovare i Comites con elezioni entro il 2010 ed eliminare il Cgie. questi, infatti, sono i punti salienti di una petizione che Cicala lancia per dare "sostegno ai numerosi che hanno bisogno del nostro sostegno per fare sentire la loro, la nostra, voce in Parlamento".
Obiettivo, spiega, è raccogliere "firme da indirizzare al Capo dello Stato ed altre competenti autorità il giorno della Festa della Repubblica, consegnandole alle autorità consolari di competenza".
La petizione, che si attribuisce ad un "Comitato ad hoc contro il rinvio del rinnovo dei Comites", è rivolta al Presidente Napolitano, al Presidente del Consiglio Belrusconi e al sottosegretario Mantica: "I sottoscritti, chiedono la Vostra immediata attenzione alle nostre richieste: "sì" alla riforma ed al rinnovo immediato dei Comites, rappresentanti di base, con al suo interno un Comitato (ex Cgie) per raccordo con i parlamentari, rappresentanti a livello nazionale.
"No" all’inserimento di "nominati" ad organismi democraticamente eletti, a qualsiasi livello, e "no" al Cgie, "no" al rinvio oltre il 31 dic 2010". (aise) 

IN UN DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ LA RISPOSTA DEL CONSIGLIO GENERALE AL RINVIO DELL’ELEZIONE DEI COMITES
ROMA\ aise\ 28/04/2010 - Continuare a dare priorità all'esigenza di monitorare costantemente i risultati degli interventi pubblici rivolti alle comunità italiane all’estero e aprire un confronto con i protagonisti della nuova mobilità internazionale dell'Italia, per esaltare in tutte le diverse espressioni della presenza italiana nel mondo: sono solo alcune delle finalità del documento che l’Assemblea Plenaria del Cgie, riunita oggi pomeriggio alla Farnesina, invierà ai presidenti di Camera e Senato, al governo, e ai presidenti dei gruppi parlamentari. Il documento nasce dall’esigenza dello stesso Cgie di dare una risposta al recente decreto del Consiglio dei Ministri che rinvia il rinnovo dei Comites, e dunque dello stesso Cgie, entro il 2012. Dopo un breve dibattito che ne ha modificato solo parzialmente il testo, il documento, che riportiamo a seguire in versione integrale, è stato votato all’unanimità da tutti i consiglieri del Cgie presenti.

"Il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, affrontata con disagio e preoccupazione la situazione che si è determinata a seguito della decisione del Governo di rinviare per decreto le elezioni di rinnovo di Comites e Cgie di altri due anni;
respinge
con fermezza la politica dei fatti compiuti, nella quale rientrano il secondo rinvio elettorale consecutivo che sposta complessivamente di 3 anni la scadenza elettorale naturale, e il taglio dei fondi destinati alla stampa italiana all'estero;
chiede
al Ministro degli Esteri di assicurare, compatibilmente con i suoi alti impegni, una presenza effettiva e un dialogo più continuo con il Cgie, come la legge richiede; di vigilare affinché tra i rappresentanti diplomatici non si attenui ma anzi si rafforzi il coinvolgimento dei rappresentanti dei Comites e del Cgie nelle iniziative locali; di considerare la possibilità di riaprire un dialogo costruttivo con il CGIE disponendo una più'opportuna attribuzione delle deleghe di governo;
fa appello
al Governo, ai presidenti della Camera e del Senato, ai Presidenti dei gruppi Parlamentari, in particolare agli eletti della Circoscrizione Estero, di adoperarsi per riconsiderare l'ipotesi del rinvio elettorale in sede di conversione del decreto legge;
si impegna
ad anticipare le Commissioni Continentali e di coinvolgere nei loro lavori i rappresentanti dei COMITES di ciascun Paese, gli esponenti dell'associazione e i giovani affinché sia raccolta e fatta sentire la voce delle nostre comunità e sia contrastata concretamente la deriva di sfiducia e lo spirito di rinuncia che si stanno diffondendo a seguito dei colpi che si stanno assestando alle politiche migratorie e agli istituti di rappresentanza;
decide
di continuare a dare priorità all'esigenza di monitorare costantemente i risultati degli interventi pubblici rivolti alle nostre comunità, con particolare impegno a promuovere forme di innovazione reali e non penalizzanti; al proseguimento e al rafforzamento del dialogo con i giovani; all'apertura di una prima esperienza di confronto con i protagonisti della nuova mobilità internazionale dell'Italia affinché si saldino e si esaltino tutte le diverse espressioni della presenza italiana nel mondo". (tom.samp.\aise)


CGIE: L’intervento di Mantica accolto dalla protesta dei consiglieri, che abbandonano la sala 
Apre l’Assemblea plenaria la relazione di governo del sottosegretario con delega agli italiani nel mondo. 
L’intervento di Alfredo Mantica accolto dalla protesta dei consiglieri, che abbandonano la sala. Ribadita la necessità di ridefinire ruolo e funzioni di Comites e Cgie: “non raddoppiare nel Cgie un dibattito, privo di sbocco propositivo, già condotto in altre sedi”

ROMA – Un’eloquente manifestazione di protesta accoglie la relazione del governo effettuata dal sottosegretario al Mae con delega agli italiani nel mondo, Alfredo Mantica, stamani all’apertura dell’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero. La quasi totalità dei consiglieri, infatti, non appena Mantica prende la parola, si alza ed esce dalla Sala delle Conferenze internazionali della Farnesina in silenzio, lasciando il segretario generale Elio Carozza, il direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del Mae Carla Zuppetti e i parlamentari intervenuti quali unici uditori dell’intervento.  

Nella relazione Mantica, in sostanza, ribadisce la messa in discussione di ruolo e funzioni del Cgie, già espressa in più occasioni a partire dall’inizio del suo mandato istituzionale, resa in questo caso ancora più evidente dalla decisione del rinvio delle elezioni di Comites e Consiglio generale decretata dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, proprio alla vigilia di questa plenaria. Una messa in discussione “fatta da me in quanto rappresentante del governo – sottolinea il sottosegretario, che rileva come le manifestazioni di dissenso non modificheranno “ciò che il governo si propone da inizio legislatura, ossia la rivalutazione del sistema della rappresentanza degli italiani all’estero alla luce dell’elezione dei 18 parlamentari eletti all’estero”. “Non sono il cattivo della situazione – avverte Mantica, lasciando intendere che il percorso di riforma intrapreso andrebbe avanti comunque, con o senza di lui quale responsabile della delega per gli italiani nel mondo.  LEGGI

IL COMITES DI TORONTO RINNOVA LE PRESIDENZE DELLE COMMISSIONI TEMATICHE
TORONTO\ aise\ 26/04/2010 - Nella seduta del 23 aprile scorso, il Comites di Toronto alla presenza del Console Generale Gianni Bardini, del deputato Pd Gino Bucchino e di Giovanni Scarola, come osservatore, ha proceduto al rimpasto dei Presidenti delle Commissioni per "dare uno stimolo ai membri nel servire miglio la comunità italiana". 
Con l’approvazione della maggioranza dei membri presenti, i nuovi Presidenti eletti sono: Fulvio Florio (Assistenza), Antonio Porretta (Diritti Civili), Cristiano de Florentiis e Vittorio Coco (Informazione), Gino Ripandelli (Rapporti con le Regioni), Maria Bandiera (Scuola, Cultura e Formazione e Pari Opportunità), il presidente Gino Cucchi (Pubbliche Relazioni), Mario Marra (Rapporti Comunità Esterne). 

Da Rai Italia il film  TEXAS '46
Segnaliamo che mercoledi 28 aprile alle ore (20.15 eastern time-19.15 Central Time-17.15 pacific time)  RAI international trasmettera’ il film TEXAS ’46, con Luca Zingaretti e Roy Scheider, che rievoca le vicende storiche degli italiani fatti prigionieri di guerra(circa 50.000 in USA) dalle truppe alleate e confinati nel Texas. Le stesse vicende, e l’inaugurazione della Cappella restaurata, sono state al centro lo scorso anno in agosto della rievocazione in Hereford (TX) organizzata e guidata da Vincenzo Arcobelli, Coordinatore CTIM per il Nord America e presidente del Comites di Houston, vedi il nostro servizio 8 Agosto - Manifestazione Commemorativa a Hereford, Texas e dedica della Cappella Votiva e il documentario della RAI Documentario Focus
La scheda del film invece si trova a: http://www.international.rai.it/tv/film.php?id=448
Buona visione.

DOPO LE PAROLE DI MANTICA LA CONFERMA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: ELEZIONI DEI COMITES RINVIATE ENTRO IL 31 DICEMBRE 2012
ROMA\ aise\ 23/04/2010 - "Il Consiglio dei Ministri ha deciso di differire, in attesa del riordino della materia, al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale svolgere le elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero e del Consiglio generale degli italiani all’estero". È quanto si legge in una nota della Farnesina in cui si conferma quanto dichiarato dal sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica durante l’audizione di mercoledì scorso in Senato. 
I Comites – e di conseguenza il Cgie – come noto dovevano essere rinnovati l’anno scorso. Il termine era stato spostato alla fine di quest’anno, come inizialmente previsto dal Milleproroghe del dicembre 2008. Oggi viene confermato l’ennesimo rinvio che, come aveva detto Mantica, farà sì che i nuovi Comitati saranno eletti solo dopo la riforma degli istituti di rappresentanza, al momento all’esame del Senato. (aise) 

TAGLI AI CONTRIBUTI DELLA STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
In questo particolare momento di crisi economica, il Consiglio dei Ministri ha deciso di tagliare i contributi alla stampa in lingua italiana all’estero e subito gli addetti ai lavori o meglio gli interessati, direttamente e indirettamente, hanno pensato bene a sollevare una polemica ed a richiedere una revisione di questa decisione. 
Siamo tutti d’accordo che l’informazione sia un bene pubblico essenziale per la qualita` della democrazia e siamo anche d’accordo che alcuni giornali, ma non tutti, contribuiscono alla coesione sociale di una comunita`.
Tuttavia nel settore della stampa italiana all’estero circolano ancora troppe polemiche, sull’esistenza, sulla tiratura, sulla distribuzione e soprattutto sull’utilita` di certa stampa, che non viene letta da nessuno.
Negli ultimi dibattiti e` emerso che questo deve essere non solo il tempo dei risparmi e del tramonto dell’assistenzialismo cieco, ma anche il tempo delle regole, della trasparenza, dell’onesta` e dei controlli.
Basta quindi con i contributi a pioggia, ma ben vengano dei sostegni ridotti e limitati alla promozione di progetti editoriali di qualita`, capaci di raggiungere i nostri connazionali e sottoposti a reali accertamenti sulla diffusione.
Quindi non solo da parte della maggioranza degli italiani all’estero, soprattutto da quelli che contribuiscono alle entrate fiscali italiane, c’e` stata un’assoluta approvazione per la scelta governativa, ma da parte di tutti rimane l’auspicio che gli eventuali interventi pubblici per sostenere l’informazione italiana nel mondo vengano ridisegnati, riqualificati e sicuramente verificati.
Cesare Sassi, Presidente Comites Miami. 

Della Nebbia: Lettera aperta al Cgie
L'Italiano - Martedì 13 Aprile 2010 - Gentili colleghi, sin dal primo momento in cui ho iniziato ad interessarmi d’emigrazione (vivendola), ho sentito pronunciare più volte, da tutti, parole come, risorsa, fare sistema, macchia di leopardo e riforma. Non c’e’ riunione in cui questi “concetti” non siano citati.  Oggi vorrei concentrarmi sugli ultimi due: macchia di leopardo e riforma. Tutto ciò che riguarda la realtà degli italiani all’estero “funziona a macchia di leopardo”.  Esistono realtà bellissime dove il Comites, il CGIE, il Consolato, l’istituto di cultura, la camera di commercio ecc. lavorano benissimo, di comune accordo, raggiungendo successi non indifferenti. E poi, ci sono realtà disastrose in cui gli organismi e le istituzioni non solo non funzionano ma non fanno altro che litigare tra  loro e, con il loro atteggiamento danneggiano la comunità invece di aiutarla. La risoluzione proposta a questo problema, che va per la maggiore, e’ quello di cercare di riformare il sistema. Sono anni che ormai si parla di “RIFORMA”. Per giustificare questa soluzione si fa riferimento alle comunità in cui le cose non funzionano.  Perché invece, tanto per cambiare, non parliamo delle cose che vanno bene? Prendiamo ad esempio la realtà del Sud Africa (recentemente visitata dalla commissione anglofona). Secondo me, entro il limite della perfezione umana, le cose  vanno benissimo. Eppure, le leggi che governano il Sud Africa sono le stesse che si applicano in altre regioni del mondo. Se le leggi sono uguali per tutti, perché esiste questa situazione a macchia di leopardo? Anche tenendo conto delle diverse situazioni socio-economico-culturali l’unica grande, vera, variabile che riesco ad individuare tra le diverse comunita', sono gli uomini (o donne) che agiscono in loco o che rappresentano la realtà locale in Italia. E’ possibile che gli italiani residenti all’estero siano causa dei propri mali? Devo confessare che mi e' difficile immaginare orde d’emigranti il cui unico comune denominatore e' stato il masochismo. Eppure, in qualche modo si devono creare delle situazioni in cui, molto probabilmente, magari inconsapevolmente, i cittadini sono parte del problema. Lungi dal voler provare ad emulare l’eloquente collega Lombardi in una disquisizione sulla storia dell’emigrazione vorrei comunque porre in evidenze alcune mie personali osservazioni. La  “legge Tremaglia” con tutti i suoi corollari e derivati, ha cercato di creare un nuovo sistema, in cui in teoria: I Comites rappresentano e proteggono i connazionali in loco. Il CGIE raccoglie gli input di tutte le comunità a livello mondiale, le valuta e sintetizza arrivando a proposte concrete.  I 18 parlamentari eletti nelle circoscrizioni in cui viviamo dovrebbero portare avanti queste proposte e rappresentare i nostri interessi a Roma.  La creazione di questa struttura e’ secondo me innovativa, lungimirante e rivoluzionaria. Non solo restituisce la dignità costituzionale agli italiani residenti all’estero ma, cerca anche di organizzare quel'idea illuministica di “cittadino del mondo”. Concetto che, di fatto, con il progresso della “globalizzazione” sta diventando una realtà. Anche questa volta, come molte altre nel corso della storia, il pensiero italiano si e’ dimostrato all’avanguardia. Purtroppo però, come affermava Napoleone  “I piani sono tutti eccellenti; e’ la buona esecuzione che fa la differenza”. L’esecuzione, dobbiamo tristemente concludere, e’ stata un fallimento. I Comites, il CGIE ed i parlamentari hanno tutti una funzione ben definita ed una rilevanza costituzionale e, per quanto mi riguarda sociale, identica.  Affermazione questa basata sul concetto che un parlamentare, o consigliere che dir si voglia, e’ un uomo comune, ed ha una “superiorità” funzionale solo nell’esplicazione dei propri compiti legislativi. Questo però e’ un’atteggiamento molto anglosassone; quello che prevale invece nel mondo “latino”, secondo me, e’ la dottrina introdotta da Sant’Agostino secondo cui il potere, e chiunque lo rappresenti, ( indipendentemente da chi sia e come l’abbia conquistato) deve essere rispettato. Oggi siamo testimoni di continue diatribe tra le varie componenti di questa struttura. Litigi che, personalmente ritengo, possono essere tutti riportati al desiderio e ricerca, di potere e riconoscimento sociale del singolo individuo. Discussioni su quale tra Comites, CGIE, parlamentari e associazioni sia più importante e quale sia il vero rappresentante dei cittadini e’ tanto superflua quanto nociva, come quella che cerca di stabilire quale organo del corpo umano sia più utile.  Come in precedenza detto, ritengo che, la legge Tremaglia e’ rivoluzionaria.   Non penso d’esagerare quando affermo che, sia paragonabile al progresso che l’introduzione della carta dei diritti (della costituzione americana) ha portato nel percorso dell’umanità verso la creazione di una società più giusta, più equa e che pone il cittadino al centro del potere, invece dello stato. Quello che ha reso l’esperimento delle colonie americane un successo, sono stati  uomini come George Washington, che con la loro umiltà, abnegazione e senso di responsabilità hanno creato l’esempio da seguire (poteva diventare Re a vita ed invece, si e’ dimesso dopo due mandati da Presidente). Esempio di grande statura morale e’ stato dato più recentemente anche da Nelson Mandela. Dopo aver dato il suo contributo al cammino verso la società perfetta ha rifiutato il potere e si e’ dimesso da Presidente dopo un mandato (c’e’ chi sostiene che forse due mandati sarebbero stati meglio). Nessuno pretende che i membri di questo Consiglio, dei Comites o i nostri parlamentari siano della stessa statura morale di Washington or Mandela, ma per lo meno che abbiano una parvenza di dignità ed onestà mentale. Siamo ormai alla fine di questo mandato, e forse anche alla fine di quello che era il sogno “Tremaglia”. Abbiamo fallito nell’obbiettivo di far capire agli italiani in Italia il valore di queste istituzioni come risorsa umana e perché no, anche economica.  Ma, la speranza e’ l’ultima a morire. L’incontro del 30 Aprile con organismi europei dimostra che il lavoro svolto non e’ stato in vano, l’idea e’ stata lanciata e sarà portata avanti da loro. Fortunatamente, il cammino della società proseguirà con o senza il continuo apporto dell’Italia. Non volendo gettare la spugna troppo presto, mi domando:  Cosa possiamo fare in questo scorcio di legislatura?  Forse ammettere che quelle che sembravano piccole cose—come le lotte interne per una poltrona nel CdP,  il posto di presidente di Comites o il nome in lista per le elezioni parlamentari—in realtà hanno creato una situazione di costante abuso della dignità e dei diritti di chi siamo qui a rappresentare; Ed hanno protetto solo interessi personali e di partito. Magari dovremmo cercare di non trattare i giovani come un “sopramobile” da tenere lì e mostrare quando qualcuno viene a visitarci. Invece dobbiamo cercare di dar loro responsabilità e compiti, renderli partecipi nella fase decisionale delle politiche dei vari  organismi, e perché no, anche “educarli” e renderli pronti a prendere il nostro posto in un immediato futuro. Dopo aver assistito alla riunione dei Giovani, durante l’ultima plenaria, e dopo il tentativo (fallito) di farli partecipare alle pre-riunioni nelle varie Ambasciate, sono stato accusato di “tentare di corrompere i giovani”. Socrate fu accusato dello stesso crimine e condannato a morte tramite l’ingestione della cicuta. In sua difesa durante il processo Socrate si paragono ad un tafano che punzecchiando il cavallo lo spinge ad andare più forte, restare sveglio ed attento. Sfortunatamente io non ho lo stesso spessore culturale di Socrate e le mie osservazioni saranno più che altro paragonate al fastidio di una zanzara che non ci fa dormire nelle calde notti estive. Fortunatamente però nessuno può obbligarmi a bere la cicuta. Conscio di questa immunità vorrei far notare due cose:   1)La stragrande maggioranza dei connazionali emigrati (direi il 99%) si e’ integrata all’estero e vive  prevalentemente di guadagni tratti in loco. Vi e’ poi una piccolissima percentuale (1%) di “professionisti dell’emigrazione” che vivono, onestamente, fornendo servizi ai connazionali all’estero (agenzie di viaggio, patronati, scuole di lingua, import-export, rappresentati di partiti politici, agenzie di stampa ecc). Il cui principale introito, e ripeto onesto, deriva dai rapporti con l’Italia e gli italiani all’estero.   2)La maggioranza del CGIE (lasceremo alla segreteria il compito di darci una percentuale precisa) e’ composta da “professionisti dell’emigrazione”.
La composizione del CGIE non e’ di perse’ un qualcosa di negativo. Si potrebbe arrivare alla conclusione che chi lavora in emigrazione sia più competente per portare avanti certe istanze. Rimane, in ogni caso, una rappresentanza non rappresentativa della realta.  Ne vogliamo parlare?   Concludendo, penso che oltre a riformare le istituzioni, quello di cui ci sia reale  bisogno sia una riforma degli atteggiamenti e attitudini degli operatori del settore. Dovremmo cercare di agire rispettando quelli che sono i principi dettati dalla legge. Come il riconoscimento di decisioni prese in loco e il diritto all’autodeterminazione. Solo iniziando a rispettarci tra noi riusciremo a conquistare il rispetto degli altri e di conseguenza  a sopravvivere (come istituzioni) ed essere utili. Non possiamo piu' permettere che il diritto venga sostituito con il favore. Cosi' facendo perpetuiamo un sistema che da potere a chi lavora all'oscuro, nei corridoi. Che sono quelli che hanno come unico, vero, obbiettivo la tutela dei propri interessi, indipendentemente dal danno che le loro azioni causano alla massa. Mi congedo enunciato le parole di Francesco De Gregori:  "La storia siamo noi, nessuno si senta escluso...... siamo noi che abbiamo tutto da vincere o tuto da perdere.....la storia non ha nascondigli, non passa la mano"   ed a questo punto aggiungerei che : ho la storia la facciamo o lo diventeremo....
Grazie e buon lavoro
Valter della Nebbia, Cgie Usa

Lettere a Severgnini:
Taglio ai finanziamenti alla stampa italiana all'estero: ben fatto
Caro Beppe, leggo sempre con molto interesse gli articoli di G.A. Stella e ha particolarmente attratto la mia attenzione il pezzo sul taglio ai finanziamenti alla stampa italiana all’estero. Vivo a Chicago da oltre 5 anni, e viaggio spesso per lavoro nelle maggiori città del Midwest Usa, come Milwaukee o St. Louis, dove esistono delle folte comunità di discendenti di emigrati italiani. Forte della mia esperienza diretta, volevo rassicurare il buon Stella: non mi sembra che oggi i famosi giornalini delle comunità emigrate svolgano più quell’encomiabile ruolo che hanno svolto nella prime fasi della nostra emigrazione. Oggi c’è internet, i giovani italo-americani sono prima americani e poi italo. Nemmeno i vecchietti leggono più questi foglietti polverosi, e oramai teneramente patetici. Insomma, secondo me questo taglio dei fondi non creerà nessun danno concreto (se non alle tasche dei vari editori fai da te!). Anzi, insieme alla legge contro il fumo e a quella sull’obbligo delle cinture di sicurezza, questa mi sembra una delle poche cose buone fatte dal nostro attuale governo! Permettimi di concludere segnalando al bravo Stella un argomento correlato, dove forse varrebbe di più la pena di indagare per denunciare i continui sprechi di danaro pubblico: i COMITES, cioè i misteriosi Comitati degli italiani all’estero di tremagliana ispirazione. Qui a Chicagoc’è un Comites fantasma. Mi piacerebbe sapere quanti soldi del contribuente italiano riceve e cosa fa in concreto per giustificare tali finanziamenti. Ti assicuro che qui nessun italiano li ha mai visti, ma anche che nessuno ne sente realmente il bisogno! Giancarlo Sollato
NDE: Attendiamo la risposta di Severgnini e chiunque voglia commentare (scrivi a webmaster@comites.org),

Da Venezia a San Antonio in Texas la celebrazione del "Progetto Memoria"
Italia chiama Italia - Wed, 31 Mar 2010 - Il Comites di Houston con il CTIM ed in collaborazione dell'ANPP sez di Venezia organizzano il "Progetto Memoria".
La manifestazione  avra` luogo  presso la Chiesa di San Francesco di Paola a San Antonio, Texas, e comincera` con una Santa Messa alle 10:00 a.m.il 18 Aprile 2010  , in onore alle vittime del dovere, in concomitanza con l`evento organizzato dall'ANPP presso la Chiesa di San Luca Evangelista nella citta` di Venezia.
 Dopo la celebrazione ci sara` un ricevimento nell’ attiguo salone del CCIS dove si svolgera` la fase di premiazione del concorso di disegno sul tema “Il Mio Amico Poliziotto.”  I tre migliori disegni eseguiti da studenti participanti di 5a elementare saranno inoltrati per la fase finale del 30 di Aprile a Venezia.
I disegni potranno essere inviati entro il 15 Aprile al Cons.Ferruzzi 10106 Circle C Trail, Helotes ,Texas 78023. 
Una buona occasione per sensibilizzare i giovani affinche` comprendano che per i morti e i feriti talvolta non c`e` pieno risarcimento ma sola ricostruzione della memoria, e per questooccorre una coscienza civile che onori chi si e' sacrificato per la tutela della legalita` e dell`ordine pubblico. 
Vincenzo Arcobelli, Presidente Comites 
Circoscrizione Consolare di Houston

LO SCIOGLIMENTO DEL COMITES DI CHICAGO NELL'ODG DEL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CGIE
ROMA\ aise\ 25/03/2010 - Inizieranno domani, 26 marzo, nella Sala Nigra della Farnesina i lavori del Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero convocato dal Segretario Generale Elio Carozza. 
Questo l’ordine del giorno: Relazione di Governo; Ripartizioni contributi e finanziamenti 2010: Corsi di lingua e cultura italiana (cap. 3153); Assistenza diretta (cap.3121) e indiretta (cap.3105); Comites (cap. 3103); stampa italiana all’estero; Elezioni Comites e CGIE; Riforma legge Comites e CGIE; Circoscrizione Estero: voto e modalità; Rete Consolare e programma di ristrutturazione; Seguiti Conferenza Mondiale dei Giovani; Preparazione e contributo CGIE all’incontro con gli organismi omologhi del 30 aprile 2010; Preparazione Assemblea Plenaria, Commissioni Continentali e Tematiche; Rapporto attività 2009; Scioglimento Comites Lugano e Chicago: relazione dei Consiglieri d’area; Task force cittadinanza in Brasile; 150° anno dell’Unità d’Italia: iniziative all’estero; Varie ed eventuali.

PIERO TARANTELLI ELETTO COORDINATORE DELL'INTERCOMITES USA
Il presidente del Comites di Los Angeles assume le funzioni di Coordinatore dell'Intercomites per l'anno 2010/2011, al termine della riunione tenutasi a Miami il 13 marzo u.s. Alla riunione erano presenti i presidenti degli 11 Comites o loro delegati, il Console Generale d'Italia a Miami Marco Rocca, il Senatore Basilio Giordano ed il Deputato Amato Berardi.

SI APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL PRIMO NOTIZIARIO DEL 2010 DEL COMITES DI HOUSTON
HOUSTON\ aise\ 02/03/2010 - "L’importanza di lavorare assieme come "una squadra" tra rappresentanze diplomatiche, le rappresentanze degli italiani all'estero, gli istituti italiani di Cultura, l’Ice, l’Enit, le Camere di commercio, le scuole Italiane, le Associazioni Italiane e Italo-Americane, per utilizzare al meglio ed in maniera efficace i pochi mezzi e le risorse che si hanno a disposizione visto i tagli messi in atto dal Governo per contrastare la grave crisi economica mondiale, soprattutto per quel che concerne la promozione della lingua cultura italiana e del made in Italy". È questo uno dei concetti sottolineati ancora una volta da Vincenzo Arcobelli, presidente del Comites di Houston, nel suo messaggio di apertura al primo numero del 2010 della newsletter del Comites. Secondo Arcobelli è necessario creare "un’ideale sinergia con l’unità di intenti tra le parti interessate con una strategia unica ed un obiettivo "quello della grande causa" e cioè fare sistema Italia, dalla cultura alla lingua, dall'arte alla scienza , dalle eccellenze tecnologiche al commercio, dall'artigianato all'enogastronomia e al turismo"..  LEGGI

IL 6 MARZO A TORONTO LA FESTA DELLA DONNA ORGANIZZATA DAL COMITES
TORONTO\ aise\01/03/2010 - Anche quest’anno, il Comites di Toronto ha organizzato la celebrazione internazionale della Festa della Donna. Appuntamento sabato prossimo, 6 marzo, dalle 14:00 alle 16:00 presso la Dante Alighieri Accademy (60 Playfair Avenue, North York). Anche quest’anno verranno premiate delle donne distintesi in vari campi, come la cultura e l’imprenditorialità, che riceveranno un riconoscimento dalle mani dell’On. Laura Albanese, MPP. All’evento interverranno inoltre Antonia Chimenti Di Trani, Gianna Patriarca e Maria Cappa, che parleranno del successo delle donne italiane nel mondo. 
Ad allietare la serata la musica dei Siciliani e Siracusani nel Mondo eseguita da Carlo Muratori e dal suo gruppo. A fine serata verrà servito un rinfresco. 

RIFORMA COMITES e CGIE: PRIME INDICAZIONI ... e riflessioni
14 febbraio 2010 - Dall'amico on. Marco Zacchera apprendiamo che "...è stato presentato al Senato un testo coordinato - ancora in bozza - per la riforma dei Comites e del CGIE che raccoglie le indicazioni di numerose proposte di legge avanzate da senatori di diversi partiti. Il testo, una volta licenziato dalla Commissione Esteri, passerà in aula e di qui alla Camera. In allegato un breve sommario delle proposte di cambiamento che vi sono riassunte, sottolineando che si tratta solo - per ora - di una bozza di lavoro..." LEGGI

Dalla bozza deduciamo per i Comites qualche importante modifica della legge 23 ottobre 2003, n. 286, tuttora in vigore:

  1. Nelle americhe il numero minimo per formare un Comitato in una circoscrizione consolare passa da 3.000 a 15.000 cittadini.  Secondo i dati anagrafici dell'ambasciata ciò comporterebbe la chiusura di quasi metà dei Comites USA e cioe: Chicago (che contavamo in eccesso del minimo), Detroit, San Francisco, Houston e Washington, D.C. - Rimarebbero in rappresentanza dei cittadini in USA soltanto sei Comites, cinque dei quali operanti nella costa est e cioè: New York, Philadelphia, Miami, Newark e Boston.  Los Angeles rimarrebbe l'unico Comites per il resto degli USA. 
  2. Eccetto New York, l'organico dei rimanenti Comites USA si limiterebbe a nove componenti ciascuno, ameno tre di meno del presente.
  3. Il mandato rimane di cinque anni con una sola possibilità (invece di due) di essere rieletti.
  4. Cooptati stranieri di origine italiana vengono selezionati dagli ambasciatori e non dai comites stessi?
  5. Per ogni Comites la carica di presidente va automaticamente al capolista della lista vincente e nell’esecutivo due sono i vicepresidenti, uno a rappresentare la minoranza degli eletti. 
  6. Il presidente dell’Intercomites è membro del CGIE di diritto. Gli altri membi eletti del CGIE sono eletti dagli intercomites e non dai comites e associazioni?
Abbiamo posto punti interrogativi a certe deduzioni poiché derivate da una bozza non molto chiara e per le solite previsioni e emendamenti per Comites nominativi e non elettivi e ulteriori decreti ministeriali.  Nell’insieme è evidente a nostro parere un disegno a diminuire l’autorità dei comites a renderli più governabili dalle autorità diplomatiche.  Franco Giannotti

È in rete la ventiduesima edizione, quella di gennaio 2010, de IL COMITES INFORMA, con la relazione di fine anno per i lavori svolti dal comitato nel 2009.
Tra le varie attività descritte segnaliamo una che a nostro giudizio è molto importante e cioè quella dove consiglieri del Comites di Miami sono stati accusati per falso ideologico da parte di un editore causa il parere non favorevole al finanziamento del suo giornale, parere obbligatorio, richiesto dalla legge, espresso in buona fede dal Comites per la mancata distribuzione di tale giornale nel territorio.  I consiglieri si devono presentare a proprie spese davanti ad un Giudice e dimostrare la loro buona fede e la loro volontà nel salvaguardare l’appropriatezza e l’utilità dei contributi economici elargiti dallo Stato italiano all’Estero. Se questa è, infatti, la prassi che premia il volontariato uno dovrebbe pensarci bene prima di candidarsi al Comites.
Il bollettino continua e termina con altre notizie pertinenti al Comites di Miami. LEGGI

RIFORMA COMITES-CGIE/ PROROGATI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI: LA COMMISSIONE ESTERI ACCOGLIE LA PROPOSTA DEL SEN. MICHELONI (PD) 
ROMA\ aise\ 27/01/2010 - Ieri pomeriggio la Commissione Affari Esteri del Senato ha deciso di prorogare i termini per la presentazione degli emendamenti alla cosiddetta Bozza Tofani in materia di riforma di Comites e Cgie. 
Il senatore del Pd Claudio Micheloni, infatti, ha richiesto di posticipare il termine per la presentazione di emendamenti, già fissato per domani, 28 gennaio, a mercoledì 3 febbraio entro le 18. Proposta, come detto, accolta dalla Commissione. (aise) 

FRATTALLONE (COMITES BOSTON): PER GESTIRE L’IMMIGRAZIONE L’ITALIA SI CONFRONTI CON GLI ALTRI STATI MA SOPRATTUTTO IMPARI DAL NOSTRO PASSATO
BOSTON\ aise\ 25/01/2010 - Da Boston, dove risiede da anni, Michele Frattallone, tesoriere del Comites locale, riflette sul fenomeno migratorio e sulle politiche d’accoglienza attuate dal nostro Paese. Politiche fallimentari, a suo dire, visto che hanno provocato drammi come quello di Rosarno, solo l’ultimo e più eclatante caso che ha di nuovo mostrato la portata dell’immigrazione clandestina nel nostro Paese. "È chiaro – commenta Frattallone – che quanto l’Immigrazione quando è mal gestita, inevitabilmente si retrocede nella clandestinità. Anch’io sono stato un immigrato, ma regolare, con contratto di lavoro e garanzie per potere risiedere legalmente negli Stati Uniti. In Italia, invece, chiunque abbia governato dal 1960 in poi, non si è affatto curato della questione, così quando il nostro è divenuto un Paese di immigrazione, chi ci ha governato si è trovato del tutto impreparato".
Per Frattallone, invece, l’Italia, grazie al suo passato di terra di emigrazione, aveva tutti gli strumenti per informarsi e mutuare le politiche migratorie degli altri Paesi: "i vari Governi della Repubblica avrebbero dovuto prestare più attenzione così da risolvere anticipatamente le evoluzioni dell’immigrazione, concedendo l’ingresso secondo opportune quote da assegnare, in base a schede informative che riassumano il grado di formazione educativa di ogni cittadino di una determinata nazione interessato ad emigrare in Italia".  LEGGI

PER CONSULTARE EVENTI CONCERNENTI LE ELEZIONI COMITES DEL 2004
PER LA CIRCOSCRIZIONE CONSOLARE DI CHICAGO
E TUTTE LE LEGGI E REGOLAMENTI VIGENTI SELEZIONA "ELEZIONI"
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