CG
ALESSANDRO MOTTA CHIARISCE LA RAGIONE E L'ITER REGOLAMENTARE SEGUITO NEL
RECENTE SCIOGLIMENTO DEL COMITES DI CHICAGO "Ritengo
quindi che tale vicenda non si debba prestare ad interpretazioni “dietrologiche”
e spero che non sia ulteriormente strumentalizzata allo scopo di “tirare
acqua al proprio mulino” in altri dibattiti." L'Italiano, 29 dicembre 2010
Gentile
redazione de “L’Italiano”,
Mi e’ stata segnalata la discussione
sul vostro sito, riguardante il recentissimo scioglimento del Comites di
Chicago. Al riguardo, visto che il “topic” (pubblicato lo scorso 27 dicembre)
sembra suscitare varie reazioni, a volte fuori tema, in un auspicio di
trasparenza vorrei fornire qualche spiegazione.
Lo scioglimento del Comites di Chicago
si puo’ definire come un semplice “atto dovuto”. Questo comitato, infatti,
non era piu’ - da tempo - in grado di assicurare il suo regolare funzionamento
e presentava delle grandi lacune nella sua gestione amministrativa. In
tali condizioni, esso non poteva garantire l’espletamento dei suoi compiti
istituzionali (come noto a tutti gli "addetti ai lavori").
Pertanto, nel pieno rispetto della
legge, delle competenze e a garanzia degli elettori, e’ stata avviata dal
Consolato Generale in Chicago (nell’ottobre 2009) la procedura che prevede
– a vari stadi successivi – il coinvolgimento dell’Ambasciata d’Italia
in Washington, del Ministero degli Affari Esteri e del Consiglio Generale
degli Italiani all’Estero (CGIE).
Esperite tutte le fasi di tale procedura,
si e’ giunti (il 21 dicembre 2010) alla firma del decreto di scioglimento
del comitato da parte dell’On. Ministro degli Esteri, che non sarebbe potuta
intervenire se non fossero stati attentamente ed imparzialmente giudicati
tutti gli aspetti della questione.
Ritengo quindi che tale vicenda non
si debba prestare ad interpretazioni “dietrologiche” e spero che non sia
ulteriormente strumentalizzata allo scopo di “tirare acqua al proprio mulino”
in altri dibattiti.
Da parte nostra, rinnoviamo l’impegno
affinche’ la comunita’ italiana di Chicago possa serenamente voltare pagina
e tornare a darsi delle istituzioni di rappresentanza capaci di relazionarla
adeguatamente con l’Italia e di accompagnare al meglio il suo processo
di sviluppo sociale, economico e culturale negli Stati Uniti.
Auguri di buon anno
Alessandro Motta, Console Generale
d'Italia in Chicago
SCIOLTO
IL COMITES DI CHICAGO: GIOVANNI BUCOLO NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO ROMA\
aise\27/12/2010 - Con una breve nota il Consolato Generale d’Italia a Chicago
informa che, con decreto firmato dal Ministro degli Affari Esteri il 21
dicembre scorso, è stato disposto, con decorrenza immediata, lo
scioglimento del Comites di Chicago.
Nel decreto si cita il messaggio
del Consolato del 14 ottobre 2009 con cui "viene fatto stato dell’impossibilità
per il Comites di garantire il regolare espletamento delle sue funzioni
e con il quale ne viene proposto lo scioglimento" e si ricorda che sono
stati "esperiti i passi previsti dall’articolo 8 comma 4 della legge 286/2003,
ossia l’acquisizione del parere obbligatorio non vincolante del Comitato
di Presidenza del Cgie".
Il decreto si basa anche sulla "raccomandazione
approvata dalla Commissione Continentale per il Paese anglofoni del Cgie
il 12 giugno 2010 con la quale si chiedeva di esperire una "mediazione
tra i componenti del Cgie e il Console generale Motta, alla presenza del
Presidente del Comites Liberati e dell’Intercomites Tarantelli"".
Del 28 ottobre 2010 la "lettera dell’Ambasciatore
d’Italia a Washington con la quale si informa degli esiti negativi della
mediazione suddetta".
Quindi, "considerato che sussistono
le condizioni previste dalla legge per sciogliere il Comites di Chicago";
visto l’articolo 10 del regolamento di attuazione della legge sui Comites
che prevede "contestualmente allo scioglimento del Comites di cui all’articolo
8 comma 4 della legge, è nominato un Commissario straordinario che
resta in carica fino al giorno della prima seduta del nuovo Comites; visto
anche il messaggio del Consolato del 17 dicembre 2010 "con il quale viene
indicato quale commissario straordinario per il Comites di Chicago Giovanni
Bucolo", il decreto stabilisce lo "scioglimento immediato" del Comites
e la nomina di Bucolo come commissario straordinario "fino all’insediamento
del nuovo Comitato".
Vedi decreto
del 21 dicembre 2010
SI
APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL TERZO NOTIZIARIO DEL
2010 DEL COMITES DI HOUSTON - LEGGI Il presidente Arcoberlli elenca le
molteplici attivita volte dal suo Comites dando anche ampio risalto alla
Sesta Conferenza dei Ricercatori Italiani tenutasi a Houston. Segue il
messaggioo del nuovo Console Generale Fabrizio Nava che in questi primi
mesi del suo mandato ha gia visitato l'Arkansas, la Louisiana, l'Oklahoma
e il Texas ricevendo una calorosa accoglienza dalla comunita italiana della
circoscrizione. Spazio anche dedicato alla celebrazione del 4 novembre
- Festa delle Forze Armate.alla Base Militare di Sheppard a Wichita Falls
Texas. Vedi il filmato che segue:
E' in rete la 25.ma e ultima, purtroppo,
edizione del notiziario della circoscrizione di Miami che spiega appunto
la conclusione di questo eccellente Comites e le attivita` svolte recentemente.
Ringraziamo il presidente dott. Cesare Sassi ed i suoi collaboratori per
avere validamente contribuito a questo portale.
Vincenzo Arcobelli
e Marco Fedi, due esempi per gli italiani nel mondo Litaliano.it,
Mercoledì 15 Dicembre 2010 - Vincenzo Arcobelli, giovane comandante
pilota di un'importante compagnia aerea statunitense è l'esempio
vivente di un italiano all'estero impegnato in politica e nel sociale di
tipo ben diverso da chi passa il tempo ad alimentare catene di mail polemiche
su tutto e su tutti, denigratorie, inconcludenti.
Vive ad Huston che, in quanto a presenza
di italiani, non è certo fra i primi posti nel mondo. Eppure è
riuscito a fare diventare famoso ed esemplare il Comites di cui lui è
presidente.
Alla faccia degli eterni piagnoni
(“i soldi non ci bastano”) e degli inconcludenti (“non sappiamo cosa fare”),
Arcobelli si è subito rimboccato le maniche, ha cercato collaboratori
validi, ha reperito sponsor. Ed ha lanciato la Conferenza dei Ricercatori
Italiani nel Mondo, giunta ormai alla sua sesta edizione e diventata un
importantissimo appuntamento annuale patrocinato dal Senato della Repubblica,
dalla Camera dei Deputati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero della Salute, dal Ministero
della Gioventù e dall’Istituto Superiore della Sanità. La
Conferenza è diventata l'occasione per incrementare il networking,
per un scambio di idee e per proporre progetti ed ha lanciato l'idea della
Legge istitutiva dell’Anagrafe dei Ricercatori Italiani all’Estero, attualmente
all’esame del Parlamento.
Nel 2008 Arcobelli si è candidato
nella ripartizione America settentrionale e centrale per il Pdl e solo
per pochissimi voti non è diventato deputato. Il giorno dopo la
delusione era giò al lavoro per il Comites, per il Comitato Tricolore,
per la Confederazioni Siciliani Nordamerica, per attività culturali
e benefiche.
Ecco, se in ogni circoscrizione consolare
ci fosse un Vincenzo Arcobelli, gli italiani nel mondo avrebbero senza
dubbio meno problemi e più considerazione. LEGGI
Da
Napolitano e ministri italiani messaggi ad Arcobelli per la VI Conferenza
Ricercatori Italiani nel Mondo Italia
chiama Italia, 7 Dec 2010 - Il Presidente della repubblica Napolitano,
ma anche quelli di Camera e Senato, Fini e Schifani, i ministri Frattini,
Fazio, Meloni e Gelmini: tutti hanno inviato un messaggio di auguri per
il buon svolgimento della VI Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo
organizzata dal Comites di Houston presieduto da Vincenzo Arcobelli.
Dal Quirinale scrive l’ambasciatore
Stefano Stefanini che si fa portavoce del Capo dello Stato esprimendo "vivo
apprezzamento per l’iniziativa assunta anche quest’anno dal vostro Comites.
La realtà dei numerosi e qualificati ricercatori impegnati in importanti
università e centri di ricerca in vari Paesi del mondo, ed in particolare
negli Stati Uniti, merita la massima attenzione e sostegno ed è
importante che essi siano incoraggiati a mantenere vivi i rapporti di collaborazione
tra di loro e con l’Italia"... LEGGI
Nella riunione del 18 ottobre 2010
i sei membri del Comites di Miami, su mozione presentata dal presidente
Dott. Cesare Sassi ed assecondata dalla Dott.ssa Ilaria Belloni, hanno
deciso con voto all'unanimità di rassegnare irrevocabilmente le
proprie dimissioni. Le medesime avranno decorrenza dal 31/12/2010 al fine
di concludere le attivita' programmate fino alla fine del presente anno.
Le motivazioni delle dimissioni sono
le seguenti:
1) I membri del Comites considerano
esaurito il mandato quinquennale, ancorchè prorogato per legge da
oltre un anno e mezzo ed il loro impegno verso gli elettori.
2) La ridotta disponibilità
dei fondi ministeriali per la gestione del Comitato e la rigidità
nell’uso delle scarse risorse assegnate.
3) Lo status di pubblico ufficiale
attribuito ai membri del Comites nell’esercizio di alcune attività
istituzionali li espone a possibili procedimenti giudiziari.
4) L’impossibilità per il Comites
di sostenere le spese legali per la difesa in caso di procedimenti giudiziari
avviati contro il comitato.
Il Comites di Miami
SI
APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL SECONDO NOTIZIARIO DEL
2010 DEL COMITES DI HOUSTON - LEGGI HOUSTON\
aise\ 09/08/2010 - Nella sua ultima riunione, il Comites di Houston
ha discusso e programmato diverse attività che interesseranno gli
italiani all’estero nei prossimi mesi. A spiegare quanto emerso nel corso
dei lavori è, nelle pagine della newsletter del Comites, il presidente
Vincenzo Arcobelli.
"Tra le tematiche affrontate nel
corso della riunione – si legge – abbiamo affrontato quella inerente alle
proposte di riforma degli organismi di rappresentanza attualmente in discussione
presso la commissione esteri Camera del Senato, con l’approvazione da parte
di tutti i consiglieri presenti di continuare il mandato fino alle prossime
elezioni, già posticipate Governo Italiano entro il 2012".
"Si è deciso, inoltre", annuncia
Arcobelli, "di organizzare dei seminari informativi, possibilmente presso
le sedi delle Associazioni ltalo-Americane, al fine diffondere tutte quelle
procedure utili riguardanti la richiesta della cittadinanza, il rinnovo
passaporti, le registrazioni all’Aire, gli atti notarili, l’assistenza
sanitaria, le pensioni, le equipollenze dei titoli di studio e altre ancora".
Il presidente Arcobelli nella newsletter
ricorda anche che, grazie all’intervento del Comites e tramite la Csna,
a giugno è stato avviato il percorso per un accordo di collaborazione
tra l’Ersu di Palermo e alcune Università, tra le quali la Rice
di Houston, per interscambi culturali, didattici, tra studenti, docenti
con possibili assegnazioni di studio per gli studenti di origine italiana.
"Ad un giovane studente residente nella nostra circoscrizione, tramite
le nostre informative", aggiunge il presidente del Comites, "è stata
assegnata una borsa di studio da parte del ministero degli Esteri".
Nella newsletter del Comites si legge
poi che "nei prossimi mesi autunnali si svolgeranno diversi eventi sia
a livello nazionale, con la tradizionale festa del Columbus Day, che a
livello locale. Entro la fine dell'anno", fa quindi presente Arcobelli,
"è prevista la conferenza dei ricercatori, la cui data e luogo sono
ancora da stabilire".
Il presidente del Comites, infine,
rende noto alla comunità italiana di Houston che, il 15 luglio scorso,
Fabrizio Nava ha assunto la responsabilità del Consolato Generale
di Houston. "A nome della comunità che rappresentiamo", conclude
Arcobelli, "desidero rivolgergli il più caloroso benvenuto, auspicandogli
una buona permanenza, un buon lavoro, assicurando la nostra più
fattiva collaborazione".
IL
CORDOGLIO DEL COMITES DI WASHINGTON PER LA MORTE DEL CONSIGLIERE MADGA
FERRETTI WASHINGTON\ aise\ 11/05/2010 - "La
sua disponibilità ed energia, la sua esperienza, il suo sorriso
ed amicizia mancherà al Comites e a tutti coloro a cui è
stata vicina". Così il Comites di Washington esprime il proprio
cordoglio per la scomparsa del consigliere Magda Ferretti, venuta a mancare
il 6 maggio scorso dopo una lunga malattia. Inviando alla famiglia "le
più sentite condoglianze", il presidente del Melo Cicala a nome
di tutto il Comites ricorda come Magda Ferretti nella sua vita sia stata
"rispettatissima negli ambienti accademici della capitale e della comunità
italiana".
Il "memorial service" si terrà
giovedì prossimo alla Pumphrey Bethesda-Chevy Chase Funeral home
(7557 Wisconsin Avenue) alle ore 13, mentre la messa di resurrezione è
programmata per venerdì 14, alle ore 11, alla St. Bartholomew Catholic
Church (6900 River Road, Bethesda Md).
Laureata in Chimica all'Univesità
di Roma, la professoressa Ferretti, abilitata all'insegnamento nello Stato
del Maryland, intraprende una nuova carriera alla George Washington University,
creando ben 12 nuovi corsi in una facoltà d'italiano quasi inesistente,
coronandosi con l'offerta di un "minor" ed un "major" in italiano. Pensionandosi
per motivi di salute, l'università le conferisce il titolo di "Professor
Emeritus".
Membro del Comitato Esecutivo per
Promuovere l'insegnamento dell'italiano nelle scuole americane sin dalla
sua fondazione, ha fatto anche parte del Consiglio Direttivo della Società
Culturale Italiana, membro delle Donne Italiane che Vivono all'Estero (Dive),
e dal 1997 al 2007 è stata direttrice del programma di italiano
della George Washington University.
Per la sue continue attività
per la promozione della lingua e della cultura, per il suo lavoro compiuto,
nel giugno 2006, in una cerimonia presenziata dall'ambasciatore Castellaneta
presso l'ambasciata di Washington, la Repubblica Italiana le conferisce
il titolo di Commendatore O.S.S.I. (aise)
Cgie
all'attacco anticipa le Commissioni continentali L'Italiano,
Lunedì 10 Maggio 2010 - Si chiudono numerose sedi consolari. Attraverso
il taglio dei finanziamenti si impedisce lo svolgimento dei corsi di lingua
e cultura italiana. Non si tutelano i cittadini disagiati, in particolare
in America Latina.
Si dimezzano i fondi destinati alla
stampa italiana all'estero. Si rinvia per la seconda volta, con un decreto,
l'elezione dei COMITES e del CGIE, spostando complessivamente di tre anni
la scadenza elettorale naturale.
Tutto il sistema di rappresentanza
degli italiani che vivono e lavorano nel mondo è messo in discussione.
La libertà di informazione viene limitata. L'assistenza ai connazionali
bisognosi e alle imprese italiane è destinata a peggiorare. La cultura
del nostro Paese è minacciata. LEGGI
PER
IL RINNOVO DEI COMITES E CONTRO IL CGIE: CICALA (COMITES WASHINGTON) LANCIA
UNA NUOVA PETIZIONE WASHINGTON\ aise\ 07/05/2010
- Al grido "Tutti in piazza", Melo Cicala, presidente del Comites di Washington,
chiama a raccolta i connazionali che, come lui, vogliono rinnovare i Comites
con elezioni entro il 2010 ed eliminare il Cgie. questi, infatti, sono
i punti salienti di una petizione che Cicala lancia per dare "sostegno
ai numerosi che hanno bisogno del nostro sostegno per fare sentire la loro,
la nostra, voce in Parlamento".
Obiettivo, spiega, è raccogliere
"firme da indirizzare al Capo dello Stato ed altre competenti autorità
il giorno della Festa della Repubblica, consegnandole alle autorità
consolari di competenza".
La petizione, che si attribuisce
ad un "Comitato ad hoc contro il rinvio del rinnovo dei Comites", è
rivolta al Presidente Napolitano, al Presidente del Consiglio Belrusconi
e al sottosegretario Mantica: "I sottoscritti, chiedono la Vostra immediata
attenzione alle nostre richieste: "sì" alla riforma ed al rinnovo
immediato dei Comites, rappresentanti di base, con al suo interno un Comitato
(ex Cgie) per raccordo con i parlamentari, rappresentanti a livello nazionale.
"No" all’inserimento di "nominati"
ad organismi democraticamente eletti, a qualsiasi livello, e "no" al Cgie,
"no" al rinvio oltre il 31 dic 2010". (aise)
IN
UN DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITÀ LA RISPOSTA DEL CONSIGLIO GENERALE
AL RINVIO DELL’ELEZIONE DEI COMITES ROMA\ aise\ 28/04/2010 - Continuare
a dare priorità all'esigenza di monitorare costantemente i risultati
degli interventi pubblici rivolti alle comunità italiane all’estero
e aprire un confronto con i protagonisti della nuova mobilità internazionale
dell'Italia, per esaltare in tutte le diverse espressioni della presenza
italiana nel mondo: sono solo alcune delle finalità del documento
che l’Assemblea Plenaria del Cgie, riunita oggi pomeriggio alla Farnesina,
invierà ai presidenti di Camera e Senato, al governo, e ai presidenti
dei gruppi parlamentari. Il documento nasce dall’esigenza dello stesso
Cgie di dare una risposta al recente decreto del Consiglio dei Ministri
che rinvia il rinnovo dei Comites, e dunque dello stesso Cgie, entro il
2012. Dopo un breve dibattito che ne ha modificato solo parzialmente il
testo, il documento, che riportiamo a seguire in versione integrale, è
stato votato all’unanimità da tutti i consiglieri del Cgie presenti.
"Il Consiglio Generale degli Italiani
all'Estero, affrontata con disagio e preoccupazione la situazione che si
è determinata a seguito della decisione del Governo di rinviare
per decreto le elezioni di rinnovo di Comites e Cgie di altri due anni;
respinge con fermezza la politica dei fatti
compiuti, nella quale rientrano il secondo rinvio elettorale consecutivo
che sposta complessivamente di 3 anni la scadenza elettorale naturale,
e il taglio dei fondi destinati alla stampa italiana all'estero;
chiede al Ministro degli Esteri di assicurare,
compatibilmente con i suoi alti impegni, una presenza effettiva e un dialogo
più continuo con il Cgie, come la legge richiede; di vigilare affinché
tra i rappresentanti diplomatici non si attenui ma anzi si rafforzi il
coinvolgimento dei rappresentanti dei Comites e del Cgie nelle iniziative
locali; di considerare la possibilità di riaprire un dialogo costruttivo
con il CGIE disponendo una più'opportuna attribuzione delle deleghe
di governo;
fa appello al Governo, ai presidenti della Camera
e del Senato, ai Presidenti dei gruppi Parlamentari, in particolare agli
eletti della Circoscrizione Estero, di adoperarsi per riconsiderare l'ipotesi
del rinvio elettorale in sede di conversione del decreto legge;
si impegna ad anticipare le Commissioni Continentali
e di coinvolgere nei loro lavori i rappresentanti dei COMITES di ciascun
Paese, gli esponenti dell'associazione e i giovani affinché sia
raccolta e fatta sentire la voce delle nostre comunità e sia contrastata
concretamente la deriva di sfiducia e lo spirito di rinuncia che si stanno
diffondendo a seguito dei colpi che si stanno assestando alle politiche
migratorie e agli istituti di rappresentanza;
decide di continuare a dare priorità
all'esigenza di monitorare costantemente i risultati degli interventi pubblici
rivolti alle nostre comunità, con particolare impegno a promuovere
forme di innovazione reali e non penalizzanti; al proseguimento e al rafforzamento
del dialogo con i giovani; all'apertura di una prima esperienza di confronto
con i protagonisti della nuova mobilità internazionale dell'Italia
affinché si saldino e si esaltino tutte le diverse espressioni della
presenza italiana nel mondo". (tom.samp.\aise)
CGIE:
L’intervento di Mantica accolto dalla protesta dei consiglieri, che abbandonano
la sala Apre l’Assemblea plenaria la relazione
di governo del sottosegretario con delega agli italiani nel mondo.
L’intervento di Alfredo Mantica accolto
dalla protesta dei consiglieri, che abbandonano la sala. Ribadita la necessità
di ridefinire ruolo e funzioni di Comites e Cgie: “non raddoppiare nel
Cgie un dibattito, privo di sbocco propositivo, già condotto in
altre sedi”
ROMA – Un’eloquente manifestazione
di protesta accoglie la relazione del governo effettuata dal sottosegretario
al Mae con delega agli italiani nel mondo, Alfredo Mantica, stamani all’apertura
dell’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero.
La quasi totalità dei consiglieri, infatti, non appena Mantica prende
la parola, si alza ed esce dalla Sala delle Conferenze internazionali della
Farnesina in silenzio, lasciando il segretario generale Elio Carozza, il
direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie
del Mae Carla Zuppetti e i parlamentari intervenuti quali unici uditori
dell’intervento.
Nella relazione Mantica, in sostanza,
ribadisce la messa in discussione di ruolo e funzioni del Cgie, già
espressa in più occasioni a partire dall’inizio del suo mandato
istituzionale, resa in questo caso ancora più evidente dalla decisione
del rinvio delle elezioni di Comites e Consiglio generale decretata dal
Consiglio dei ministri venerdì scorso, proprio alla vigilia di questa
plenaria. Una messa in discussione “fatta da me in quanto rappresentante
del governo – sottolinea il sottosegretario, che rileva come le manifestazioni
di dissenso non modificheranno “ciò che il governo si propone da
inizio legislatura, ossia la rivalutazione del sistema della rappresentanza
degli italiani all’estero alla luce dell’elezione dei 18 parlamentari eletti
all’estero”. “Non sono il cattivo della situazione – avverte Mantica, lasciando
intendere che il percorso di riforma intrapreso andrebbe avanti comunque,
con o senza di lui quale responsabile della delega per gli italiani nel
mondo. LEGGI
IL
COMITES DI TORONTO RINNOVA LE PRESIDENZE DELLE COMMISSIONI TEMATICHE TORONTO\ aise\ 26/04/2010 - Nella
seduta del 23 aprile scorso, il Comites di Toronto alla presenza del Console
Generale Gianni Bardini, del deputato Pd Gino Bucchino e di Giovanni Scarola,
come osservatore, ha proceduto al rimpasto dei Presidenti delle Commissioni
per "dare uno stimolo ai membri nel servire miglio la comunità italiana".
Con l’approvazione della maggioranza
dei membri presenti, i nuovi Presidenti eletti sono: Fulvio Florio (Assistenza),
Antonio Porretta (Diritti Civili), Cristiano de Florentiis e Vittorio Coco
(Informazione), Gino Ripandelli (Rapporti con le Regioni), Maria Bandiera
(Scuola, Cultura e Formazione e Pari Opportunità), il presidente
Gino Cucchi (Pubbliche Relazioni), Mario Marra (Rapporti Comunità
Esterne).
Da
Rai Italia il film TEXAS '46 Segnaliamo che mercoledi 28 aprile
alle ore (20.15 eastern time-19.15 Central Time-17.15 pacific time)
RAI international trasmettera’ il film TEXAS ’46, con Luca Zingaretti
e Roy Scheider, che rievoca le vicende storiche degli italiani fatti
prigionieri di guerra(circa 50.000 in USA) dalle truppe alleate e confinati
nel Texas. Le stesse vicende, e l’inaugurazione della Cappella restaurata,
sono state al centro lo scorso anno in agosto della rievocazione in Hereford
(TX) organizzata e guidata da Vincenzo Arcobelli, Coordinatore CTIM
per il Nord America e presidente del Comites di Houston, vedi il nostro
servizio
8 Agosto - Manifestazione Commemorativa
a Hereford, Texas e dedica della Cappella Votivae il documentario
della RAI Documentario
Focus. La scheda del film invece si trova
a: http://www.international.rai.it/tv/film.php?id=448 Buona visione.
DOPO
LE PAROLE DI MANTICA LA CONFERMA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: ELEZIONI DEI
COMITES RINVIATE ENTRO IL 31 DICEMBRE 2012 ROMA\ aise\ 23/04/2010 - "Il Consiglio
dei Ministri ha deciso di differire, in attesa del riordino della materia,
al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale svolgere le elezioni per
il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero e del Consiglio generale
degli italiani all’estero". È quanto si legge in una nota della
Farnesina in cui si conferma quanto dichiarato dal sottosegretario agli
esteri Alfredo Mantica durante l’audizione di mercoledì scorso in
Senato.
I Comites – e di conseguenza il Cgie
– come noto dovevano essere rinnovati l’anno scorso. Il termine era stato
spostato alla fine di quest’anno, come inizialmente previsto dal Milleproroghe
del dicembre 2008. Oggi viene confermato l’ennesimo rinvio che, come aveva
detto Mantica, farà sì che i nuovi Comitati saranno eletti
solo dopo la riforma degli istituti di rappresentanza, al momento all’esame
del Senato. (aise)
TAGLI
AI CONTRIBUTI DELLA STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO In questo particolare momento di
crisi economica, il Consiglio dei Ministri ha deciso di tagliare i contributi
alla stampa in lingua italiana all’estero e subito gli addetti ai lavori
o meglio gli interessati, direttamente e indirettamente, hanno pensato
bene a sollevare una polemica ed a richiedere una revisione di questa decisione.
Siamo tutti d’accordo che l’informazione
sia un bene pubblico essenziale per la qualita` della democrazia e siamo
anche d’accordo che alcuni giornali, ma non tutti, contribuiscono alla
coesione sociale di una comunita`.
Tuttavia nel settore della stampa
italiana all’estero circolano ancora troppe polemiche, sull’esistenza,
sulla tiratura, sulla distribuzione e soprattutto sull’utilita` di certa
stampa, che non viene letta da nessuno.
Negli ultimi dibattiti e` emerso
che questo deve essere non solo il tempo dei risparmi e del tramonto dell’assistenzialismo
cieco, ma anche il tempo delle regole, della trasparenza, dell’onesta`
e dei controlli.
Basta quindi con i contributi a pioggia,
ma ben vengano dei sostegni ridotti e limitati alla promozione di progetti
editoriali di qualita`, capaci di raggiungere i nostri connazionali e sottoposti
a reali accertamenti sulla diffusione.
Quindi non solo da parte della maggioranza
degli italiani all’estero, soprattutto da quelli che contribuiscono alle
entrate fiscali italiane, c’e` stata un’assoluta approvazione per la scelta
governativa, ma da parte di tutti rimane l’auspicio che gli eventuali interventi
pubblici per sostenere l’informazione italiana nel mondo vengano ridisegnati,
riqualificati e sicuramente verificati.
Cesare Sassi, Presidente Comites
Miami.
Della
Nebbia: Lettera aperta al Cgie L'Italiano
- Martedì 13 Aprile 2010 - Gentili colleghi, sin dal primo momento
in cui ho iniziato ad interessarmi d’emigrazione (vivendola), ho sentito
pronunciare più volte, da tutti, parole come, risorsa, fare sistema,
macchia di leopardo e riforma. Non c’e’ riunione in cui questi “concetti”
non siano citati. Oggi vorrei concentrarmi sugli ultimi due: macchia
di leopardo e riforma. Tutto ciò che riguarda la realtà degli
italiani all’estero “funziona a macchia di leopardo”. Esistono realtà
bellissime dove il Comites, il CGIE, il Consolato, l’istituto di cultura,
la camera di commercio ecc. lavorano benissimo, di comune accordo, raggiungendo
successi non indifferenti. E poi, ci sono realtà disastrose in cui
gli organismi e le istituzioni non solo non funzionano ma non fanno altro
che litigare tra loro e, con il loro atteggiamento danneggiano la
comunità invece di aiutarla. La risoluzione proposta a questo problema,
che va per la maggiore, e’ quello di cercare di riformare il sistema. Sono
anni che ormai si parla di “RIFORMA”. Per giustificare questa soluzione
si fa riferimento alle comunità in cui le cose non funzionano.
Perché invece, tanto per cambiare, non parliamo delle cose che vanno
bene? Prendiamo ad esempio la realtà del Sud Africa (recentemente
visitata dalla commissione anglofona). Secondo me, entro il limite della
perfezione umana, le cose vanno benissimo. Eppure, le leggi che governano
il Sud Africa sono le stesse che si applicano in altre regioni del mondo.
Se le leggi sono uguali per tutti, perché esiste questa situazione
a macchia di leopardo? Anche tenendo conto delle diverse situazioni socio-economico-culturali
l’unica grande, vera, variabile che riesco ad individuare tra le diverse
comunita', sono gli uomini (o donne) che agiscono in loco o che rappresentano
la realtà locale in Italia. E’ possibile che gli italiani residenti
all’estero siano causa dei propri mali? Devo confessare che mi e' difficile
immaginare orde d’emigranti il cui unico comune denominatore e' stato il
masochismo. Eppure, in qualche modo si devono creare delle situazioni in
cui, molto probabilmente, magari inconsapevolmente, i cittadini sono parte
del problema. Lungi dal voler provare ad emulare l’eloquente collega Lombardi
in una disquisizione sulla storia dell’emigrazione vorrei comunque porre
in evidenze alcune mie personali osservazioni. La “legge Tremaglia”
con tutti i suoi corollari e derivati, ha cercato di creare un nuovo sistema,
in cui in teoria: I Comites rappresentano e proteggono i connazionali in
loco. Il CGIE raccoglie gli input di tutte le comunità a livello
mondiale, le valuta e sintetizza arrivando a proposte concrete. I
18 parlamentari eletti nelle circoscrizioni in cui viviamo dovrebbero portare
avanti queste proposte e rappresentare i nostri interessi a Roma.
La creazione di questa struttura e’ secondo me innovativa, lungimirante
e rivoluzionaria. Non solo restituisce la dignità costituzionale
agli italiani residenti all’estero ma, cerca anche di organizzare quel'idea
illuministica di “cittadino del mondo”. Concetto che, di fatto, con il
progresso della “globalizzazione” sta diventando una realtà. Anche
questa volta, come molte altre nel corso della storia, il pensiero italiano
si e’ dimostrato all’avanguardia. Purtroppo però, come affermava
Napoleone “I piani sono tutti eccellenti; e’ la buona esecuzione
che fa la differenza”. L’esecuzione, dobbiamo tristemente concludere, e’
stata un fallimento. I Comites, il CGIE ed i parlamentari hanno tutti una
funzione ben definita ed una rilevanza costituzionale e, per quanto mi
riguarda sociale, identica. Affermazione questa basata sul concetto
che un parlamentare, o consigliere che dir si voglia, e’ un uomo comune,
ed ha una “superiorità” funzionale solo nell’esplicazione dei propri
compiti legislativi. Questo però e’ un’atteggiamento molto anglosassone;
quello che prevale invece nel mondo “latino”, secondo me, e’ la dottrina
introdotta
da Sant’Agostino secondo cui il potere, e chiunque lo rappresenti, ( indipendentemente
da chi sia e come l’abbia conquistato) deve essere rispettato. Oggi siamo
testimoni di continue diatribe tra le varie componenti di questa struttura.
Litigi che, personalmente ritengo, possono essere tutti riportati al desiderio
e ricerca, di potere e riconoscimento sociale del singolo individuo. Discussioni
su quale tra Comites, CGIE, parlamentari e associazioni sia più
importante e quale sia il vero rappresentante dei cittadini e’ tanto superflua
quanto nociva, come quella che cerca di stabilire quale organo del corpo
umano sia più utile. Come in precedenza detto, ritengo che,
la legge Tremaglia e’ rivoluzionaria. Non penso d’esagerare
quando affermo che, sia paragonabile al progresso che l’introduzione della
carta dei diritti (della costituzione americana) ha portato nel percorso
dell’umanità verso la creazione di una società più
giusta, più equa e che pone il cittadino al centro del potere, invece
dello stato. Quello che ha reso l’esperimento delle colonie americane un
successo, sono stati uomini come George Washington, che con la loro
umiltà, abnegazione e senso di responsabilità hanno creato
l’esempio da seguire (poteva diventare Re a vita ed invece, si e’ dimesso
dopo due mandati da Presidente). Esempio di grande statura morale e’ stato
dato più recentemente anche da Nelson Mandela. Dopo aver dato il
suo contributo al cammino verso la società perfetta ha rifiutato
il potere e si e’ dimesso da Presidente dopo un mandato (c’e’ chi sostiene
che forse due mandati sarebbero stati meglio). Nessuno pretende che i membri
di questo Consiglio, dei Comites o i nostri parlamentari siano della stessa
statura morale di Washington or Mandela, ma per lo meno che abbiano una
parvenza di dignità ed onestà mentale. Siamo ormai alla fine
di questo mandato, e forse anche alla fine di quello che era il sogno “Tremaglia”.
Abbiamo fallito nell’obbiettivo di far capire agli italiani in Italia il
valore di queste istituzioni come risorsa umana e perché no, anche
economica. Ma, la speranza e’ l’ultima a morire. L’incontro del 30
Aprile con organismi europei dimostra che il lavoro svolto non e’ stato
in vano, l’idea e’ stata lanciata e sarà portata avanti da loro.
Fortunatamente, il cammino della società proseguirà con o
senza il continuo apporto dell’Italia. Non volendo gettare la spugna troppo
presto, mi domando: Cosa possiamo fare in questo scorcio di legislatura?
Forse ammettere che quelle che sembravano piccole cose—come le lotte interne
per una poltrona nel CdP, il posto di presidente di Comites o il
nome in lista per le elezioni parlamentari—in realtà hanno creato
una situazione di costante abuso della dignità e dei diritti di
chi siamo qui a rappresentare; Ed hanno protetto solo interessi personali
e di partito. Magari dovremmo cercare di non trattare i giovani come un
“sopramobile” da tenere lì e mostrare quando qualcuno viene a visitarci.
Invece dobbiamo cercare di dar loro responsabilità e compiti, renderli
partecipi nella fase decisionale delle politiche dei vari organismi,
e perché no, anche “educarli” e renderli pronti a prendere il nostro
posto in un immediato futuro. Dopo aver assistito alla riunione dei Giovani,
durante l’ultima plenaria, e dopo il tentativo (fallito) di farli partecipare
alle pre-riunioni nelle varie Ambasciate, sono stato accusato di “tentare
di corrompere i giovani”. Socrate fu accusato dello stesso crimine e condannato
a morte tramite l’ingestione della cicuta. In sua difesa durante il processo
Socrate si paragono ad un tafano che punzecchiando il cavallo lo spinge
ad andare più forte, restare sveglio ed attento. Sfortunatamente
io non ho lo stesso spessore culturale di Socrate e le mie osservazioni
saranno più che altro paragonate al fastidio di una zanzara che
non ci fa dormire nelle calde notti estive. Fortunatamente però
nessuno può obbligarmi a bere la cicuta. Conscio di questa immunità
vorrei far notare due cose: 1)La stragrande maggioranza dei
connazionali emigrati (direi il 99%) si e’ integrata all’estero e vive
prevalentemente di guadagni tratti in loco. Vi e’ poi una piccolissima
percentuale (1%) di “professionisti dell’emigrazione” che vivono, onestamente,
fornendo servizi ai connazionali all’estero (agenzie di viaggio, patronati,
scuole di lingua, import-export, rappresentati di partiti politici, agenzie
di stampa ecc). Il cui principale introito, e ripeto onesto, deriva dai
rapporti con l’Italia e gli italiani all’estero. 2)La maggioranza
del CGIE (lasceremo alla segreteria il compito di darci una percentuale
precisa) e’ composta da “professionisti dell’emigrazione”.
La composizione del CGIE non e’ di
perse’ un qualcosa di negativo. Si potrebbe arrivare alla conclusione che
chi lavora in emigrazione sia più competente per portare avanti
certe istanze. Rimane, in ogni caso, una rappresentanza non rappresentativa
della realta. Ne vogliamo parlare? Concludendo, penso
che oltre a riformare le istituzioni, quello di cui ci sia reale
bisogno sia una riforma degli atteggiamenti e attitudini degli operatori
del settore. Dovremmo cercare di agire rispettando quelli che sono i principi
dettati dalla legge. Come il riconoscimento di decisioni prese in loco
e il diritto all’autodeterminazione. Solo iniziando a rispettarci tra noi
riusciremo a conquistare il rispetto degli altri e di conseguenza
a sopravvivere (come istituzioni) ed essere utili. Non possiamo piu' permettere
che il diritto venga sostituito con il favore. Cosi' facendo perpetuiamo
un sistema che da potere a chi lavora all'oscuro, nei corridoi. Che sono
quelli che hanno come unico, vero, obbiettivo la tutela dei propri interessi,
indipendentemente dal danno che le loro azioni causano alla massa. Mi congedo
enunciato le parole di Francesco De Gregori: "La storia siamo noi,
nessuno si senta escluso...... siamo noi che abbiamo tutto da vincere o
tuto da perdere.....la storia non ha nascondigli, non passa la mano"
ed a questo punto aggiungerei che : ho la storia la facciamo o lo diventeremo....
Grazie e buon lavoro
Valter della Nebbia, Cgie Usa
Lettere a Severgnini: Taglio
ai finanziamenti alla stampa italiana all'estero: ben fatto Caro Beppe, leggo sempre con molto
interesse gli articoli di G.A. Stella e ha particolarmente attratto la
mia attenzione il pezzo sul taglio ai finanziamenti alla stampa italiana
all’estero. Vivo a Chicago da oltre 5 anni, e viaggio spesso per lavoro
nelle maggiori città del Midwest Usa, come Milwaukee o St.
Louis, dove esistono delle folte comunità di discendenti di
emigrati italiani. Forte della mia esperienza diretta, volevo rassicurare
il buon Stella: non mi sembra che oggi i famosi giornalini delle comunità
emigrate svolgano più quell’encomiabile ruolo che hanno svolto nella
prime fasi della nostra emigrazione. Oggi c’è internet, i giovani
italo-americani sono prima americani e poi italo. Nemmeno i vecchietti
leggono più questi foglietti polverosi, e oramai teneramente patetici.
Insomma, secondo me questo taglio dei fondi non creerà nessun danno
concreto (se non alle tasche dei vari editori fai da te!). Anzi, insieme
alla legge contro il fumo e a quella sull’obbligo delle cinture di sicurezza,
questa mi sembra una delle poche cose buone fatte dal nostro attuale governo!
Permettimi di concludere segnalando al bravo Stella un argomento correlato,
dove forse varrebbe di più la pena di indagare per denunciare i
continui sprechi di danaro pubblico: i COMITES, cioè i misteriosi
Comitati degli italiani all’estero di tremagliana ispirazione. Qui a Chicagoc’è
un Comites fantasma. Mi piacerebbe sapere quanti soldi del contribuente
italiano riceve e cosa fa in concreto per giustificare tali finanziamenti.
Ti assicuro che qui nessun italiano li ha mai visti, ma anche che nessuno
ne sente realmente il bisogno! Giancarlo Sollato
NDE: Attendiamo la risposta di
Severgnini e chiunque voglia commentare (scrivi a webmaster@comites.org),
Da
Venezia a San Antonio in Texas la celebrazione del "Progetto Memoria" Italia
chiama Italia - Wed, 31 Mar 2010 - Il Comites di
Houston con il CTIM ed in collaborazione dell'ANPP sez di Venezia organizzano
il "Progetto Memoria".
La manifestazione avra` luogo
presso la Chiesa di San Francesco di Paola a San Antonio, Texas, e comincera`
con una Santa Messa alle 10:00 a.m.il 18 Aprile 2010 , in onore alle
vittime del dovere, in concomitanza con l`evento organizzato dall'ANPP
presso la Chiesa di San Luca Evangelista nella citta` di Venezia.
Dopo la celebrazione ci sara`
un ricevimento nell’ attiguo salone del CCIS dove si svolgera` la fase
di premiazione del concorso di disegno sul tema “Il Mio Amico Poliziotto.”
I tre migliori disegni eseguiti da studenti participanti di 5a elementare
saranno inoltrati per la fase finale del 30 di Aprile a Venezia.
I disegni potranno essere inviati
entro il 15 Aprile al Cons.Ferruzzi 10106 Circle C Trail, Helotes ,Texas
78023.
Una buona occasione per sensibilizzare
i giovani affinche` comprendano che per i morti e i feriti talvolta non
c`e` pieno risarcimento ma sola ricostruzione della memoria, e per questooccorre
una coscienza civile che onori chi si e' sacrificato per la tutela della
legalita` e dell`ordine pubblico.
Vincenzo Arcobelli, Presidente Comites
Circoscrizione Consolare di Houston
LO
SCIOGLIMENTO DEL COMITES DI CHICAGO NELL'ODG DEL COMITATO DI PRESIDENZA
DEL CGIE ROMA\ aise\ 25/03/2010 - Inizieranno
domani, 26 marzo, nella Sala Nigra della Farnesina i lavori del Comitato
di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero convocato
dal Segretario Generale Elio Carozza.
Questo l’ordine del giorno: Relazione
di Governo; Ripartizioni contributi e finanziamenti 2010: Corsi di lingua
e cultura italiana (cap. 3153); Assistenza diretta (cap.3121) e indiretta
(cap.3105); Comites (cap. 3103); stampa italiana all’estero; Elezioni Comites
e CGIE; Riforma legge Comites e CGIE; Circoscrizione Estero: voto e modalità;
Rete Consolare e programma di ristrutturazione; Seguiti Conferenza Mondiale
dei Giovani; Preparazione e contributo CGIE all’incontro con gli organismi
omologhi del 30 aprile 2010; Preparazione Assemblea Plenaria, Commissioni
Continentali e Tematiche; Rapporto attività 2009; Scioglimento Comites
Lugano e Chicago: relazione dei Consiglieri d’area; Task force cittadinanza
in Brasile; 150° anno dell’Unità d’Italia: iniziative all’estero;
Varie ed eventuali.
PIERO
TARANTELLI ELETTO COORDINATORE DELL'INTERCOMITES USA Il presidente del Comites di Los
Angeles assume le funzioni di Coordinatore dell'Intercomites per l'anno
2010/2011, al termine della riunione tenutasi a Miami il 13 marzo u.s.
Alla riunione erano presenti i presidenti degli 11 Comites o loro delegati,
il Console Generale d'Italia a Miami Marco Rocca, il Senatore Basilio Giordano
ed il Deputato Amato Berardi.
SI
APRE CON IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ARCOBELLI IL PRIMO NOTIZIARIO DEL
2010 DEL COMITES DI HOUSTON HOUSTON\ aise\
02/03/2010 - "L’importanza di lavorare assieme come "una squadra" tra rappresentanze
diplomatiche, le rappresentanze degli italiani all'estero, gli istituti
italiani di Cultura, l’Ice, l’Enit, le Camere di commercio, le scuole Italiane,
le Associazioni Italiane e Italo-Americane, per utilizzare al meglio ed
in maniera efficace i pochi mezzi e le risorse che si hanno a disposizione
visto i tagli messi in atto dal Governo per contrastare la grave crisi
economica mondiale, soprattutto per quel che concerne la promozione della
lingua cultura italiana e del made in Italy". È questo uno dei concetti
sottolineati ancora una volta da Vincenzo Arcobelli, presidente del Comites
di Houston, nel suo messaggio di apertura al primo numero del 2010 della
newsletter del Comites. Secondo Arcobelli è necessario creare "un’ideale
sinergia con l’unità di intenti tra le parti interessate con una
strategia unica ed un obiettivo "quello della grande causa" e cioè
fare sistema Italia, dalla cultura alla lingua, dall'arte alla scienza
, dalle eccellenze tecnologiche al commercio, dall'artigianato all'enogastronomia
e al turismo".. LEGGI
IL
6 MARZO A TORONTO LA FESTA DELLA DONNA ORGANIZZATA DAL COMITES TORONTO\ aise\01/03/2010 - Anche
quest’anno, il Comites di Toronto ha organizzato la celebrazione internazionale
della Festa della Donna. Appuntamento sabato prossimo, 6 marzo, dalle 14:00
alle 16:00 presso la Dante Alighieri Accademy (60 Playfair Avenue, North
York). Anche quest’anno verranno premiate delle donne distintesi in vari
campi, come la cultura e l’imprenditorialità, che riceveranno un
riconoscimento dalle mani dell’On. Laura Albanese, MPP. All’evento interverranno
inoltre Antonia Chimenti Di Trani, Gianna Patriarca e Maria Cappa, che
parleranno del successo delle donne italiane nel mondo.
Ad allietare la serata la musica
dei Siciliani e Siracusani nel Mondo eseguita da Carlo Muratori e dal suo
gruppo. A fine serata verrà servito un rinfresco.
RIFORMA
COMITES e CGIE: PRIME INDICAZIONI ... e riflessioni 14 febbraio 2010 - Dall'amico on.
Marco Zacchera apprendiamo che "...è stato presentato al Senato
un testo coordinato - ancora in bozza - per la riforma dei Comites e del
CGIE che raccoglie le indicazioni di numerose proposte di legge avanzate
da senatori di diversi partiti. Il testo, una volta licenziato dalla Commissione
Esteri, passerà in aula e di qui alla Camera. In allegato un breve
sommario delle proposte di cambiamento che vi sono riassunte, sottolineando
che si tratta solo - per ora - di una bozza di lavoro..." LEGGI
Dalla bozza deduciamo per i Comites
qualche importante modifica della legge 23 ottobre 2003, n. 286, tuttora
in vigore:
Nelle americhe il numero minimo per formare
un Comitato in una circoscrizione consolare passa da 3.000 a 15.000 cittadini.
Secondo i dati anagrafici dell'ambasciata ciò comporterebbe la chiusura
di quasi metà dei Comites USA e cioe: Chicago (che contavamo in
eccesso del minimo), Detroit, San Francisco, Houston e Washington, D.C.
- Rimarebbero in rappresentanza dei cittadini in USA soltanto sei Comites,
cinque dei quali operanti nella costa est e cioè: New York, Philadelphia,
Miami, Newark e Boston. Los Angeles rimarrebbe l'unico Comites per
il resto degli USA.
Eccetto New York, l'organico dei rimanenti
Comites USA si limiterebbe a nove componenti ciascuno, ameno tre di meno
del presente.
Il mandato rimane di cinque anni con
una sola possibilità (invece di due) di essere rieletti.
Cooptati stranieri di origine italiana
vengono selezionati dagli ambasciatori e non dai comites stessi?
Per ogni Comites la carica di presidente
va automaticamente al capolista della lista vincente e nell’esecutivo due
sono i vicepresidenti, uno a rappresentare la minoranza degli eletti.
Il presidente dell’Intercomites è
membro del CGIE di diritto. Gli altri membi eletti del CGIE sono eletti
dagli intercomites e non dai comites e associazioni?
Abbiamo posto punti interrogativi a certe
deduzioni poiché derivate da una bozza non molto chiara e per le
solite previsioni e emendamenti per Comites nominativi e non elettivi e
ulteriori decreti ministeriali. Nell’insieme è evidente a
nostro parere un disegno a diminuire l’autorità dei comites a renderli
più governabili dalle autorità diplomatiche. Franco
Giannotti
È in rete la ventiduesima edizione,
quella di gennaio 2010, de IL COMITES INFORMA, con la relazione di fine
anno per i lavori svolti dal comitato nel 2009.
Tra le varie attività descritte
segnaliamo una che a nostro giudizio è molto importante e cioè
quella dove consiglieri del Comites di Miami sono stati accusati per falso
ideologico da parte di un editore causa il parere non favorevole al finanziamento
del suo giornale, parere obbligatorio, richiesto dalla legge, espresso
in buona fede dal Comites per la mancata distribuzione di tale giornale
nel territorio. I consiglieri si devono presentare a proprie spese
davanti ad un Giudice e dimostrare la loro buona fede e la loro volontà
nel salvaguardare l’appropriatezza e l’utilità dei contributi economici
elargiti dallo Stato italiano all’Estero. Se questa è, infatti,
la prassi che premia il volontariato uno dovrebbe pensarci bene prima di
candidarsi al Comites.
Il bollettino continua e termina
con altre notizie pertinenti al Comites di Miami. LEGGI
RIFORMA
COMITES-CGIE/ PROROGATI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DEGLI EMENDAMENTI:
LA COMMISSIONE ESTERI ACCOGLIE LA PROPOSTA DEL SEN. MICHELONI (PD) ROMA\ aise\ 27/01/2010 - Ieri pomeriggio
la Commissione Affari Esteri del Senato ha deciso di prorogare i termini
per la presentazione degli emendamenti alla cosiddetta Bozza Tofani in
materia di riforma di Comites e Cgie.
Il senatore del Pd Claudio Micheloni,
infatti, ha richiesto di posticipare il termine per la presentazione di
emendamenti, già fissato per domani, 28 gennaio, a mercoledì
3 febbraio entro le 18. Proposta, come detto, accolta dalla Commissione.
(aise)
FRATTALLONE
(COMITES BOSTON): PER GESTIRE L’IMMIGRAZIONE L’ITALIA SI CONFRONTI CON
GLI ALTRI STATI MA SOPRATTUTTO IMPARI DAL NOSTRO PASSATO BOSTON\
aise\ 25/01/2010 - Da Boston, dove risiede da anni, Michele Frattallone,
tesoriere del Comites locale, riflette sul fenomeno migratorio e sulle
politiche d’accoglienza attuate dal nostro Paese. Politiche fallimentari,
a suo dire, visto che hanno provocato drammi come quello di Rosarno, solo
l’ultimo e più eclatante caso che ha di nuovo mostrato la portata
dell’immigrazione clandestina nel nostro Paese. "È chiaro – commenta
Frattallone – che quanto l’Immigrazione quando è mal gestita, inevitabilmente
si retrocede nella clandestinità. Anch’io sono stato un immigrato,
ma regolare, con contratto di lavoro e garanzie per potere risiedere legalmente
negli Stati Uniti. In Italia, invece, chiunque abbia governato dal 1960
in poi, non si è affatto curato della questione, così quando
il nostro è divenuto un Paese di immigrazione, chi ci ha governato
si è trovato del tutto impreparato".
Per Frattallone, invece, l’Italia,
grazie al suo passato di terra di emigrazione, aveva tutti gli strumenti
per informarsi e mutuare le politiche migratorie degli altri Paesi: "i
vari Governi della Repubblica avrebbero dovuto prestare più attenzione
così da risolvere anticipatamente le evoluzioni dell’immigrazione,
concedendo l’ingresso secondo opportune quote da assegnare, in base a schede
informative che riassumano il grado di formazione educativa di ogni cittadino
di una determinata nazione interessato ad emigrare in Italia". LEGGI